SpazioArte Prospettiva16 di Boretto (RE) presenta, dall'8 al 24 novembre 2019, "Io abito qui”, lavori fotografici di Francesca Artoni. Inaugurazione: venerdì 8 novembre, alle ore 21.00, con buffet "di stagione". Testo e presentazione critica: Monica Benassi. Saluto di benvenuto ai presenti: Gian Luca Nizzoli (Prospettiva16).
Nata nel 1978 in provincia di Reggio nell'Emilia e da sempre appassionata di qualsiasi forma creativa, Francesca Artoni (https://artonifrancesca.it), nonostante gli studi tecnico-scientifici, ha sempre coltivato la sua passione per il disegno, la pittura e la scrittura. Inizia frequentando un corso base di fotografia a Boretto nel 2013. Dalla partecipazione al corso nasce il desiderio di approfondimento della cultura fotografica. Partecipa attivamente a tutte le collettive del gruppo, senza tralasciare mai il suo stile personale e apportando spesso ai progetti collettivi idee fresche e innovative. Ha partecipato a numerosi concorsi distinguendosi ed ottenendo vari premi. La prima esposizione personale è nel 2014 con un reportage particolarmente sentito sul post terremoto dell’Aquila; esposto a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea 2014. Nel 2015 crea col marito Lorenzo “Fuori Stagione”: un lavoro che ci parla di una Rimini invernale utilizzando un linguaggio fatto di forti sentimenti, di ricerca di quiete e di introspezioni. Esposto in occasione del festival della creatività contemporanea Parma 360 festival e successivamente per Fotografia Europea 2015. A Ottobre 2016 dà vita al lavoro autobiografico ”Attese” dal quale ottiene il riconoscimento al festival di Colorno 2016. “Attenta scrutatrice spesso si focalizza sui dettagli tramutandoli in scritture private, con le quali parla allo spettatore”.
«... Il Ponte alto di Francesca - scrive Monica Benassi - è un micro-mondo fatto di terra padana, di storie e leggende famigliari di casa e oggetti tramandati di generazione in generazione. I suoi tre lavori, qui magistralmente collegati ci fanno entrare prima in casa, poi nel luogo magico dell’infanzia e infine ci restituiscono attimi congelati (nel vero senso del termine) delle istantanee quotidiane da album di famiglia fino all'universo vegetale che circonda e caratterizza l’ambiente rurale diventando una sorta di autoritratto. È una terra di mezzo come lei ama dire, è il mondo fantastico e visionario che solo chi vive questa terra, respirandola ogni giorno sa vedere, aggiungo io. La poetica dei tre lavori è magica e universale, la ritroviamo nei racconti intimi di Zavattini, nei cento chiodi di Ermanno Olmi e spostandosi un po’ verso la Romagna nei racconti di Tonino Guerra...».
«In Francesca ciò che balza maggiormente all'attenzione - scrive Gian Luca Nizzoli - è l’approccio di ricerca e di sperimentazione ma non fini a sé stesse, non orientate a colpire con effetti speciali che si esauriscono prima ancora di essere assimilati dalla componente emotiva dell’osservatore bensì una sorta di “indagine” più profonda e più intima, finalizzata all'elaborazione di immagini in cui elementi di disparata natura ed apparentemente alieni al mezzo utilizzato per ottenere il prodotto finale trovano sorprendenti combinazioni ed associazioni con quest’ultimo: di ciò ne sono un’eloquente e significativa evidenza i lavori relativi a CRIOGENIA raffiguranti una serie eterogenea di presenze organiche e non (appartenenti al mondo animale, a quello vegetale nonché immagini di volti e corpi umani) “cristallizzati” letteralmente nel ghiaccio, nell'intento ben riuscito di svelare una parvenza degli stessi altrimenti non percettibile a occhio nudo ma altresì come a voler fermare il tempo che scorre sempre più veloce ed inesorabile e spesso con effetti esiziali e controproducenti».
La mostra sarà visitabile nei seguenti orari: sabato 16.00-19.00, domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00, oppuse su appuntamento. Ingresso libero. Pieghevole con testi e foto riguardanti i lavori dell'artista disponibile in galleria.