Estensione alle autonome e alle dipendenti a termine, ma con nuovi paletti: che cosa cambia per le lavoratrici madri?
Dal 2025 il Bonus Mamme – l’esonero contributivo riservato alle lavoratrici madri con due o più figli – è soggetto a importanti novità. Una delle più significative è l’introduzione di un limite di reddito annuale di 40mila euro, che potrebbe restringere la platea delle beneficiarie. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Le novità del Bonus Mamme 2025
Fino al 2024, il bonus consisteva in un’esenzione totale dei contributi previdenziali per le madri lavoratrici. Ora, l’esonero sarà solo parziale, e la percentuale dello sconto verrà definita con un decreto specifico, atteso entro la fine di gennaio 2025.
Chi può accedere al bonus?
La misura è estesa a più categorie di lavoratrici:
- Dipendenti a tempo indeterminato e determinato
- Autonome, ma non in regime forfettario
Restano escluse le pensionate, le disoccupate e le lavoratrici domestiche come colf e badanti.
Il bonus è riservato alle madri che abbiano almeno due figli, con requisiti specifici:
- Con due figli: il minore deve avere meno di 10 anni.
- Con tre o più figli: a partire dal 2027, l’agevolazione sarà valida solo se il figlio minore non ha ancora raggiunto la maggiore età.
Limite di reddito: il cambiamento più importante
Una delle novità più rilevanti del 2025 è l’introduzione del limite di reddito. Potranno beneficiare del bonus solo le madri con un reddito imponibile annuo inferiore a 40mila euro.
Questa modifica penalizza chi supera tale soglia, anche se fino al 2024 aveva diritto all’agevolazione. La richiesta va presentata comunicando al datore di lavoro i dati e i codici fiscali dei figli.
Chi rimane escluso?
Oltre alle madri con redditi superiori a 40mila euro, non potranno accedere al bonus:
- Le mamme con un solo figlio
- Le autonome in regime forfettario
- Le lavoratrici domestiche, le pensionate e le disoccupate
[Fonte: Fanpage]