Analisi di Confcommercio sull’impatto dei recenti aumenti dei prezzi all’ingrosso di energia elettrica e gas sui costi delle imprese del terziario di mercato tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Sangalli: “Politiche e interventi urgenti per contenere il caro energia”.
Dopo il difficile 2022 e il successivo calo dei costi energetici nel 2023, il 2024 ha visto un nuovo rialzo dei prezzi dell’energia. La situazione dimostra che il rischio legato ai costi energetici per l’economia italiana è tutt’altro che superato. Il recente decreto firmato dal Ministro Pichetto Fratin, che anticipa le aste di stoccaggio del gas, rappresenta un passo positivo per velocizzare il riempimento delle scorte e rafforzare la sicurezza energetica del Paese. Tuttavia, non è sufficiente. Occorrono misure più ampie e strutturali per affrontare l’emergenza energetica e prevenire una nuova crisi.
Il caro energia colpisce le imprese
Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia (OCEN), (link ai dati completi in pdf) i dati di febbraio 2025 mostrano un peggioramento dell’impatto del caro energia sulle imprese italiane del terziario. A gennaio 2025, infatti, la bolletta elettrica per queste aziende è aumentata del 24% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 56,5% rispetto al gennaio 2019, cioè prima della pandemia e della crisi energetica. Da notare che, a gennaio 2024, il divario rispetto al 2019 era meno della metà: solo un 26% in più.
Importi bollette elettricità al lordo IVA
Fonte: elaborazioni Confcommercio su fonti varie
I settori più penalizzati risultano gli alberghi e le grandi superfici di vendita che a gennaio 2025 hanno pagato l’energia elettrica il 25% in più rispetto a gennaio 2024 e fino al 58% in più rispetto al 2019, sostenendo bollette mensili fino ad oltre 7.000 euro a gennaio 2025 per gli alberghi e quasi 6.000 euro per le grandi superfici.
Importi bollette elettricità al lordo IVA
Fonte: elaborazioni Confcommercio su fonti varie
Con riferimento al gas, la bolletta di gennaio 2025 è risultata mediamente in aumento del 27% rispetto a gennaio 2024 e addirittura del 90,4% in più rispetto al 2019. A gennaio 2024, questo stesso incremento rispetto agli importi medi del 2019 era di circa il 50%.
Importi bollette gas al lordo Iva
Fonte: elaborazioni Confcommercio su fonti varie
I settori più penalizzati risultano anche qui gli alberghi, seguiti da ristoranti e grandi negozi. Gli alberghi in particolare, a gennaio 2025 hanno pagato il 25% in più rispetto a gennaio 2024 e fino al 96,5% in più rispetto al 2019 (sostenendo bollette mensili fino a quasi 2.600 euro a gennaio 2025, contro importi di 2.000 euro di gennaio 2024 e di 1.300 euro del 2019).
Importi bollette gas al lordo Iva
Fonte: elaborazioni Confcommercio su fonti varie
Secondo le ultime stime dell’Osservatorio di Confcommercio, se i prezzi si attestassero sui valori di gennaio 2025 (prezzi all’ingrosso oltre 143 euro/MWh, per l’energia elettrica, e oltre 50 €/MWh per il gas), le imprese dei settori di Confcommercio sosterrebbero una spesa complessiva per l’energia pari a 12,5 miliardi di euro, ovvero il 17% in più rispetto al 2024 e il 38% in più rispetto al 2023 Pari a 2,9 miliardi di euro in più di energia elettrica e oltre un miliardo in più di gas, rispetto al 2019.
Spesa per energia elettrica e gas settori OCEN
(*) spesa stimata sotto l’ipotesi di costanza dei consumi rispetto al 2024 e prezzo dell’energia elettrica e del gas del 2025 uguale ai prezzi di gennaio 2025
Fonte: elaborazioni Confcommercio su fonti varie
I negozi alimentari sono la categoria con la spesa media annua totale per energia elettrica più alta (2,4 miliardi di euro totali, pari a 19.000 euro pro capite distribuiti su 125.000 unità per l’energia elettrica); mentre la categoria degli alberghi di medie dimensioni risulta quella con la più elevata spesa media pro-capite: 64 mila euro annui di energia elettrica per esercizio distribuiti su circa 8.000 unità.
I dati risultano ancora più penalizzanti per le imprese se si pensa ai risvolti sulla competitività con l’estero, soprattutto con riferimento ai prezzi dell’energia elettrica, la cui varianza tra paesi è dettata, oltre che dal costo della materia di prima, anche dai sistemi di contrattazione e dalla differente composizione dei mix di produzione energetica (in Italia particolarmente caratterizzata dalla robusta presenza di gas). Infatti, a gennaio 2025, mentre in Francia l’energia elettrica è costata all’incirca 98 €/MWh e in Spagna e Germania poco sopra i 100 €/MWh, in Italia il prezzo si è attestato sui 143 €/MWh. Differenziale, già costantemente ampio nel pregresso, ma che è aumentato ulteriormente dal 2023 a oggi.
Sangalli: “Politiche e interventi urgenti per contenere il caro energia”
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “Servono politiche e interventi urgenti per contenere l’impatto del caro energia su famiglie e imprese e sostenere la competitività del Paese. Da subito, quindi, la riforma degli oneri generali di sistema – che per le imprese del terziario di mercato arrivano a pesare fino al 26% sulla bolletta elettrica – la revisione dell’attuale meccanismo di formazione dei prezzi dell’energia elettrica e approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei. Di particolare importanza, accelerare sul nucleare di ultima generazione e potenziare la produzione rinnovabile.”
Giorgetti: “nelle prossime settimane un provvedimento sulle bollette”
L’andamento dei costi dell’energia e delle bollette “non dipende dal governo ma da dinamiche esterne anche speculative“. Su questo “l’attenzione del governo è massima”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo il 13 febbraio scorso al question time al Senato, anticipando che “nelle prossime settimane un provvedimento con riferimento a queste dinamiche andrà varato”. Giorgetti ha poi aggiunto che una “onesta riflessione su cosa abbia significato il passaggio al libero mercato per gli utenti del mercato domestico, deve essere fatta. Se il governo fa uno sforzo per dare risorse ai lavoratori dipendenti a reddito medio basso, l’aumento delle bollette non può divorarlo”.
a cura di Ugo da Milano