A tutela dei costi energetici sostenuti da imprese e consumatori, nelle ultime settimane è tornato alla ribalta il tema del decoupling, il disaccoppiamento tra i prezzi di energia elettrica e gas. Il ministro del MASE Pichetto Fratin ha dichiarato che a breve dovrebbe essere avviato un tavolo tecnico comune a tutte le forze politiche per raccogliere proposte su misure che possano risultare efficaci senza intaccare le regole di funzionamento dei mercati energetici.
Al momento il prezzo dell’elettricità in Italia è strettamente influenzato da quello del gas, a prescindere dal mix di fonti utilizzate per produrla, secondo lo schema pay as clear, che prevede che tutte le offerte di vendita e di acquisto accettate sul mercato del giorno prima (MGP) vengano valorizzate al prezzo marginale di equilibrio della zona a cui appartengono. Il prezzo di mercato è quindi determinato dall’ultima offerta rilevante per soddisfare il fabbisogno, spesso garantito da centrali a gas, tecnologia ancora molto importante nel mix produttivo nazionale.
In attesa di comprendere la possibile declinazione, il decoupling:
- Se applicato su orizzonti di lungo periodo, potrebbe essere associato a misure che prevedano una stabilità di ricavi mirata ad incentivare l’investimento sulla generazione di energia da FER
- Stante il crescente contributo delle FER potrebbe rendere il prezzo dell’elettricità sempre più stabile e meno soggetto alla volatilità del mercato, favorendo i clienti finali
Occorrerà comunque considerare che:
- Il mercato elettrico dovrà comunque garantire la presenza di tecnologie di generazione elettrica flessibili e programmabili per garantire l’adeguatezza e la sicurezza del sistema
- Il meccanismo dovrebbe inserirsi in un complesso e solido quadro regolatorio, integrandosi con i mercati europei
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