Una delegazione dell’Azione cattolica dei ragazzi (Acr) questa mattina è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco, nel Palazzo Apostolico Vaticano, per l’ormai tradizionale scambio di auguri di Natale. All’udienza era presente un numeroso gruppo di acierrini provenienti da 12 diocesi d’Italia (Teramo – Atri, Alife – Caiazzo, Modena – Nonantola, Milano, Senigallia, Casale Monferrato, Manfredonia, Cagliari, Noto, Pitigliano – Sovana – Orbetello, Gorizia, Rieti) accompagnati dai loro educatori. Con loro, un gruppo di famiglie (dalle diocesi di Roma, Cuneo – Fossano, Latina, San Benedetto del Tronto), il Presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Giuseppe Notarstefano, l’Assistente ecclesiastico generale dell’Associazione, mons. Claudio Giuliodori, la Responsabile nazionale dell’Azione cattolica dei ragazzi, Annamaria Bongio, con la Viceresponsabile nazionale, Claudia D’Angelo, l’Assistente centrale dell’Acr, don Francesco Marrapodi, i Consiglieri nazionali per l’Acr e i collaboratori dell’Ufficio centrale Acr.
Oltre allo speciale Messaggio di auguri per il Santo Padre, tra i doni consegnati dai ragazzi dell’Acr a Papa Francesco segnaliamo diversi prodotti destinati all’Elemosineria Apostolica, per la carità e l’assistenza ai poveri e bisognosi (sacchi a pelo, coperte e prodotti per l’igiene personale etc.). Inoltre, la Tessera Acr n. 1 per l’anno 2025; copia del Sussidio “La Pace in Azione”, che presenta nel dettaglio il Progetto di solidarietà dei ragazzi dell’Acr per il Mese della Pace 2025 e il relativo gadget dell’iniziativa: la calamita de “La Pace in Azione” (ricordiamo che i proventi della vendita delle calamite sono destinati a sostenere il progetto “Amunì” di Libera); copie dei Cammini formativi e delle riviste dell’Acr; copia del Documento finale della XVIII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana “Testimoni di tutte le cose da lui compiute”, svoltasi lo scorso aprile 2024 a Sacrofano.
Il Saluto di Papa Francesco ai presenti all’Udienza:
Cari fratelli e sorelle, carissimi ragazzi, buongiorno!
Grazie di essere venuti anche quest’anno per gli auguri di Natale! Saluto il Presidente Nazionale e l’Assistente Generale, i responsabili, gli educatori, saluto tutti voi!
Avete scelto, come guida per il cammino formativo di quest’anno, il tema “Prendere il largo”. Questo fa pensare subito ai primi discepoli di Gesù, che erano pescatori; e Gesù li ha fatti diventare “pescatori di uomini” (cfr Lc 5,1-11). Allora vorrei riflettere un momento con voi su queste due immagini: la pesca e lo stupore.
Primo: la pesca, essere pescatori di uomini. Cosa vuol dire? Forse “catturare” le persone, magari usando reti più moderne? Non è certo questo che vuole il Signore. Dio non vuole “catturare” nessuno, perché rispetta la nostra libertà. Invece offre a tutti il suo amore e la sua salvezza, senza pretendere nulla in cambio e senza esclusioni. Condivide con noi la sua gioia di essere il Figlio amato del Padre: «Sapete? – ci dice Gesù – io ho un Padre meraviglioso, che ama tutti, senza limiti, e voglio farlo conoscere anche a voi, perché siate felici con me!». È così che Gesù fa il “pescatore di uomini”: contagiandoli con la gioia e la meraviglia del suo amore.
E questo ci porta al secondo punto: lo stupore, sapersi stupire. Voi avete visto gente noiosa? Sì? Ce ne sono. E sapete perché? Perché questa gente non si sa stupire! Tutto così, tutto uguale, monotono: hanno perso la capacità dello stupore. Natale è un momento davvero speciale in questo senso: le strade si riempiono di luci, si scambiano i regali, la liturgia si arricchisce di canti e di suoni bellissimi… I bambini e i ragazzi dell’Azione Cattolica vengono qui e, uno due tre, cantano… Tutto è bello. Pensiamo al Presepe: quanto stupore c’è lì! I pastori, i Magi e gli altri personaggi circondano la grotta coi loro volti meravigliati, coinvolgendo come in una grande festa perfino gli animali e tutto il paesaggio. Fermatevi davanti a un presepio e guardate bene; poi andate ad un altro e guardate bene… In tutti c’è varietà, i presepi napoletani sono bellissimi! Ma in tutti non mancano mai Gesù, la Madonna e Giuseppe: quell’Amore che Dio ci ha inviato e la Madonna e Giuseppe che lo fanno crescere.
Attenti, però, perché questo non vale solo a Natale. Tutta la nostra vita, infatti, è un dono straordinario: ciascuno di noi è unico e ogni giorno è speciale, come amava dire il Beato Carlo Acutis. Lo conoscete voi? Sapete che presto sarà santo? Bello! Lui diceva: dobbiamo essere “originali”, non “fotocopie”! E quanta gente non ha capacità di essere originale. Sono fotocopie! Oggi si fa questo perché il giornale dice che si deve fare, o per abitudine. E il Natale per tanta gente è una “fotocopia” di tante cose e non è l’incontro – tanto bello! – che ogni anno ci porta novità, novità all’anima e al cuore di ognuno di noi. Guardate il presepe, guardate la Madonna, Giuseppe e il Bambino, i Magi, i pastori, gente umile, che va a guardare Gesù.
Impariamo allora a stupirci. Per favore non perdete la capacità dello stupore. Impariamo a non dare mai nulla per scontato, soprattutto l’amore: quello di Dio e quello delle persone che incontriamo. Contagiamo tutto e tutti con la nostra meraviglia: di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, di città in città, di nazione in nazione. Così diffondiamo felicità, fiducia e consolazione. Il Natale è una bella notizia. Non è per fare il cenone e niente di più. Si fa il cenone, è bello, la famiglia… Ma anche altre cose: si guarda il presepe, si va in chiesa. È una festività che è alla radice della nostra fede.
So che avete portato dei doni per chi ha più bisogno. Non dimenticate i bisognosi! E quando voi trovate bambini bisognosi, gente bisognosa, guardateli negli occhi e toccate la mano quando date l’elemosina, vicinissimi, con quella vicinanza che soltanto dà l’amore. E Maria e Gesù erano bisognosi. Chi di voi va a partorire dove è nato Gesù? Vanno alla clinica o alla casa… Gesù è nato lì, in una stalla. Erano poveri, erano bisognosi. Non dimenticatevi dei bambini bisognosi, cercateli! E date il vostro amore, la vostra compagnia e aiutateli. Mi piace questo, che avete portato doni da dare ai poveri. E vi incoraggio ad essere sempre vicini, nella preghiera e nella carità, a chi soffre, a tanti ragazzi come voi che stanno male per la fame, la guerra, le malattie. A proposito della guerra, vengono qui dei ragazzi dall’Ucraina: li portano per toglierli da quella guerra brutta. Sapete che i ragazzi ucraini, che hanno vissuto la guerra, hanno dimenticato il sorriso? Non sanno sorridere. Pensate a questi bambini, a questi ragazzi. Facendo così voi vi fate eco del canto degli Angeli: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14).
Carissimi, vi benedico, e con voi tutti i bambini e i ragazzi dell’Azione Cattolica. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Il Signore vi benedica!
Il Messaggio di Auguri per il Santo Natale dei ragazzi dell’Acr
Caro papa Francesco,
siamo super emozionati per questa occasione speciale in cui possiamo incontrarti e ringraziarti per le carezze e le parole che tu dedichi a noi piccini e ai più grandi.
Ti portiamo il saluto e l’abbraccio affettuoso di tanti nostri amici che vivono con noi la bella avventura dell’Azione Cattolica dei Ragazzi. L’Acr per noi è un modo per crescere insieme, per cercare in tanti modi di includere sempre più amici e coetanei, perché crescere insieme permette di valorizzare i talenti e le differenze di ognuno. Siamo ancor più felici perché l’Acr ci fa conoscere un amico speciale: Gesù. L’Acr è per noi importante perché ci insegna come vivere il Vangelo e i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni.
Anche noi ragazzi, spesso, viviamo sopraffatti dalle aspettative che tutti gli adulti hanno su di noi (genitori, professori, educatori) ma anche gli amici della nostra età; sembra che tutti vogliano sempre qualcosa di più da noi e se c’è qualcosa che non funziona siamo noi sbagliati e noi dobbiamo cambiare. Invece, tu con i tuoi gesti e i tuoi discorsi ci ricordi che a Gesù andiamo sempre bene, che Lui ci perdona anche quando commettiamo degli errori.
A noi ragazzi tante cose fanno paura oggi: le guerre che ci circondano, il cambiamento climatico ma anche la paura di poter incontrare un prepotente sulla nostra strada. Le tue parole, papa Francesco, riescono a mettere nel nostro cuore un po’ di speranza e di luce, mettono pace e amore.
Ti ringraziamo, anche, perché abbiamo ricevuto la bella notizia che un giovane dell’Ac, Pier Giorgio Frassati, diventerà santo! Vogliamo fare nostro il suo motto “Verso l’alto!”, e migliorare sempre di più nelle relazioni con gli amici, in Acr, a scuola, in famiglia e nello sport per portare la gioia di Gesù, anche a chi è più triste, solo o meno fortunato di noi. Il nostro pensiero va, soprattutto, per tutti quei bambini che quest’anno festeggeranno il Natale senza avere vicino la loro famiglia o una casa o del cibo oppure vivono in Paesi dove ci sono guerre e ingiustizie.
In questo Natale vogliamo fare nostre le tue parole, che ci invitano a non essere “addormentati”. Come i pastori che si misero in cammino verso Gesù, anche noi vogliamo essere pronti ad accogliere chi si trova nel bisogno, ad ascoltare con cuore aperto e a usare la tecnologia in modo responsabile, per costruire ponti e non barriere. Davanti a Gesù Bambino, desideriamo imparare a pregare insieme e a ricordare l’importanza di proteggere gli indifesi. È il nostro modo per prenderci cura del mondo e contribuire alla costruzione della pace.
Desideriamo chiedere questi doni a Gesù Bambino (se lo facciamo insieme, capirà che abbiamo tanto bisogno di questo grande regalo): che il nostro cuore sia ricco di amore e di gioia, che diventiamo capaci di accogliere il prossimo nel nostro cuore senza lasciare mai nessuno da solo, che i bambini colpiti dalla guerra possano tornare a sorridere e a giocare insieme il prima possibile, che gli adulti siano capaci di perdonare senza rancore, che il nostro mondo sia pieno di gentilezza e di pace.
Accompagnaci con la tua preghiera nel nostro cammino di fede; affidiamo alle tue preghiere tutti i ragazzi, i nostri educatori, i nostri assistenti, le nostre famiglie e tutta l’Azione Cattolica.
Ti auguriamo di trascorrere un sereno e felice Natale, sperando che la stella di Betlemme possa portare al mondo un sospiro verso la pace. Ti ringraziamo per tutto quello che fai per noi, e per questo non dimentichiamo di pregare per te!
Ti vogliamo bene, Papa Francesco!… e ti abbracciamo forte, forte!
Buon Natale
I Ragazzi dell’Acr