Testimonianze da annodare - Azione Cattolica Italiana

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Ciao, sono Chiara, e all’inizio di quest’anno sono diventata vice giovani della diocesi di Treviso (in Veneto) insieme a Massimiliano. 

Quando mi è stata fatta la proposta, un anno fa, la primissima reazione che ho avuto è stata lo stupore: certo, lo scorso mandato ero stata responsabile vicariale, e mi ero impegnata parecchio devo dire, ma non pensavo di poter essere davvero “vista” dalla diocesi e che qualcuno potesse scegliermi per un ruolo così importante. Subito, però, sono emersi tantissimi punti di domanda: ma, sarò davvero in grado? Che contributo posso dare? Riuscirò a conciliare tutti gli altri impegni? Ho già dato disponibilità anche in parrocchia… Ma poi, in tre anni quante cose possono cambiare? Me la sento di impegnarmi ulteriormente e, soprattutto, di dare la priorità a questa responsabilità? Certo, però… è un’occasione unica, non mi può più ricapitare! Provo a immaginarmi mentre rispondo di “no”… e sento come una stretta al cuore, forse non è la scelta giusta… Dicono che è meglio vivere di rimorsi che di rimpianti… ma, Signore, tu che dici? Va bene dai, mi butto! Dico sì! Signore, sia fatta la Tua volontà… però stammi vicino!

I primi mesi sono stati… di apnea! Riunioni, presidenze, recuperare informazioni, organizzare l’estate, imparare nomi nuovi… e sentirsi costantemente in ritardo, di essersi dimenticati qualcosa e… pieni di sonno! Per fortuna, c’è Massi con cui condividere tutte “le gioie e i dolori”, e una bellissima Presidenza che ci sostiene! Sono arrivate poi le prime soddisfazioni, l’entusiasmo di incontrare tanti giovani da tutta la diocesi, conoscere le diocesi sorelle del Triveneto… E nel preparare gli incontri, le formazioni, i momenti di preghiera, … sento di essere davvero in cammino come giovane cattolica, mi sento parte attiva della Chiesa e sento… il cuore in pace.

Non nego che ci sia fatica (ormai non conto più i chilometri macinati, o le ore di sonno perse), ma, finora, non mi sono mai pentita della scelta che ho fatto, e non ho più paura di non essere all’altezza, che mi confrontino con chissà chi, o di mostrare anche i miei limiti e le mie fragilità, perché in AC ho trovato tante braccia aperte, comprensione e sostegno.

L’altro giorno mio fratello a cena mi fa, “ma hai riunione anche stasera?!” e io, con lo sguardo fiero: “Sì! Abbiamo una formazione in un vicariato, sai?”. Un po’ però mi dispiace, perché ultimamente mi capita spesso di togliere del tempo alla famiglia e agli amici, ma spero che durante il triennio riuscirò a trovare un nuovo equilibrio…

Qualche giorno fa, alla presentazione di un libro, “Un mondo possibile” di Nicolò Govoni, è stato spiegato il concetto dell’Ikigai, cioè il motivo per cui ti alzi dal letto al mattino con il cuore che batte, è lo scopo che attualmente dai alla tua vita, ed è il punto di incontro tra ciò che ami, ciò che sai fare bene, ciò per cui ti pagano e ciò di cui il mondo ha bisogno, e cioè un insieme tra passione, professione, missione e vocazione. Ok, a parte il lato della professione, ho pensato che, forse, l’Azione Cattolica è il mio attuale ikigai, e credo lo sia un po’ per tutti voi che siete qui stasera. 

Da fuori, qualcuno potrebbe dire: “Ma chi ve lo fa fare? Tutta questa fatica, questo tempo “perso”… che poi magari i giovani neanche arrivano…”. Effettivamente, perché lo facciamo? Credo sia sicuramente una chiamata, una vocazione, un sì che abbiamo detto, e possiamo affidare questa nostra responsabilità a Dio. E’ anche una missione, perché ci doniamo ancora e ancora, per portare un po’ di bene, un po’ di luce ai nostri coetanei, un po’ di speranza! E poi, è per forza una passione: credo che amare l’AC sia amare chi fa parte dell’AC, e questa nostra passione associativa, che ci fa brillare gli occhi, non può che venire dalle relazioni che viviamo qui, perché abbiamo fatto un’esperienza bella, abbiamo tessuto relazioni buone, che ci fanno sentire come in famiglia… Ed è per questo che, quando torniamo a casa dall’ennesima riunione o incontro, spesso abbiamo un sorriso stampato in faccia, e il cuore più leggero!

Recapiti
Chiara Pellizzari