Nel panorama delle pubbliche relazioni delle media relations, i dati rappresentano una risorsa fondamentale. Per un brand, non rappresentano solo uno strumento per rafforzare la credibilità o posizionarsi in modo rilevante nel proprio settore, ma anche un mezzo per dimostrare trasparenza e generosità informativa.
Quando un’azienda condivide dati, infatti, si presenta non come egoriferita, ma come desiderosa di offrire valore aggiunto: un impegno che rafforza la fiducia tra il pubblico e il brand. E la fiducia (come abbiamo sottolineato in questo articolo) è uno degli ingredienti essenziali per la crescita organica di un’impresa.
In un contesto mediatico sempre più affollato, i dati permettono di spiccare, offrendo contenuti utili, anziché messaggi puramente promozionali. Tuttavia, l’uso efficace di questi elementi richiede un approccio strategico che sia capace di coniugare creatività e analisi.
Non basta inserirli in un flusso di contenuti solo perché ne abbiamo a disposizione una quantità considerevole.
Questo articolo esplorerà come questi ingredienti possano trasformarsi in uno strumento potente all’interno di una strategia di PR e media relations.
Prima di entrare nel dettaglio, però, portiamo alla luce una delle domande che molte aziende si pongono: “Ma se non si parla direttamente di noi, in un contenuto, si tratta comunque di un’azione e di un contenuto utile”.
Quesito lecito. La risposta, in questo caso, è un deciso “sì”.
I dati permettono di creare valore aggiunto e di inserirsi consapevolmente e con un “peso” importante nelle conversazioni del proprio segmento di mercato. Ad esempio, un report che analizza un trend, anche senza un riferimento esplicito al prodotto o al servizio offerto, può rafforzare l’immagine di un brand come voce esperta nel proprio campo.
E un posizionamento forte e distintivo è essenziale per essere riconosciuti come fonte autorevole nel proprio settore, creando fiducia e attirando l’attenzione del pubblico target.
Perché i dati sono essenziali per le PR e le media relations?
I dati rappresentano un elemento distintivo nel costruire una narrazione che attragga l’attenzione dei media. In un contesto in cui i giornalisti cercano sempre più informazioni concrete e verificabili, il ricorso ai dati può fare la differenza tra un comunicato stampa ignorato e uno che genera articoli e interviste. Ma perché i dati sono così rilevanti?
- Creano autorevolezza: le aziende che utilizzano dati affidabili dimostrano una conoscenza approfondita del proprio settore, posizionandosi come fonti autorevoli.
- Supportano la notiziabilità: numeri e statistiche rendono le comunicazioni più concrete, aumentando le probabilità che i giornalisti le considerino rilevanti.
- Rafforzano la percezione di “altruismo”: condividere dati significa fornire informazioni utili al pubblico, rafforzando la reputazione del brand come attento alle esigenze del pubblico.
- Aumentano l’engagement: contenuti basati sui dati catturano l’interesse del pubblico, soprattutto quando vengono presentati in maniera chiara e visivamente accattivante.
Come identificare i dati rilevanti
Non tutti i dati sono ugualmente utili per le strategie di PR. La scelta delle informazioni da utilizzare deve essere guidata da criteri di rilevanza, attualità e adattabilità al pubblico target. Ecco alcuni passi fondamentali per identificare i dati più efficaci:
- Analizzare il contesto: prima di utilizzare i dati, è fondamentale comprendere il panorama mediatico. Quali sono i trend attuali? Quali temi stanno suscitando maggiore interesse?
- Focus sull’80/20: l’approccio suggerito è quello di dedicare l’80% dell’attenzione ai dati e il 20% alla narrazione aziendale. Questo consente di mantenere la comunicazione informativa e non autoreferenziale.
- Utilizzare fonti autorevoli: le statistiche devono provenire da ricerche affidabili, report ufficiali o studi interni condotti con metodologie solide. La credibilità è un requisito imprescindibile.
Strategie per trasformare i dati in contenuti mediatici
Una volta individuati i dati, il passo successivo è costruire una narrazione efficace. Ecco alcune strategie pratiche:
- Contestualizzare i numeri: i dati devono essere inseriti in un contesto narrativo che li renda comprensibili e rilevanti per il pubblico. Ad esempio, anziché limitarsi a riportare che “il 60% dei consumatori preferisce l’e-commerce”, si potrebbe dire: “nel 2024, sei consumatori su dieci scelgono l’e-commerce per la comodità e la possibilità di confrontare i prezzi, secondo una ricerca di [fonte]”.
- Creare angoli innovativi: la presentazione dei dati – quando possibile – dovrebbe essere originale. Questo potrebbe includere l’uso di infografiche, video o case study che trasformino numeri astratti in storie concrete e coinvolgenti.
- Collegarsi all’attualità: i dati acquistano maggiore rilevanza se connessi a temi di interesse attuale. Ad esempio, durante una crisi economica, i dati sulle abitudini di spesa dei consumatori possono attirare l’attenzione dei media.
- Personalizzare per il pubblico target: non tutti i media hanno lo stesso pubblico o le stesse esigenze. Adattare la narrazione dei dati al pubblico specifico di ogni testata è essenziale per massimizzare l’impatto.
Errori da evitare nell’uso dei dati
Nonostante il loro potenziale, i dati possono anche risultare inefficaci o controproducenti se non utilizzati correttamente. Ecco alcuni errori comuni da evitare:
- Eccessiva autoreferenzialità: parlare esclusivamente dell’azienda rischia di far perdere interesse ai giornalisti.
- Dati non verificati: la pubblicazione di statistiche poco affidabili può danneggiare la credibilità del brand.
- Mancanza di contestualizzazione: numeri presentati senza un contesto chiaro risultano sterili e privi di impatto.
- Sovraccarico di informazioni: bombardare il lettore con troppi dati può generare confusione e allontanare l’attenzione dal messaggio principale.
Dati: una leva strategica
I dati rappresentano una leva strategica fondamentale per le PR e le media relations. Se utilizzati bilanciando creatività e approccio analitico e critico, possono trasformarsi in uno strumento potente per attirare l’attenzione dei media, costruire reputazione e rafforzare il posizionamento di un brand.
Nel mondo delle PR di oggi, dove la competizione per l’attenzione è sempre più accesa, i dati possono essere il fattore distintivo che fa emergere un’azienda rispetto ai suoi concorrenti. Non si tratta solo di raccogliere informazioni, ma di saperle interpretare, comunicare e contestualizzare in maniera efficace.