1984 – L’occhio del male

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Valore Culturale, Successo di Pubblico e dati editoriali

“L’occhio del male” occupa una posizione unica nella bibliografia di King. Sebbene non sia tra i suoi lavori più famosi o celebrati, il romanzo ha ricevuto apprezzamenti per la sua intensa esplorazione dei temi della colpa e della redenzione e per la sua critica sociale. Il successo di pubblico è stato moderato rispetto ad altre opere di King, ma il romanzo ha acquisito nel tempo uno status di culto tra gli amanti del genere horror e i fan dell’autore, apprezzato per la sua capacità di indurre riflessione e per l’intenso percorso emotivo e morale del protagonista​​​​.

Nel complesso, “L’occhio del male” rappresenta un’opera significativa all’interno dell’opera di Stephen King, che evidenzia la versatilità dello scrittore nel trattare temi complessi e nel creare storie che restano impresse nella mente del lettore. 

La versione inglese originale di “Thinner” è stata pubblicata il 19 novembre 1984 da NAL sotto lo pseudonimo di Stephen King, Richard Bachman. 

In “L’occhio del male” (“Thinner” nell’originale), Stephen King, sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, esplora tematiche profonde quali la colpa, la vendetta, la giustizia e la maledizione. 

La trama. La trama di “L’occhio del male” si concentra su William Halleck, un avvocato di successo, bianco e fortemente sovrappeso, che vive una vita tranquilla e agiata con la moglie Heidi e la figlia tredicenne in una piccola cittadina. La routine di Halleck viene sconvolta il giorno in cui, distraendosi alla guida a causa di un gesto intimo della moglie, investe accidentalmente e uccide una donna anziana appartenente a una comunità zingara che stava attraversando la strada.

Grazie ai suoi contatti e alla sua influenza nel sistema giudiziario locale, Halleck riesce a evitare qualsiasi ripercussione legale per l’incidente. Tuttavia, al termine del processo, viene avvicinato da un anziano zingaro, apparentemente il padre della donna uccisa, che lo sfiora sul viso pronunciando la parola “Dimagrisco”. Da quel momento, Halleck inizia a perdere peso in maniera inarrestabile e inspiegabile, nonostante non abbia cambiato dieta né stile di vita.

Inizialmente, Halleck e la sua famiglia accolgono con favore questa perdita di peso, ma presto diventa chiaro che il processo è incontrollabile e minaccia la sua vita. Halleck si rende conto che l’anziano zingaro gli ha lanciato una maledizione come punizione per la morte della donna e per l’ingiustizia del processo che ha seguito.

Mentre Halleck continua a dimagrire a un ritmo allarmante, inizia disperatamente a cercare un modo per invertire la maledizione. Questa ricerca lo porta a confrontarsi con i suoi pregiudizi, la sua morale e le sue responsabilità per le azioni commesse. Halleck si rende conto che le conseguenze dei suoi atti e delle sue scelte non colpiscono solo lui, ma hanno ripercussioni anche su coloro che lo circondano, inclusi altri membri della comunità che erano coinvolti nell’incidente e nel successivo insabbiamento.

Struttura del Libro

La struttura del romanzo è lineare, seguendo il deterioramento fisico e morale del protagonista. La narrazione è incentrata sul drammatico cambiamento di Halleck e sulle sue disperate ricerche per annullare la maledizione. King utilizza anche il realismo per ancorare la storia nel quotidiano, rendendo la maledizione soprannaturale e le sue conseguenze ancora più inquietanti. La tensione cresce gradualmente, mantenendo il lettore impegnato fino al climax. La tensione cresce man mano che il peso di Halleck diminuisce, portando il lettore verso un finale agghiacciante e inaspettato che lascia riflettere sulla crudeltà e sulle conseguenze delle proprie azioni​​.

Tema della storia e precedenti

Il fulcro della storia è la maledizione lanciata sul protagonista, che da rispettato membro della comunità si trasforma in una versione debole e spettrale di se stesso. La trama si dipana attraverso la lotta di Halleck per comprendere e annullare la maledizione, un viaggio che lo porta ad affrontare la sua coscienza, le sue relazioni familiari, in particolare con la figlia, e il pregiudizio sociale nei confronti degli zingari. Il romanzo è un intreccio di horror, dramma e critica sociale, con un finale che colpisce per la sua inesorabilità e crudele giustizia​​.

In “L’occhio del male” di Stephen King, il pregiudizio emerge come tematica centrale attraverso il trattamento degli zingari nella società e le conseguenze della maledizione inflitta al protagonista. Il romanzo mette in luce come i pregiudizi e le superstizioni possano portare a ingiustizie e a una spirale di vendetta, esplorando le dinamiche del potere, della colpa e della redenzione all’interno delle relazioni umane. La maledizione diventa un mezzo per esaminare non solo il destino individuale del protagonista, ma anche le più ampie implicazioni sociali del pregiudizio e della marginalizzazione.

“L’occhio del male” di Stephen King ha alcuni collegamenti e similitudini con precedenti opere letterarie di altri autori, nonché con altri lavori di King stesso. Una similitudine interessante è stata tracciata tra “L’occhio del male” e “Dark Melody of Madness” di Cornell Woolrich, pubblicato nel 1935. Anche il racconto di Woolrich tratta di un uomo maledetto a perdere peso fino alla morte, ma in questo caso, a causa di un incantesimo vudù invece che di una maledizione gitana. Questo parallelo suggerisce un tema ricorrente della maledizione e della perdita incontrollabile, che attraversa diversi generi e periodi letterari​​. Poi c’è anche “Tre millimetri al giorno” (“The Shrinking Man”) di Richard Matheson, un romanzo in cui il protagonista, Scott Carey, inizia a rimpicciolire di tre millimetri al giorno dopo essere stato esposto a una strana nebbia radioattiva. Quest’opera, insieme ad altre di Matheson, ha avuto un notevole impatto su Stephen King e sul genere horror e fantascientifico in generale, esplorando temi di isolamento, trasformazione e lotta per la sopravvivenza in condizioni estreme.

Aneddoti sull’Autore e sulla Pubblicazione

Stephen King ha scritto “L’occhio del male” nel periodo in cui ancora pubblicava sotto lo pseudonimo di Richard Bachman. Questa scelta era motivata dal desiderio di King di testare il suo successo indipendentemente dal suo nome. Inoltre, durante gli anni ’80, King stava esplorando diverse vie narrative, e “L’occhio del male” si distingue per la sua unica miscela di horror e dramma sociale. L’uso dello pseudonimo e la tematica insolita rendono il romanzo particolarmente interessante nel contesto della vasta produzione letteraria di King​​.

Recapiti
Fabrizio Valenza