Le truffe online potenziate dall’intelligenza artificiale, come il phishing avanzato e le frodi con identità sintetiche, stanno causando danni finanziari e reputazionali sempre più gravi.
Introduzione al problema delle truffe online con intelligenza artificiale
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana, migliorando processi e semplificando attività complesse.
Tuttavia, questa tecnologia avanzata ha anche un lato oscuro, utilizzato per perpetrare crimini informatici sempre più sofisticati e difficili da individuare.
Tra le pratiche più preoccupanti emergono le truffe online con intelligenza artificiale, una minaccia che sta colpendo migliaia di persone in tutto il mondo, creando un danno reputazionale ed economico spesso devastante.
Dal furto di credenziali personali alle frodi finanziarie, l’IA è diventata uno strumento potente nelle mani dei truffatori.
Tra i tipi di truffe più allarmanti c’è la sextortion, un fenomeno che utilizza le capacità avanzate dell’IA per creare contenuti falsi e manipolare le vittime.
In questo articolo esploreremo le principali tecniche di truffa legate all’uso dell’intelligenza artificiale, con un focus dettagliato sulla sextortion.
Infine, scopriremo come aziende come ReputationUP e Cyberights forniscono un supporto cruciale per chi ha subito danni reputazionali, aiutando le vittime a ristabilire la propria sicurezza e reputazione.
Tipologie di truffe online che utilizzano l’intelligenza artificiale
Le truffe online che sfruttano l’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più sofisticate e diversificate, quindi più difficili da individuare e prevenire.
Non sottovalutare mai l’importanza di una buona brand protection per garantirti, di conseguenza, una positiva presenza online.
Queste nuove minacce stanno sfidando i sistemi di sicurezza tradizionali e mettendo a rischio la privacy e la sicurezza delle persone.
Di seguito, un approfondimento sulle tipologie di truffe più comuni potenziate dall’IA.
Phishing avanzato con AI
Il phishing è una delle truffe più diffuse e si è trasformato grazie all’intelligenza artificiale, rendendosi molto più sofisticato.
Gli attacchi tradizionali di phishing si limitavano a e-mail generiche inviate in massa, ma oggi l’IA consente di creare messaggi altamente personalizzati.
Gli algoritmi di data mining raccolgono informazioni dai profili pubblici e dai comportamenti di navigazione delle vittime per elaborare contenuti che sembrano autentici e familiari.
In questo modo i criminali adescano le vittime che poi forniranno in maniera spontanea dati sensibili o credenziali bancarie.
Il risultato è un data leak che può avere effetti devastanti sulla reputazione online degli implicati.
La presenza di informazioni personali che ogni giorno si diffondono sui social media, tra l’altro, rende ancora più facile la personalizzazione delle minacce.
Secondo quanto riportato da Bolster, nel 2024, il 43% delle truffe di phishing è stato originato sfruttando i social media, rendendo queste piattaforme uno dei principali canali di attacco.
Questo rende le truffe di phishing alimentate dall’IA particolarmente insidiose, poiché sfruttano la fiducia degli utenti in messaggi che imitano fedelmente quelli di aziende, banche o addirittura conoscenti.
Impersonificazione tramite deepfake
I deepfake sfruttano l’IA per creare contenuti falsi incredibilmente realistici, tra cui video e audio.
Così facendo, i cybercriminali possono simulare la voce e il volto di individui conosciuti dalla vittima, come familiari o dirigenti aziendali, inducendo le persone a compiere azioni non autorizzate, come trasferimenti di denaro o la divulgazione di informazioni sensibili.
Guarda questo video, generato con l’IA, è stato realizzato proprio per sensibilizzare gli utenti in vista delle elezioni statunitensi, ma gli esempi sono migliaia.
Nel contesto delle aziende, le truffe di impersonificazione possono sfociare in attacchi di tipo Business Communication Compromise (BCC), dove i truffatori imitano manager o partner commerciali per convincere dipendenti a effettuare transazioni finanziarie.
Il risultato può essere una enorme crisi alla reputazione finanziaria per qualunque entità coinvolta.
Questi attacchi, resi possibili dall’IA, hanno avuto un notevole aumento, poiché combinano l’efficacia di una presentazione visiva e vocale autentica con la vulnerabilità psicologica della vittima.
Truffe online con intelligenza artificiale sui social media
Le truffe sui social media sono potenziate dall’IA per apparire sempre più credibili.
Secondo Statista, le truffe più frequenti sui social media, nel 2023, sono relazionate con:
- Shopping online: 44%;
- Investimenti: 20%;
- Truffe romantiche: 6%;
- Altri tipi: 31%.
Questi attacchi si basano su post e messaggi personalizzati che imitano i contenuti legittimi, inducendo gli utenti a interagire con link dannosi o a condividere involontariamente informazioni private.
La capacità dell’IA di adattare il contenuto alle interazioni precedenti e agli interessi della vittima aumenta l’efficacia di queste truffe.
L’uso di chatbots avanzati permette inoltre ai truffatori di simulare conversazioni in tempo reale, amplificando la fiducia della vittima a seguire le indicazioni fornite.
Business Communication Compromise (BCC)
Il Business Communication Compromise è un’evoluzione sofisticata della truffa di Business Email Compromise (BEC).
Utilizzando l’IA, i truffatori creano messaggi e video convincenti che sembrano provenire da colleghi o dirigenti.
Questi attacchi mirano a manipolare i dipendenti affinché effettuino trasferimenti di denaro o rivelino informazioni sensibili.
I deepfake vengono usati per simulare conversazioni video o vocali in cui la vittima crede di interagire con persone di fiducia.
Questo tipo di truffa ha causato gravi perdite economiche per molte aziende e si prevede che continuerà a crescere man mano che la tecnologia diventa più accessibile.
Possibilità di questo tipo devono spingere le aziende ad avere un buon piano di gestione del rischio, in modo da contrastare con una risposta efficace una crisi che potrebbe sembrare irrimediabile.
Truffe automatizzate e robo-scams
Le truffe automatizzate, che includono robocall e messaggi automatici, sono state potenziate dall’IA per sembrare più personali e autentiche.
Utilizzando tecnologie di sintesi vocale e chatbot sofisticati, i truffatori possono impersonare istituzioni finanziarie, supporto tecnico o addirittura persone care, diffondendo messaggi pre-registrati o generati al momento.
Secondo un’analisi di Starling Bank, nell’ultimo anno, il 28% degli utenti adulti è stato vittima di truffe basate sulla clonazione della voce tramite intelligenza artificiale.
Questi metodi consentono di raggiungere milioni di utenti in poco tempo, aumentando l’efficacia e la portata delle truffe.
L’uso di queste tecnologie rende difficile distinguere le comunicazioni legittime da quelle fraudolente, portando le vittime a fornire dati sensibili o ad accettare transazioni non autorizzate.
Sextortion
La sextortion è una delle manifestazioni più inquietanti delle truffe online con intelligenza artificiale.
Si tratta di un tipo di estorsione in cui i truffatori minacciano di divulgare immagini o video intimi, spesso manipolati o creati digitalmente, a meno che la vittima non paghi una somma di denaro.
Questo tipo di ricatto online prende forma in due modi diversi.
Un’opzione prevede di utilizzare l’IA per generare deepfake convincenti, nei quali la vittima sembra essere coinvolta in situazioni compromettenti.
In questi casi si tende ad utilizzare foto e video già presenti sui social e a manipolarli per far funzionare l’estorsione.
L’altra opzione, invece, prevede che i criminali utilizzino l’AI per creare profili convincenti con i quali adescare le vittime.
Una volta stabilita la connessione anche emotiva, si chiede alle vittime di inviare foto o video sessualmente espliciti.
In entrambi i casi, il risultato è che ci si ritrova a dover rimuovere immagini da Google per evitare ripercussioni a lungo termine.