Quaresima, tempo di primavera - Azione Cattolica Italiana

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Con il solenne e suggestivo rito dell’imposizione delle ceneri ha inizio la Quaresima, tempo che rischia di svuotarsi in un mondo sempre più distratto dall’apparenza e dall’effimero, risultare un tempo debole rispetto a quelli forti degli interessi personali, e, forse, essere considerato anche un po’ anacronistico per il suo pressante richiamo alla penitenza, laddove non si è più capaci di alcuna minima rinuncia. In realtà, per i cristiani è un periodo di grande ricchezza perché, aiutati dalla liturgia, devono lasciarsi riconciliare da Dio.

È significativo che la Quaresima occupi un arco temporale che abbraccia gli ultimi giorni dell’inverno e la prima parte della primavera. Sembra quasi la metafora di un cammino spirituale. La natura, in questo periodo, è impegnata in un lavoro silenzioso, nascosto e sotterraneo: il seme marcisce a contatto con l’humus umido della terra, i rami secchi sono pronti ad esplodere di nuovi germogli, gemme e fiori e i raggi del sole, più caldi, accarezzano alberi e piante al risveglio dopo il freddo e buio inverno. La Quaresima è intrisa di connotati primaverili: Dio si ripropone a noi con il suo amore immenso, caratterizzato dalla misericordia e dal perdono, ci accarezza per fare esplodere in noi vita nuova.

La celebrazione del mercoledì ci ricorda che siamo deboli e fragili

La celebrazione del mercoledì delle ceneri ricorda la nostra realtà, sia personale che della collettività, all’insegna della debolezza e fragilità, anche se il mondo spinge a pensarci e a mostrarci forti e autosufficienti. La nostra vita è come la polvere quando prevale l’orgoglio e l’arroganza; sono polvere il nostro sentirci tranquilli e la nostra sicurezza, il protagonismo e lo sterile affannarsi; è polvere il potere degli uomini, delle nazioni, quando si prevaricano i diritti umani e si disprezzano la giustizia e la pace.

La Quaresima è un’occasione che ci viene offerta ogni anno per passare dalla morte cenere alla vita, dal buio alla luce primaverile. Ora più che mai, abbiamo bisogno di questo itinerario della fede, che, come ci ricorda il profeta Gioele, è una possibilità “per tornare a Dio con tutto il cuore… lacerandoci il cuore e non le vesti”, perché solo in Lui possiamo trovare la misericordia. Questo tempo di conversione mostra la via per purificarci e rinnovarci interiormente, guidati dalla preghiera, dal digiuno e dalla carità. È una realtà da vivere intensamente nei quaranta giorni suggeriti il calendario liturgico, ma che, in realtà, deve abbracciare la totalità della nostra quotidianità, aiutandoci a dare colore alla personale testimonianza di fede e ad interpretare i problemi, i drammi, i silenzi e le solitudini di questo mondo che ci interpellano come credenti che abitano questa storia.

La Quaresima ci aiuti a rivedere le priorità della nostra vita

La Quaresima ci spinga a dismettere sentimenti e atteggiamenti intrisi di egoismo, aiuti a prenderci cura della nostra casa interiore dove incontrare Dio e provare ad offrire ospitalità esistenziale ai fratelli; ci consenta di relativizzare quanto riteniamo urgente senza esserlo e a rivedere le priorità della nostra vita; apra il nostro cuore ad una solidarietà che nasce da una spiritualità intensa, nutrita dalla preghiera, dall’ascolto della Parola e dai Sacramenti; sia quel cammino di esodo da noi stessi che vivremo in maniera piena nella Risurrezione del Signore.

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2025

Recapiti
Luigi Caravella