Il progetto prende in prestito il titolo da una parola magica in gaelico che non ha una corrispondenza nel vocabolario di altre lingue esistenti. E' un termine che rimanda ad una sensazione, alla nostalgia per qualcosa, per qualcuno, per un posto, per un'epoca, anche per un ideale.
Si chiama Hiraeth e descrive la malinconia per un tempo passato, un sentimento contrastato per qualcuno che abbiamo incontrato sul nostro cammino, che abbiamo amato, di cui sentiamo la mancanza e che desideriamo ritrovare. E' un luogo perduto in cui non si può tornare se non con pensiero, un viaggio che può essere intrapreso solo accompagnati dai ricordi. Un rimpianto echeggia nella parola Hiraeth, un rimembrare tempi felici ormai lontani che genera un insopprimibile dolore per il passato che non torna, un ideale mondo in cui non siè mai vissuti a cui si aspira giorno dopo giorno. Lo stesso mondo dve poter fluttuare tra le acque marine insieme alle sirene che ci riporta indietro alla primordiale essenza dell'elemento acquatico in una simbiosi tra l'umano liberato dalle costrizioni del mondo terreno e il tutto della Natura che è forza rigeneratrice. L'acqua è vita, ma al contempo il suo opposto, un hiraeth tra nascita e morte. Un infinito mare in cui ricevere conforto come da un compagno sempre presente a cui è legato ogni ricordo della tua vita. Un mare che sa avvolgerti amorevolmente tra profondità silenziosa e paesaggi sconfinati, mentre dissolve pian piano ogni tuo peso inconscio lasciando spazio solo al malinconico ricordo per qualcuno che non camminerà più al tuo fianco. Tra le sterminate acque, con te restano solo le Sirene, simboli pagani della fertilità e protettrici del creato, per indicarti il sentiero lastricato di nostalgia sofferta, al termine del quale ritrovare quel qualcuno a te tanti caro perchè la luce ti ha dato, sospeso in mezzo alla ciclica marea del ritrovarsi e del perdersi.
Riccardo Bandiera
Hiraeth #1, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #2, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #3, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #4, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #5, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #6, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #7, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #8, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #9, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #10, 2018 © Riccardo Bandiera
Hiraeth #11, 2018 © Riccardo Bandiera
Riccardo Bandiera (Imperia, 1973)
Sono nato in Italia, vicino alla Costa Azzurra dove attualmente vivo e lavoro, a stretto contatto con il mare. Sono un fotografo professionista e artista. Ho fatto mostre in Italia (Torino, Milano) e all'estero (Barcellona, Bruxelles, Arles, New York) personali e collettive. C'è un fil rouge che lega tutte le serie di ritratti che realizzo, che possiamo identificare in una raffinata sospensione, tra un prima e un dopo, dove ci si può perdere in una malinconica solitudine. Nell'ottobre 2016 ho vinto la Biennale di Salerno (Italia) con il progetto "Anedonia". Nel luglio 2017 ho partecipato a Voies Off ad Arles, durante i Rencontres, esponendo alcune foto di "Atlas Over Arteries" con la galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino. Sono autore del libro "Essenze Invisibili", un progetto di fine-art su tre ragazzi con disturbi del neuro sviluppo. Nel 2018 ho vinto due premi alla Milano Photo Week con alcune foto di "Atlas Over Arteries" e un anno dopo ho vinto il Premio RaM Sarteano al MIA Photo Fair.