NOTE DI REGIA
Nel giugno del 1978, Le Nemesiache vestite di abiti-poesia percorrono la discesa alla Gaiola seguita dalla Festa della poesia con la finalità di “esternare la voglia di vivere, respirare, sentirsi belle, giovani, linfa, mare, in armonia con la natura e per fare dell’11 giugno il giorno della poesia delle donne”.
Durante una passeggiata domenicale, organizzata sul litorale di Posillipo alla Gaiola da parte del collettivo “LineaContinua” su iniziativa di “Paese Sera” per la riscoperta della città, il gruppo di femministe napoletane Le Nemesiache irrompe sulla spiaggia insieme al Gruppo della Creatività e alle donne della MBP.
Durante la discesa verso la Gaiola, seguendo Nemesi al flauto, si forma un corteo spontaneo. Le altre Nemesiache, con tamburi e lunghi pepli adornati di poemi in oro e argento, attirano così l’attenzione di donne, giovani uomini e bambini/e. Tutti restano incantati dalla musica degli strumenti che accompagnava i loro versi:
“[…]inventiamo un modo nuovo, sincero, nostro di riscoprire e riappropriarci delle strade del mondo, per partecipare più autenticamente alla festa della natura che ci chiama.
‘Intervento alla Gaiola, intervento per il mare, per il nostro mare; un rapporto diverso con il territorio, non più uso non più sfruttamento non più proprietà. Intendere il rapporto con il territorio, con le radici con la cultura, come con il proprio corpo, la propria fantasia, la propria fisicità, la propria storia. Riappropriarsi del territorio, guardarlo come se stesse; vedere nella distruzione, nell’inquinamento, nell’appropriazione del mare lo stesso destino del proprio essere donna. Riscoprire tracce, continenti sommersi mare come madre, mare come poesia, mare non, più ridotto a natura, concetto scientifico che serve per sfruttare come la donna è ridotta a natura per poterle sfruttare. Mare cultura, cosmo, dimensione da cui riappropriarsi”.
Le Nemesiache hanno articolato discorsi e azioni critiche di immaginazione politica ambientali importanti, per riappropriarsi del mare e del territorio, sensibilizzare ad aree dismesse o degradate e riflettere sulla violenza generata nel e dal violentare il territorio. Mettendo in scena altre temporalità e altre mitologie rispetto a quelle del loro tempo, dalle rovine distopiche del paesaggio e della storia, hanno proposto una reintegrazione della natura fisica e spirituale della cultura del territorio e del paesaggio, nell’ottica di un superamento dei paradigmi moderni e patriarcali di astrazione, oggettività e separazione, per instillare forme di solidarietà multiple, combinando femminismo e ecologia in una temporalità cosmica.
Lina Mangiacapre sul film:
“Lotta, politica, fantasia, follia, espressione. Ho realizzato questo film, momenti staccati, collegati nella mia psiche: intervento di poesia alla Gaiola, il mio amore per il mare, per le donne, per le Nemesiache, per la bellezza. Sogno nell’insonnia di una realtà che deforma la bellezza…scavo, penetro con i miei occhi attraverso divieti e deturpazioni nel mio territorio espropriato. Gioco con la tristezza di una fragilità determinata da infiniti mobili interessi:spazi per me, spazi per le altre.”
Info Pratiche
L’evento gratuito e la prenotazione consigliata attraverso questo link https://bit.ly/Il-Mare-ci-ha-chiamate-Marea
Condizioni metereologiche permettendo, l’appuntamento è alla spiaggia de La Praia, in via Marina di Praia a Praiano (SA). L’orario d’inizio è alle ore 17.00. È consigliabile prendere posto alle 16.45.
La proiezione avverrà all’aperto sotto il portico del Ristorante Galamaris Marina di Praia. Vi invitiamo a portare con voi un cuscino o una sedia dove sedersi e una coperta in caso di necessità.
Per maggiori info chiama il +39 350 047 0811 o scrivi a info@mareartproject.com.
Echoing Public Program è il programma di appuntamenti gratuiti connessi alla residenza artistica Echoing, progetto di Marea Art Project finanziato dall’Unione Europea e attuato dal Goethe-Institut.