Ottava Rima in Memoria di Antonio Tassinari (1959-2014)

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Antonio diec’anni son passati 
da quando a Ferrara con passione
i piedi me li ritrovai bagnati
nel tuo cantier a cantar Liberazione.
Molti amici di certo ho già trovati
quando di te ricordo l’intenzione.
Di quel dì ne conserviamo un raggio
e coi Cristalli sempre si canta a Maggio

Certo un tempo ti ci volle coraggio
di condurre tutta quella inquieta banda
di storie d’emigrante fosti il saggio
di quel che Dio qui più non comanda.
Ora i poeti si faran nuovo coraggio
di dar risposte e farsi la domanda:
s’era meglio restare per cambiare
o in altro loco dover ricominciare.

Antonio Tassinari, Guido Guidarelli Mattioli (Ferrara, Liberazione, Foto S.Fabbroni, 2014 – Soggetti al Popolare)


Il mondo del teatro ha perso 10 anni fa uno dei suoi talenti più luminosi, quando Antonio Tassinari ci ha lasciato nel 2014, dopo una straziante malattia a Ferrara.

Nato a Firenze nel 1959, Tassinari ha lasciato un’impronta indelebile sulla scena teatrale italiana e internazionale grazie alla sua dedizione, creatività e impegno.

Da giovane, Tassinari ha iniziato a coltivare la sua passione per il teatro immerso nell’effervescente movimento culturale e sociale degli anni ’70. Nel 1975, si unì al Collettivo Cavallo Pazzo, un gruppo di base fiorentino, con il quale si esibì in spettacoli alternativi nella regione toscana. Ma il suo spirito inquieto e la sua sete di conoscenza lo portarono a lasciare il Collettivo nel 1977 per fondare, insieme ad altri giovani artisti, il Teatro Garabombo, una comune teatrale che trovò casa in una grande casa nelle campagne del Chianti.

Nei due anni di esistenza del Teatro Garabombo, Tassinari e il suo gruppo condussero un’intensa attività creativa e di condivisione comunitaria che avrebbe plasmato la sua formazione etica e artistica. Nel 1981, partecipò a un seminario intensivo tenuto da Cora Herrendorf e Horacio Czertok, attori e registi argentini esuli dalla dittatura militare del loro paese, presso il Teatro Nucleo di Ferrara. Questo segnò l’inizio di una nuova fase nella sua carriera.

Nella primavera dell’anno successivo, Antonio Tassinari si unì al Teatro Nucleo e si trasferì a Ferrara. Da allora, ha contribuito come attore a una ventina di produzioni, continuando a perfezionarsi sotto la guida dei maestri argentini. Ha studiato il Metodo Stanislavski-Actor’s Studio, le tecniche e il linguaggio del Teatro per gli Spazi Aperti, e ha praticato la metodologia didattica propria del Teatro Nucleo.

Negli anni ’90, ha condiviso la sua esperienza come maestro nelle attività del gruppo presso comunità per ex tossicodipendenti. Dal 1998 al 2005, è stato docente presso il Centro Teatro Universitario dell’Università di Ferrara. Continua a essere maestro per i giovani allievi del Teatro Nucleo e insegna presso Zona Creativa, la Scuola Teatrale per le giovani generazioni del Teatro Nucleo. Conduce anche numerosi seminari ed esperienze teatrali nelle scuole, influenzando e ispirando giovani artisti.

Nel 2003, Antonio Tassinari ha fatto il suo debutto come regista, dirigendo lo spettacolo “Polemos – Guerre di noi,” una produzione del Centro Teatro Universitario di Ferrara, seguita da “Giulietta & Romeo,” risultato del primo triennio di Zona Creativa.

Dal 2006, è stato responsabile del Teatro Julio Cortázar del Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro (Ferrara) e ha curato la regia di spettacoli come “Il Paese che non c’è,” “Gran Cinema Astra,” “Liberazione,” e “La Patria Nuova.” Questi spettacoli hanno coinvolto una sessantina di cittadini-attori di tutte le età, dimostrando il suo impegno per il teatro come strumento di inclusione sociale e comunità.

Nel 2010, Antonio Tassinari è stato tra i soci fondatori ed è stato eletto presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Teatro e Comunità. Nel 2012, ha fondato e diretto il “Gruppo di teatro comunitario Tanos de Argentina” a Mar del Plata, in Argentina, con cui ha realizzato lo spettacolo “Memorie Migranti,” interpretato da 20 cittadini-attori-discendenti d’italiani, in collaborazione con la Consulta di Emiliano Romagnoli della Regione Emilia Romagna.

Antonio Tassinari ha lasciato un’impronta profonda nel mondo del teatro, con la sua passione, dedizione e impegno per la comunità.

Il primo Cantamaggio Pontesano fu organizzato su stimolo e accordo con Antonio Tassinari, seme raccolto e coltivato negli anni dai Cristalli nella Nebbia e che hanno poi dato il via al primo nucleo di storie e le tante partecipazioni a Pontelagoscuro, negli anni, dei gruppi del Cantamaggio Marchigiano ed Emiliano in terra Ferrarese, repertorio reinterpretato negli anni da questo Gruppo, il quale accoglie ancora oggi alcune delle sue energie.

A dieci anni dalla sua scomparsa, il suo lavoro continua a ispirarci e influenzare noi e generazioni di artisti e il suo contributo al teatro comunitario rimane un esempio di come le pratiche del Terzo Teatro e l’arte possano unire, trasformare e migliorare le vite delle persone. La sua eredità nel mondo del teatro rimarrà indelebile nei contributi del nostro gruppo, che attraverso la poesia dona un tributo alla sua straordinaria carriera e al suo spirito instancabile.

Recapiti
Lottava Rima