5 cose che pensi dei corsi di scrittura creativa (e che non sono vere) • Las Vegas edizioni

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Ci sono alcune obiezioni che ricorrono spesso quando si parla di corsi di scrittura.
Dopo anni che faccio corsi mi sento di dire che molte di queste sono facilmente smontabili.

Per scrivere basta il talento

Il talento è spesso un alibi: chi pensa di averlo pensa anche di non doverlo coltivare e chi pensa di non averlo finisce per non provarci nemmeno. Molto più del talento fanno la passione, l’esercizio, la costanza, la disciplina. E ovviamente gli strumenti del mestiere che solo lo studio ti può fornire.

Le regole uccidono la fantasia

La fantasia senza briglie va bene per i temini delle elementari. Ma se volete scrivere a livello professionale la fantasia deve essere funzionale a ciò che raccontate. Le regole vanno conosciute non perché siano intoccabili, ma perché se non le conoscete non potete nemmeno superarle. Spoiler: le regole possono stimolare la fantasia molto più dell’assenza di regole.

L’ispirazione è tutto

L’ispirazione è come Godot e potrebbe non arrivare mai. Meglio basarsi su strumenti più concreti, e capire che “scrivere” e “battere sui tasti” sono due attività molto diverse. Un corso vi aiuta a prendere il controllo della vostra scrittura, a imparare scrivere in qualsiasi situazione e a dare un calcio a tutti i miti come il blocco dello scrittore e la paura della pagina bianca.

Quelli che fanno i corsi scrivono tutti alla stessa maniera

Non possiamo garantire che funzioni così dappertutto, ma di sicuro nei nostri corsi l’obiettivo è opposto: tirare fuori il potenziale che c’è dentro di voi, la vostra voce, il vostro punto di vista che è unico ed è ciò che vi differenzia da tutti gli altri. Rendervi, insomma, la versione migliorata di voi stessi.

Non si può insegnare a scrivere

Un corso non può promettere di farvi diventare dei novelli Proust. Ma nessuno “nasce scrittore”. A scrivere si impara, giorno per giorno, sbattendoci la testa. Un corso, grazie all’esperienza di chi lo tiene e al confronto con chi lo segue, vi fornisce esempi e strumenti per facilitare questo percorso. Come qualsiasi altra attività, anche la scrittura si impara prendendo in prestito dai nostri modelli, o addirittura rubando con destrezza. Ma per riuscirci prima bisogna conoscere la combinazione della cassaforte.

Ha scritto il post

Sono nato a Torino nel 1977. Nel 2007 ho fondato Las Vegas edizioni, di cui sono Sindaco, direttore editoriale, oscuro burocrate e facchino. Insegno Scrittura Creativa alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Ho pubblicato il primo romanzo a ventitré anni e da allora il vizio della scrittura non mi ha più abbandonato. Fino a qui i romanzi sono otto: “Quelli di Goldrake” (Di Salvo, 2000), “Bambole cattive a Green Park” (Marsilio, 2003), “L’amore ci farà a pezzi” (Azimut, 2009; Clown Bianco, 2021), “Revolver” (BookSalad, 2013), “La parte sbagliata del paradiso” (Fernandel, 2014), “Green Park Serenade” (Pendragon, 2016), “La vita sessuale delle sirene” (Clown Bianco, 2018), “Lungomare nostalgia” (Spartaco, 2023). Nella prossima vita voglio essere l’ala destra della Juventus Football Club, nella precedente avrei voluto essere uno dei Beatles.

Recapiti
Andrea Malabaila