Assegnazione della Targa Giuseppe Paroli – II Edizione al Poeta D’Upacchi di Mirco Draghi

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Quest’anno si ripete l’assegnazione della Seconda Edizione della Targa Giuseppe Paroli, premio istituito dall’Associazione Lottava Rima e l’ass. Cristalli nella Nebbia, in Memoria di Giuseppe Paroli, scomparso nel Giugno 2022.

Il Comitato Scientifico ha ratificato il risultato della consultazione online che ha visto una netta maggioranza delle preferenze espresse per il Poeta D’Upacchi di Mirco Draghi. Il libro rappresenta uno studio e raccolta agile e completa su Domenico Dell’Omarino poeta di Upacchi frazione del comune di Anghiari in provincia di Arezzo. Esso colma un vuoto di uno studio sulle figure dei Poeti del ‘900 di Valdarno e Val Tiberina, riportando all’attenzione il ruolo sociale del poeta cantastorie che animava piazze e mercati della seconda metà dell’ottocento, ricostruendo le poche notizie biografiche e ancorandolo come personaggio di riferimento per le radici della frazione di Anghiari.

Il Comitato Scientifico Esprime altresì l’apprezzamento per l’alta partecipazione all’assegnazione del Premio per tutte le proposte e candidature alla Targa e dà appuntamento alla prossima edizione.

Chi è stato Giuseppe Paroli

Giuseppe Paroli nasce e vive fino a venti anni a Cabernardi. Come molti giovani di allora si trasferisce presto ed il lavoro lo porta prima in Svizzera e poi a Roma. Questa scelta però non ha mai condizionato il suo senso di appartenenza alla comunità d origine. Con il raggiungimento della pensione torna al suo paese ed intraprende, in collaborazione con altri, il suo grande sogno di restituire a tutti le vicissitudini della Miniera di Zolfo. È storia conosciuta da molti la sua tenacia e il suo orgoglio di cabernardese.
Lascia a tutti noi la consapevolezza di quanto sia importante conoscere le proprie radici.

Giuseppe Paroli è stato per molti anni Presidente e fondatore dell’Ass. La Miniera Onlus e fondatore dell’attuale Museo della Miniera di Zolfo di Cabernardi.

Fra le pubblicazioni più note di Giuseppe Paroli viene ricordato per il libro Cabernardi, la miniera di zolfo, edito e curato insieme a Don Dario Marcucci.

Un volume diventato fondamentale punto di partenza per la conoscenza storica della Storia e il recupero di storie narrate dai personaggi della Miniera di Zolfo.

A questa pubblicazione guarda e si ispira quindi questa seconda edizione della Targa Giuseppe Paroli

Da parte del Comitato Scientifico sono state proposte alcune delle più interessanti pubblicazioni riguardanti l’ottava rima, pubblicate e attive nell’ultimo biennio. Fra essi sono stati selezionati sia libri, che riviste, cercando di comporre una rosa di meritevoli che abbiano affrontato e promosso la conoscenza di personaggi e poeti in ottava rima e i suoi usi rituali, tradizionali e ricreativi.

Ecco i nomi selezionati per questa edizione, proposti dal Comitato Scientifico dell’Ass. Lottava Rima
(clicca sul nome per leggere la scheda)


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Il Poeta Gentile, Celestino Ciaralli e il canto a braccio di Amatrice, di Antonio di Cintio

Il libro “Il poeta gentile: Celestino Ciaralli e il canto a braccio di Amatrice” di Antonio Di Cintio è un’opera preziosa che rende omaggio alla tradizione orale e al talento poetico di Celestino Ciaralli, un notevole poeta e cantante conosciuto per i suoi contributi all’arte del “canto a braccio” ad Amatrice. Il libro fornisce una visione del mondo della poesia improvvisata e della comunità di poeti estemporanei del XX secolo, evidenziando la dedizione di Ciaralli e l’influenza sulle generazioni future. Attraverso un approccio innovativo e appassionato, Di Cintio ci guida attraverso la vita e l’opera di Celestino Ciaralli, rivelando un ritratto affascinante di questo straordinario poeta e cantante, esplorando anche le relazioni e le storie della più ampia comunità poetica di Amatrice. Il contributo di Ciaralli al patrimonio culturale di Amatrice è significativo, e questo libro serve come tangibile testamento del suo lascito artistico.


Il Poeta d’Upacchi, Cantore della Commedia della Vita di Mirco Draghi

Domenico Dell’Omarino, conosciuto come il Poeta di Upacchi, è stato un famoso narratore nato nel 1850 nel piccolo villaggio di Upacchi, vicino ad Anghiari, in Italia. Era noto per la sua composizione riguardante la sfortunata storia d’amore di Bistarone e Teresina, che ha portato a un avvincente processo a Monterchi.

Dell’Omarino era uno dei pochi bardi professionisti nella regione della Valtiberina durante la fine del XIX secolo. Viaggiava da villaggio a villaggio, condividendo le sue storie attraverso poesie e canzoni. La sua voce potente, le spalle larghe e le braccia forti lo rendevano una figura memorabile.

In un’epoca in cui le informazioni viaggiavano lentamente, Dell’Omarino fungeva da “radio ambulante”, portando notizie e intrattenimento al suo pubblico. Affrontava argomenti diversi, che spaziavano dalle epiche storie alle notizie locali. Le sue storie erano piene di elementi di ironia, dolore, umorismo e teatralità, trasformandole in vera arte.

Oggi, la ricerca di Mirco Draghi dal titolo “Il Poeta di Upacchi, il Cantore della Grande Commedia della Vita”, esplora la vita e la poesia di Dell’Omarino, preservando la storia e i ricordi di questa regione.

Dell’Omarino, un viandante che ha scelto di essere libero e di vivere una vita onesta attraverso l’arte nobile della poesia, ha lasciato un’eredità duratura nei villaggi e nei cuori della regione della Valtiberina e del Valdarno.

Il Poeta di Upacchi in un’illustrazione del 1934 di Giunio Fanfani sul periodico L’Alta Valle del Tevere

Presto divenne molto famoso e le sue opere furono pubblicate in libretti o antologie. Era conosciuto per le sue capacità poetiche e il suo talento nell’improvvisazione. La gente ammirava anche il suo aspetto: alto, magro, con il naso adunco e gli occhiali neri. Era un poeta autodidatta e trasmetteva le sue emozioni attraverso una voce potente e melodiosa. Continuò a essere attivo fino all’inizio del Novecento e morì nel 1912.


Rivista ToscanaFolk, periodico del Centro studi tradizioni popolari toscane, diretto da Alessandro Bencistà

La rivista ToscanaFolk si dedica alla poesia e alle tradizioni toscane da trent’anni. Con la sua passione per il folclore toscano, la rivista raccoglie e condivide le usanze e le tradizioni della regione, specialmente la poetica Ottava Rima. Offre una vasta collezione di materiali come registrazioni, pubblicazioni e foto, accessibili a studiosi e appassionati. L’associazione organizza anche eventi culturali e collabora con università e scuole per diffondere la conoscenza delle tradizioni popolari toscane.


Poeti di Tuscania (1985-2022) e (2022-2023), a cura di Marco d’Aureli

“I Poeti di Tuscania” è un libro che celebra i poeti di Tuscania e la loro tradizione della poesia in ottava rima. Include registrazioni di un raduno di poeti, documentazione scritta e saggi aggiuntivi. Il libro si propone di preservare e mostrare questa forma unica di poesia, offrendo un prezioso spaccato del patrimonio culturale di Tuscania. Presenta inoltre contributi di studiosi contemporanei e un recente appendice che mette in luce gli sforzi compiuti per introdurre l’ottava rima alle giovani generazioni attraverso laboratori scolastici.


Il Cantastorie Online, redazione di Roma

Il Cantastorie on line è un sito-rivista che prosegue il lavoro di Giorgio Vezzani sulle tradizioni, spettacoli popolari e altro nell’ambito antropologico e vocale. È una rivista digitale che dura da quasi dieci anni, curata da Maristella Campolunghi e diretta da Teresa Bianchi. Si occupa di antropologia e di eventi poetici come l’ottava rima.


Associazione Culturale il cantastorie on line


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Recapiti
Stefano Fabbroni