Dopo annunciata tregua umanitaria dell’M23, gli orrori della guerra Repubblica Democratica del Congo non si fermano: violenze sessuali e stragi a Goma

La guerra civile nell’est della Repubblica Democratica del Congo ha raggiunto livelli di brutalità senza precedenti.

Violenze indicibili su un centinaia di donne

Nel caos di una rivolta carceraria culminata in un’evasione di massa, centinaia di donne detenute nella prigione di Goma, dove si trovano gli orfanotrofi FED e SODAS, sono state stuprate e poi arse vive. Questo atroce episodio si inserisce in un conflitto che, iniziato tre anni fa, ha ripreso vigore nelle ultime settimane con scontri feroci tra le forze governative e i ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda.
Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, sono almeno 2.900 i morti registrati negli scontri per il controllo di Goma. La situazione sta rapidamente degenerando, con il conflitto che si estende ora al Sud Kivu, una regione strategica per il controllo di minerali preziosi come il coltan e il cobalto, indispensabili per le moderne tecnologie.

Gli eventi del 27 gennaio

Gli orribili eventi nella prigione di Goma risalgono al 27 gennaio. Vivian van de Perre, vicecapo della missione ONU Monusco, ha raccontato: “C’è stata un’evasione di massa con 4.000 detenuti fuggiti. In quella prigione c’erano anche alcune centinaia di donne. Tutte sono state stuprate, poi è stato incendiato il settore femminile. Sono tutte morte”.
Nonostante la presenza dei caschi blu, i ribelli dell’M23 hanno imposto restrizioni che impediscono ai soccorritori di raccogliere prove e stabilire con certezza i responsabili della strage. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) aveva già lanciato un allarme: la violenza sessuale viene sistematicamente usata come arma di guerra dai gruppi armati a Goma.

La finta tregua

Nel frattempo, le forze ribelli hanno lanciato una nuova offensiva contro le truppe congolesi, conquistando la città mineraria di Nyabibwe, nel Sud Kivu.
Il portavoce del governo congolese ha denunciato che l’annunciata tregua umanitaria dell’M23 si è rivelata un semplice stratagemma per guadagnare tempo e riorganizzarsi militarmente. Le precedenti tregue concordate tra le parti non sono mai state rispettate, alimentando un conflitto che dal 2022 ha causato migliaia di vittime e una crisi umanitaria devastante, con centinaia di migliaia di sfollati.
Per tentare di contenere l’escalation e scongiurare il rischio di una guerra regionale, sabato è previsto un vertice straordinario a Dar es Salaam tra il presidente congolese Félix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame, sotto l’egida della Comunità degli Stati dell’Africa Orientale (EAC) e della Comunità di Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC). Tuttavia, il timore è che, come già accaduto in passato, i negoziati non riescano a fermare l’orrore che si sta consumando in Congo.

[Fonte: ANSA]

Il tuo aiuto per i bambini in Repubblica Democratica del Congo

Dopo anni di guerra e mesi di disordini sempre più intensi, negli ultimi giorni la situazione a Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, è degenerata, provocando una crisi umanitaria.
I ribelli del gruppo M23 hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, dove si trovano gli orfanotrofi FED e Sodas con i quali collabora Amici dei Bambini.
La situazione è allarmante e le evoluzioni sono costanti.
Ora più che mai, i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.

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