Angioedema ereditario, parere positivo del CHMP su garadacimab

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Se approvato dalla Commissione Europea, il farmaco sarà disponibile come trattamento a singola somministrazione mensile che inibisce il fattore XIIa

Milano – Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha emesso un parere positivo raccomandando il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per garadacimab come trattamento di profilassi – con somministrazione una volta al mese – per l’angioedema ereditario (HAE) in pazienti adulti e adolescenti dai 12 anni in su. La decisione finale della Commissione Europea è attesa nel primo trimestre del 2025 e sarà valida in tutti gli Stati membri della UE.

L’angioedema ereditario (HAE) è una rara condizione di origine genetica, potenzialmente fatale, che si presenta in circa una persona ogni 10mila-50mila. L’angioedema ereditario è causato da una carenza o una disfunzione di C1-INH, una proteina presente nel sangue che aiuta a controllare le infiammazioni. Una quantità insufficiente o un cattivo funzionamento di C1-INH può portare all’accumulo di fluidi nei tessuti del corpo, causando un grave gonfiore definito angioedema. Gli attacchi di angioedema ereditario sono spesso dolorosi, non prevedibili e possono colpire diverse aree del corpo, inclusi l’addome, la laringe, il viso e le estremità. La attuali terapie di prevenzione hanno come target dei mediatori situati a valle della cascata di chinina-callicreina, ma non prevengono la cascata stessa dalle sue primissime fasi.

Garadacimab, sviluppato da CSL Behring, è un anticorpo monoclonale ricombinante che inibisce il fattore XII attivato (FXIIa), una proteina plasmatica a monte della cascata della chinina-callicreina che porta all’insorgenza degli attacchi di angioedema ereditario.

Il parere positivo del CHMP su garadacimab è basato sui dati provenienti dal trial registrativo di Fase III, controllato con placebo, denominato VANGUARD, e dalla sua fase di estensione in aperto, che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza del farmaco. La sperimentazione ha raggiungo l’endpoint primario, dimostrando che garadacimab ha permesso al 62% dei pazienti di non avere attacchi durante il periodo di trattamento, azzerando il numero mediano degli attacchi e riducendo il numero medio degli attacchi dell’86,5% rispetto al placebo. L’analisi ad interim dello studio di estensione tutt’ora in corso (esposizione a garadacimab mediana di 13,8 mesi) ha mostrato che garadacimab presenta un profilo di sicurezza favorevole e una riduzione efficace degli attacchi mantenuti nel lungo termine.

“La storia di CSL si intreccia fortemente con l’evoluzione terapeutica dell’angioedema ereditario: grazie al C1-inibitore derivato dal plasma umano è cambiata la vita delle persone con HAE, prima con la formulazione endovenosa per il trattamento degli attacchi acuti, poi con la formulazione sottocutanea per la prevenzione degli attacchi. Oggi compiamo un ulteriore passo avanti con garadacimab, anticorpo monoclonale umanizzato anti-fattore XIIa che potenzialmente può rendere i pazienti liberi dai sintomi dell’HAE”, ricorda Oliver Schmitt, Amministratore Delegato, CSL Behring Italia. “La nostra azienda ha una consolidata esperienza sulla patologia ed è costantemente impegnata a migliorare la vita delle persone con angioedema ereditario cercando di rispondere ai loro bisogni con nuove proposte terapeutiche”.

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info@osservatoriomalattierare.it (Redazione)