La Bibbia Ottomana: dalla collaborazione tra cARTEm e Federico Motta Editore, arriva in traduzione italiana un’opera prestigiosa e raffinata, magnifico esempio della maestria che potevano raggiungere gli artisti ottomani del Seicento. Si tratta di una riproduzione di alta qualità di un manoscritto miniato, risalente al XVII secolo. Ad accompagnarla un volume, che spiega le origini e il significato di quest’opera, e offre una traduzione dei testi.
La Bibbia Ottomana, cARTEm e Federico Motta Editore
Dalla collaborazione tra Federico Motta Editore e cARTEm nasce un’edizione pregiata della Bibbia Ottomana. Si tratta di una riproduzione fedelissima di un prezioso manoscritto conservato nella Biblioteca di Vienna. L’originale è andato perduto e quello conservato in Austria è una copia, che però ci permette di apprezzare la grande maestria che potevano raggiungere gli artisti ottomani. Copista e miniaturista, infatti, lavorarono a stretto contatto. Il risultato è un’opera raffinatissima, in cui testo e immagini si fondono. A rendere prezioso il volume originale erano inoltre 102 medaglioni con ritratti e decorazioni floreali, in cui non si risparmia l’uso di materiali come l’oro e il lapislazzuli.
L’importanza della genealogia
Quella riprodotta nel volume di Federico Motta Editore e cARTEm è conosciuta come Bibbia Ottomana, anche se non si tratta di una vera Bibbia. È in realtà un’opera genealogica, che ricollega il sovrano Solimano il Magnifico con i grandi sovrani del passato e i patriarchi dell’Antico Testamento. Come ben spiegato nella prefazione,
per gli Ottomani, il genere della genealogia rivestiva un’importanza fondamentale. Sin dagli albori dell’Impero, queste opere fungevano da potente strumento politico, perché conferivano legittimità e autenticità alle rivendicazioni dinastiche della famiglia regnante.
Il titolo originale è Subhatu’l-Ahbar, traducibile come “Il rosario dei tempi”, ma è noto anche con altri titoli: Zübdetü’t-tevârîh (L’essenza della storia) o Silsilename (Libro di genealogia). L’opera infatti, con le sue genealogie, mescola sovrani ottomani, profeti biblici e musulmani, figure della mitologia persiana, sovrani preislamici e membri della dinastia mongola. Culture diverse che si incrociano, in questo prezioso volume che è anche una testimonianza dell’incontro tra civiltà e religioni differenti.