Riciclo polistirene, dalla scienza arriva un nuovo metodo - Isolkappa

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Scomporre il polistirene in pezzi per comporre nuovo materiale. La nuova tecnica di riciclo – arrivata dagli scienziati a fine estate  –  utilizza la pirolisi. Si tratta di un processo chimico che consiste nel sottoporre il materiale ad altissime temperature (oltre 450 °C) in un’atmosfera priva di ossigeno, evitando la combustione. La conseguenza? Si scompone, quindi, il polistirene in monomeri. Questi ultimi possono essere purificati e ricomposti in polistirene vergine, pronto per essere lavorato e utilizzato.

Dal Worcester Polytechnic Institute, in Massachusetts, il professore di ingegneria chimica Michael Timko sottolinea che “l’analisi ha dimostrato come il polistirene sia un candidato ideale per un processo di riciclo chimico”.

Nello specifico, per creare un chilogrammo di nuovo materiale sono necessari circa 10 megajoule di energia, che equivalgono – riportando l’esempio di InnovandoNews – a più o meno quanto basta per alimentare un tipico forno a microonde.

Lo stesso prof. Timko evidenzia che “sorprendentemente, il processo è energeticamente e potenzialmente competitivo sia in termini di emissioni e sia di risparmio energetico”.

Il valore dello studio risiede proprio nei benefici che questo approccio potrebbe apportare a un’importante quantità di polistirene oggi utilizzato.

Gli autori dello studio – come si legge su La Repubblica – sostengono che tutte le fasi del processo analizzato prevedono l’impiego di tecniche e strumenti noti e già ampiamente utilizzati, oltre ad essere teoricamente scalabili a livello industriale.

Attualmente, in Italia, esiste comunque un circuito virtuoso di raccolta del polistirolo post-consumo che permette al 59% dei rifiuti in EPS post-consumo – soprattutto imballaggi – di essere recuperati. Il riciclo del polistirene – seguendo l’Associazione Italiana Polistirene Espanso – è una pratica dunque diffusa e avviene attraverso il recupero degli scarti di produzione così come di tutti i prodotti o imballaggi giunti a fine vita. I prodotti realizzati in EPS, dopo il loro utilizzo, vanno conferiti nella raccolta differenziata in modo che il materiale possa essere riciclato al 100% e riutilizzato, generando nuova materia prima per la produzione di nuovi prodotti in EPS.

Il riciclo, in Isolkappa, fa parte delle scelte strategiche della governance. La società è infatti autorizzata al recupero dei rifiuti EPS: ha ottenuto il riconoscimento di piattaforma PEPS attraverso la convenzione stipulata con COREPLA. In particolare, ad oggi, sono tre gli impianti del Gruppo.

In Isolkappa il 100% dello sfrido è reimmesso nel ciclo produttivo, 520 tonnellate di rifiuti e scarti sono riutilizzati, 135 tonnellate di CO2 non immessa in atmosfera: il tutto equivale a Kg di CO2 assorbiti da 18mila alberi in un anno.

Ti potrebbe Interessare anche..

Recapiti
Redazione