Istituzioni Pubbliche & Cooperazione Internazionale? Perché occuparsene - Erica Simone - Servizi di Comunicazione e Pubbliche Relazioni

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Nella giornata del 27 novembre scorso a Parma si è tenuta una conferenza stampa dal titolo: “La Cooperazione Internazionale come Educazione alla Cittadinanza Globale” coordinato dal Comune di Parma e dall’università di Perugia nell’ambito del progetto CODIRE

La domanda interessante emersa è: Perchè le Istituzioni Pubbliche dovrebbero occuparsi di Cooperazione Internazionale? I vari interventi hanno provato a rispondere. La Cooperazione non è solo un ideale, ma una strategia necessaria per affrontare le sfide globali e costruire un futuro sostenibile.

Il progetto CO.DI.RE. – Consapevolezza, Dialogo e Responsabilizzazione, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), incarna perfettamente questa missione. Con attività concrete mirate alla promozione della cittadinanza globale, CO.DI.RE. dimostra perché le istituzioni pubbliche devono giocare un ruolo attivo nella cooperazione internazionale.

Educare per Creare Consapevolezza Globale

La globalizzazione ha reso evidente che problemi come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e la migrazione non possono essere risolti isolatamente. L’ Educazione alla Cittadinanza Globale, pilastro di CO.DI.RE., permette di formare cittadini consapevoli e pronti a partecipare a soluzioni collettive. Attraverso il Work Package 1 (WP1), il progetto punta a sensibilizzare studenti e docenti su temi come: diritti umani e sostenibilità ambientale, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 4.7 dell’Agenda 2030. Questo approccio non solo educa, ma costruisce una società più resiliente e inclusiva.

Dialogo Territoriale come Modello di Governance

Uno dei problemi delle politiche tradizionali è la mancanza di integrazione tra i vari attori del territorio. Il Work Package 2 (WP2) di CO.DI.RE. dimostra come il dialogo tra scuole, università, imprese e associazioni possa portare a politiche più efficaci e orientate al bene comune. Rafforzare il partenariato globale (SDG 17) non è solo una necessità, ma un’opportunità per le istituzioni pubbliche di innovare e creare valore condiviso.

Responsabilizzare per Agire Localmente, Pensare Globalmente

La partecipazione attiva dei cittadini è al centro del Work Package 3 (WP3), che mira a stimolare competenze trasformative attraverso hackathon e laboratori di comunità. Questo approccio, oltre a rispondere all’SDG 12.8, promuove un modello di cittadinanza attiva che rafforza la coesione sociale e prepara le comunità locali ad affrontare sfide globali.

L’Impatto Tangibile di CO.DI.RE.

Fino ad oggi, il progetto ha raggiunto oltre 3.700 beneficiari diretti, coinvolgendo 300 docenti e 3.050 studenti. Questo dimostra come le istituzioni pubbliche possano fungere da catalizzatori per un cambiamento concreto, trasformando i principi dell’Agenda 2030 in azioni misurabili.

Perché Le Istituzioni Devono Essere Leader di Cambiamento

In un mondo interconnesso, le istituzioni pubbliche non possono permettersi di ignorare l’importanza della cooperazione internazionale. Attraverso progetti come CO.DI.RE., possono:

  • Rafforzare il senso di comunità e solidarietà.
  • Promuovere un’educazione inclusiva e di qualità.
  • Creare reti di supporto per lo sviluppo sostenibile.

Il progetto CO.DI.RE. rappresenta un esempio virtuoso di come le istituzioni pubbliche possano trasformarsi in protagonisti del cambiamento globale. Investire nella cooperazione internazionale non è solo un dovere morale, ma una strategia per garantire un futuro sostenibile e inclusivo. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e tutte le realtà coinvolte in CO.DI.RE. dimostrano che il successo nasce dalla collaborazione, dal dialogo e dalla consapevolezza condivisa.

Le difficoltà da superare

Emerge però ancora troppa frammentazione delle attività dei vari attori. Tavoli di coordinamento attivi sembrano essere uno strumento non completamente efficace, forse legati ad un modello un po’ datato di coordinamento.

Più efficaci sarebbe forse:

  • un portale dedicato agli attori che si occupano di cooperazione sul territorio parmense;
  • un uso strategico di canali di messaggistica come canali WhatsAp.

Necessità – emersa con forza –  è quella di avere una strategia di comunicazione adeguata ed efficace. Va da se che anche l’allocamento delle risorse economiche  deve essere adeguata e prevista nei budget di cooperazione.

Parma si conferma un laboratorio di innovazione metodologica e catalizzatore di collaborazioni sul tema della Cooperazione assunta come asset strategico dell’azione politica che aspira ad incidere in maniera proattiva alla costruzione di un cittadino consapevole.

Photo Credits: Ufficio Stampa Comune di Parma

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