FONDAZIONE ONDA PREMIA LO IOV CON IL “BOLLINO AZZURRO”

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“Bollino Azzurro” all’Istituto Oncologico Veneto-IRCCS da parte della Fondazione Onda ETS che assegna il riconoscimento agli ospedali virtuosi nell’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico con focus sul tumore della prostata e sulle complicanze funzionali postchirurgiche.

L’iniziativa è patrocinata dalle maggiori associazioni italiane di Oncologia, Radioterapia, Urologia e Andrologia, Urodinamica e Società di Medicina Generale, con il contributo economico incondizionato di Boston Scientific. Il Bollino Azzurro viene assegnato sulla base di una serie di criteri medico-scientifici. Lo IOV si conferma un riferimento per la presa in carico dei pazienti con tumore alla prostata perché in grado di offrire tutte le opzioni di diagnosi e trattamento attualmente disponibili attraverso un continuo coordinamento multidisciplinare integrato. Il riconoscimento, giunto alla seconda edizione, è stato consegnato ieri al Dott.Umberto Basso, Responsabile della UOS Patologia Oncologica Urologica e al Prof. Marco Krengli, Direttore della UOC di Radioterapia allo IOV, nonché presidente dell’Associazione Italiana Radioterapia Oncologica.

«Questo riconoscimento testimonia il valore dei servizi offerti e l’attenzione che riserviamo alla qualità dell’assistenza e alla centralità del paziente – spiega il Direttore Generale Maria Giuseppina Bonavina – Il Bollino Azzurro è uno strumento importante di orientamento nella scelta della struttura ospedaliera di cura alla quale possono rivolgersi gli uomini dopo la diagnosi di tumore della prostata nonché i loro famigliarii».

La valutazione delle 165 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare tipologia, qualità e la multidisciplinarietà dei servizi. Tra queste, 5 fanno riferimento a requisiti definiti essenziali dalla Commissione, ovvero: il numero medio di nuovi casi di tumore alla prostata trattati dalla struttura che deve essere superiore a 100; l’offerta di un approccio multidisciplinare per la gestione della malattia; il core team composto da urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista, a cui devono aggiungersi anatomo patologo e specialista in diagnostica per immagini. Infine, risulta fondamentale la partecipazione a sessioni e programmi di aggiornamento in tema di tumore della prostata.

L’equipe multidisciplinare Prostate Cancer Unit dello IOV, nel 2024, ha effettuato più di 1.150 discussioni di casi clinici. Sono state poi recentemente attivate due nuove unità operative semplici all’interno dell’UOC Urologia Oncologica: l’UOS Andrologia Oncologica e l’UOS Urologia Ricostruttiva.

Nello stesso anno, con più di 300 pazienti operati, il volume degli interventi per tumore maligno alla prostata vede lo IOV come prima struttura pubblica in Veneto, e seconda in assoluto. Il tasso di riammissioni a 30 giorni ha raggiunto allo IOV una percentuale molto bassa (0,74%), standard di qualità elevatissimo perché misura la frazione dei pazienti operati che sviluppano complicanze gravi dopo l’intervento e che necessitano di essere nuovamente ricoverati entro 30 giorni dalla prima dimissione. Lo IOV ha introdotto da tempo l’utilizzo della tecnica “Fusion Biopsy” che combina le immagini della prostata ottenute alla risonanza magnetica con quelle di un ecografo in 3D al fine di poter biopsiare in modo mirato i noduli sospetti della ghiandola.

L’Istituto è stato premiato per l’attività svolta nell’agevolare l’accessibilità ai servizi erogati, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore alla prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile mediante conferenze dirette alla popolazione per promuovere gli stili di vita salutari e la diagnosi precoce. Il tumore alla prostata è, infatti, una tra le malattie più diffuse negli uomini: ogni anno si contano in Italia oltre 36.000 nuove diagnosi, pari al 19% di tutti i tumori nel sesso maschile. Sempre nel nostro Paese, si stima che circa 564.000 uomini convivono con una diagnosi pregressa di tumore della prostata, con prospettive di sopravvivenza sempre più lunghe grazie ai nuovi trattamenti integrati e ai nuovi farmaci attualmente disponibili.

Il Dott.Umberto Basso e il prof. Marco Krengli alla cerimonia di consegna dei “bollini azzurri”
Recapiti
Ida Savoca