di Redazione
Parlare del sud per fare il punto sullo sviluppo dell’interno Paese. Partire da Napoli per iniziare un viaggio di confronto ed ascolto in tutta la penisola. La due giorni partenopea organizzata dal PSI al teatro IAV del quartiere Santa Lucia, è stata l’occasione per approfondire la questione meridionale, mettendo sul tavolo della discussione proposte in chiave socialista. Tagli alla decontribuzione per le imprese, autonomia differenziata, sanità, istruzione: diversi sono stati i focus dei dibattiti nelle due giornate, momenti di verifica nei quali il Psi si è relazionato con i compagni nel territorio ma anche con i rappresentati istituzionali, delle categorie e del mondo associativo. Un mezzogiorno che non vuole più apparire come zavorra del Paese, com’è anche nelle credenze del governo Meloni, bensì come motore trainante per un nuovo sviluppo dell’Italia intera e porta dell’Europa nel Mediterraneo. Un cambio di prospettiva fondamentale, quella richiesta a gran voce dal Psi durante la kermesse di Napoli, che consenta di trainare al sud investimenti ed opportunità, lavorando per fare del meridione un grande laboratorio di futuro. “Mezzogiorno, riforme, lavoro”: il titolo dell’appuntamento socialista ha consentito di entrare nel cuore dei problemi che oggigiorno vive il sud, dando una lettura di speranza, che deve però essere accompagnata dall’impegno costante nel fare da guardiani nei confronti delle azioni messe in campo da questo Governo, non certo amico del sud, nell’attesa di essere presto vera alternativa nell’intero Paese, e assumere quindi quel protagonismo responsabile che consideriamo vitale per la nostra azione politica. “Dobbiamo rilanciare il Mezzogiorno aprendo una fase nuova, con una visione per un nuovo sviluppo strategico partendo da un concreto investimento sulla salute, sulla istruzione, sul lavoro e sulle industrie – ha detto il segretario Psi Maraio nella sua relazione di chiusura della seconda giornata di lavori -. E ancora: “Questo è il Governo più nemico del Sud nella storia d’Italia. Non solo per la disastrosa riforma dell’autonomia differenziata che sarà un boomerang per il governo, soprattutto dopo l’ennesima bocciatura della Consulta, ma per tutti i provvedimenti assunti in questi due anni: dal taglio del fondo di perequazione e delle risorse che servivano a recuperare il gap che esiste da sempre tra il nord del Paese e il mezzogiorno d’Italia fino al taglio della decontribuzione per le imprese del sud”. Nella sua relazione finale il segretario si è soffermato anche sulla questione della sanità pubblica: “Non possiamo rassegnarci di fronte ad una cifra impressionante di quattro milioni e mezzo di persone che oggi rinunciano a curarsi perché non hanno i soldi – ha ribadito Maraio – perché le liste d’attesa sono troppo lunghe, perché non c’è una sanità pubblica organizzata. Prima o poi in Italia faremo la fine di quei Paesi nei quali si va con la carta di credito al pronto soccorso, piuttosto che con la tessera sanitaria. Il diritto alla salute è un diritto inalienabile”. Non poteva certo mancare una indicazione per i prossimi importanti appuntamenti elettorali nella regione Campania, rispetto alle quali si è ribadita la necessità di fare squadra, partendo dall’esperienza De Luca, dalla unità in consiglio regionale ed accogliendo l’invito della segretaria Pd Elly Schlein a tenere insieme il centrosinistra. Questo di Napoli è stato il primo di una serie di appuntamenti nei quali gli organismi del Psi incontreranno i compagni, in giro per l’Italia, analizzando i problemi e proponendo soluzioni per le situazioni di difficoltà che in ogni territorio non mancano. Il prossimo sarà a Milano, l’8 febbraio, per continuare il confronto e parlare di sicurezza, sviluppo e riforme, altri temi importanti e sensibili per i cittadini, sui quali il Psi vuole elaborare la proposta politica del prossimo futuro.