Il ruolo dell'euro digitale - BCE - Format Research

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Contributo a Bancaria di Piero Cipollone, Membro del Comitato esecutivo della BCE, basato sugli interventi alla conferenza Crypto Asset Lab del 17 gennaio 2025

28 febbraio 2025

Essere un attore chiave nei pagamenti digitali e nella finanza digitale dovrebbe essere una priorità per l’Europa.

Come ha sottolineato Mario Draghi nel suo recente rapporto, il divario di produttività tra Stati Uniti e Unione Europea è dovuto principalmente alla tecnologia e alla finanza.[1]Se escludiamo i settori delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e della finanza, il divario scompare.

Se vogliamo colmare il divario di produttività con gli Stati Uniti, dobbiamo concentrarci su queste aree. I pagamenti digitali e la finanza digitale si trovano all’intersezione di questi due settori. E si stanno sviluppando rapidamente, spinti dai cambiamenti nelle abitudini e nella tecnologia. Questa è sia un’opportunità che un rischio per l’Europa. È un’opportunità per colmare il divario sviluppando soluzioni europee innovative e competitive. Ma se non cogliamo questa opportunità, corriamo il rischio di indebolire la nostra competitività, resilienza e autonomia strategica.

Alla Banca centrale europea (BCE), in quanto custodi della nostra moneta unica, l’euro, consideriamo questa una questione di importanza cruciale. In ultima analisi, si tratta del futuro della nostra moneta. Oggi, l’euro è la seconda moneta più importante nel sistema monetario internazionale. La sua quota in una serie di indicatori si attesta intorno al 20% e l’area euro rappresenta circa il 12% del PIL globale.[2]Se vogliamo evitare che l’euro perda importanza sulla scena mondiale, le transazioni e gli investimenti in euro devono essere considerati sicuri, facili ed efficienti, anche se la digitalizzazione trasforma i pagamenti e la finanza.[3]

La moneta della banca centrale, pilastro centrale del sistema finanziario e dei pagamenti, ha un ruolo chiave da svolgere nel collegare le diverse parti del sistema finanziario in modo sicuro e privo di rischi. Ciò è particolarmente rilevante in Europa, dove pagamenti e finanza rimangono spesso frammentati lungo linee nazionali, impedendoci di raccogliere appieno i benefici del mercato unico europeo. Ciò è vero sia per le transazioni al dettaglio che per quelle all’ingrosso.

Per le transazioni al dettaglio, ovvero i pagamenti effettuati quotidianamente da consumatori e aziende, la nostra dipendenza da soluzioni non europee indebolisce la nostra autonomia strategica e rappresenta un freno alla crescita della produttività. Dovremmo chiederci, ad esempio, perché non abbiamo una VISA o una Mastercard europea. Un euro digitale, ovvero moneta della banca centrale in formato digitale per le transazioni al dettaglio, ci darebbe la possibilità di aumentare efficienza, concorrenza, innovazione e resilienza, consentendo al contempo alle soluzioni di pagamento private europee di espandersi e proteggere la nostra sovranità monetaria.[4]

Per le transazioni all’ingrosso, ovvero le transazioni tra istituti finanziari, dobbiamo evitare di ripetere l’errore commesso nel settore al dettaglio e garantire che vengano fornite le condizioni affinché gli attori europei restino un passo avanti rispetto ai loro concorrenti. Le nuove tecnologie ci offrono l’opportunità di creare fin dall’inizio un mercato europeo integrato per gli asset digitali, in altre parole un’unione dei mercati dei capitali europei.[5]

Un euro digitale per i pagamenti quotidiani

Per le aziende e le famiglie, la moneta della banca centrale è attualmente disponibile solo sotto forma di denaro contante; non esiste attualmente alcun equivalente in forma digitale, il che sta diventando sempre più problematico perché l’uso e l’accettazione del denaro contante sono in calo. Nell’area dell’euro, le transazioni in contanti sono scese al di sotto delle transazioni con carta in termini di valore.[6]La quota di aziende che dichiarano di non accettare contanti è triplicata negli ultimi tre anni, arrivando al 12%.[7]La Commissione europea ha presentato una proposta legislativa per garantire l’accettazione del denaro contante[8]e la BCE si impegna a garantire che il contante rimanga il più ampiamente disponibile e accessibile possibile[9]Tuttavia, è probabile che la tendenza a utilizzare meno denaro contante per le transazioni quotidiane continui a causa della digitalizzazione dell’economia, in linea con quanto osservato in molte economie avanzate.

Conclusione – Il ruolo dell’euro digitale

Nell’attuale contesto in rapida evoluzione, l’Europa non può restare ferma. Se non portiamo la moneta della banca centrale nell’era digitale, ostacoleremo la competitività, la resilienza e l’autonomia strategica dell’Europa. E perderemo le opportunità che i pagamenti digitali e la finanza digitale offrono. Altri ne raccoglieranno i benefici.

Assicurandoci che la moneta della banca centrale tenga il passo con la digitalizzazione e le nuove tecnologie, salvaguarderemmo la nostra sovranità monetaria. Supereremmo la frammentazione offrendo moneta che può essere utilizzata per qualsiasi transazione digitale nell’area dell’euro. Promuoveremmo la concorrenza e l’innovazione. E rafforzeremmo la nostra autonomia e resilienza.

(Il ruolo dell’euro digitale Euro digitale – Elaborazione grafica F Ascani F Research)

Recapiti
redazione