04 Ott Pa: Zangrillo, la legge di bilancio ci consente di garantire continuità dal punto di vista dei rinnovi contrattuali
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Pa: Zangrillo, la legge di bilancio ci consente di garantire continuità dal punto di vista dei rinnovi contrattuali
“Cifre è prematuro farle perché la legge di bilancio è in costruzione, la Nadef sottolinea una disponibilità di risorse per avviare i rinnovi contrattuali” nella pubblica amministrazione. “Nel mese di luglio ho parlato diverse volte col ministro Giorgetti, ne abbiamo parlato anche nelle ultime settimane, e ha condiviso con me e con tutto il governo la necessità di dare un segnale in termini di disponibilità del governo a riavviare i contratti. Ricordo che sono arrivato ad ottobre dell’anno scorso e c’erano 2,4 milioni di dipendenti pubblici senza il contratto della tornata 2019-2021, quindi ho dedicato un anno a recuperare il terreno perduto con riferimento alla tornata precedente. La settimana scorsa abbiamo firmato l’ultimo contratto, quello dei dirigenti medici. Adesso se ci saranno, come ci saranno, risorse nella nuova legge di bilancio questo ci consente di garantire continuità dal punto di vista dei rinnovi contrattuali, cosa che non accade da molti anni. È vero che c’è stato un grave ritardo non dipeso da questo governo nei rinnovi precedenti, ma adesso ci sono risorse, quanto saranno è un tema che dovremo definire. Avremo una manovra di bilancio ispirata alle necessità da un lato di garantire tutele nei conti pubblici e dall’altro di intervenire sulle vere priorità del paese, che rimangono quelle di tutelare le fasce deboli della popolazione”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, a margine del convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. Ci sarà un provvedimento urgente, un decreto? “C’è una ipotesi che prevede la possibilità di avere risorse nel 2023 e altre risorse spostate nel 2024 – ha risposto – Ci sta lavorando il Mef e vedremo la soluzione. È importante avere avuto la conferma, e nel Nadef c’è, che le risorse per avviare il rinnovo dei contratti ci sono”.
Zangrillo, somministrazione e tempo determinato porte di accesso al lavoro stabile
“Considero lo strumento della somministrazione di grandissimo potenziale e importanza. Spesso viene descritto, da chi non sa di cosa parla, come un elemento di precarietà. Io invece ho constatato come la somministrazione come il tempo determinato siano normalmente la porta di accesso al mercato del lavoro, sono importanti opportunità offerte alle persone per avvicinarsi al mondo del lavoro, costruire esperienze, prendere confidenza con la realtà lavorativa ed e essere più finalizzati per un ingresso in maniera stabile al mondo del lavoro”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo al convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.
Zangrillo, servono investimenti in formazione, deve accompagnare tutta la vita lavorativa
“Stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale, vengono meno paradigmi e certezze costruite nel passato. Non possiamo più pensare di guardare al futuro sulla base delle competenze consolidate, ma c’è sempre più la necessità di essere consapevoli che la formazione è uno strumento che ci deve accompagnare per tutta la vita lavorativa”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo al convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione. “Viviamo in un mondo in profonda trasformazione, dobbiamo coltivare il nostro profilo di competenza ed esperienza. Mentre una volta alla formazione era chiamata la parte operativa, oggi se gli Ad non si formano, in tempi molto brevi non saranno più in grado di comprendere quello che gli dicono i collaboratori, perché sono cambiati il linguaggio, le competenze e i bisogni. Abbiamo bisogno di investire nella formazione”.
Pnrr: Zangrillo, il senso di urgenza deve entrare nel dna del Paese
“La grande sfida dell’Italia, il Pnrr. Tutti parlano di questa straordinaria opportunità di modernizzazione, con una montagna di risorse finanziare, ma non dobbiamo dimenticare che tutto questo va realizzato entro il 2026. Quindi torno al senso di urgenza. Sapete quant’è il tempo medio di realizzazione di un’opera da 5 milioni di euro come un ponte o un tratto di strada? 11 anni. Di questi, il 40% è dedicato alle attività di attraversamento, la burocrazia, gestire della carta. Se penso al Pnrr che si deve realizzare entro il 2026 non posso non pensare alla necessità che ciascuno si deve rendere consapevole del fatto che il senso di urgenza deve entrare nel dna del nostro Paese, delle nostre persone”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo al convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.
Pa: Zangrillo, i furbetti sono pochi, mi preoccupo se gli altri lavoratori non sono motivati
“Penso che i furbetti del cartellino vadano puniti, perché è una truffa e un insulto ai cittadini. Ma il problema della pubblica amministrazione non sono i furbetti del cartellino, che sono una minoranza quasi impercettibile. Non mi preoccupano i pochi che cercano di fare i furbi ma mi preoccupa garantire alle persone di arrivare al lavoro motivate, la mia ansia è sapere che ci sono milioni di persone in ufficio non soddisfatte di quello che fanno. Per questo dobbiamo offrire quello che i lavoratori chiedono: formazione, competenze, possibilità di crescita, un bilanciamento corretto fra vita personale e professionale. La digitalizzazione ce ne offre la possibilità di aggredire il problema, ci sono tanti mestieri smartabili. Ci sono le condizioni per avere una organizzazione attrattiva anche nella pubblica amministrazione”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo al convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.
Zangrillo, ho lanciato lo spot ‘non vogliamo un posto fisso ma un posto figo’
“La pubblica amministrazione è connotata come l’organizzazione che garantisce il posto fisso. Ho l’ambizione che la pubblica amministrazione diventi attrattiva per i giovani in gamba, i giovani di oggi non si accontentano del posto fisso – non è che la stabilità del posto di lavoro non sia importante – ma le certezze non sono più legate alla tipologia contrattuale. Oggi i giovani cercano delle esperienze professionali che soddisfino la loro aspettativa di esprimere ciò che sono in grado di esprimere, cercano formazione, competenze, opportunità di crescita professionale e retributiva, un bilanciamento corretto fra impegno professionale e vita personale. Ho lanciato uno spot sulle reti Rai che dice ‘non vogliamo un posto fisso ma un posto figo’. Il significato sta in quello che ho raccontato, ho bisogno di attrarre nella pubblica amministrazione dei giovani, ma se per fare questo mi illudo di poterlo fare semplicemente dicendo che la pubblica amministrazione garantisce il posto fisso, temo che non otterrò il risultato di attrarre i giovani migliori”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo al convegno “Capitale umano e lavoro in transizione” in corso a Roma e organizzato da Forma.Temp, Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.