I bambini hanno iniziative che ci lasciano senza parole: spesso ci stupiscono per la loro creatività e per la loro determinazione. Quando parliamo di sostenibilità, per esempio noi adulti siamo impegnati a volte in discussioni teoriche ma nella pratica non siamo pronti a cambiare nessuno dei nostri comportamenti. Non come Anna che con la sua banda decide di passare all’azione e di aiutare i grandi a capire quali sono i loro errori e come possono rendere più sostenibili i gesti quotidiani.
Ho scritto “Anna e la banda del ghiacciolo sciolto” – il mio primo libro per l’infanzia – pensando a questi bambini che sono davvero formidabili e che si mettono in gioco per cercare di cambiare il mondo partendo dalle cose che conoscono.
Anna è la vera protagonista di questa storia: ha 10 anni, è vivace, curiosa, sempre alla ricerca di novità e si definisce una “donna d’azione”. Anche se ama Milano, la città dove abita, Anna è felice di poter andare in vacanza in campagna dai nonni che vivono in una cascina di un piccolo paese che sembra lontanissimo dalla metropoli nonostante sia solo a qualche decina di chilometri di distanza. Non appena arriva in campagna Anna coinvolge i suoi compagni in una serie di avventure che qualche volta hanno successo ma in altri casi le procurano piccoli guai.
In una delle prime riunioni Anna, d’accordo con i suoi amici, decide che devono avere un nome. L’idea di chiamarsi la “Banda del ghiacciolo sciolto” nasce quasi per caso: siamo nel mese di luglio e una delle amiche di Anna non si accorge che il ghiacciolo che sta mangiando si scioglie a causa del grande caldo proprio come accade ai ghiacciai per colpa della crisi climatica.
La “Banda del ghiacciolo sciolto”, di cui Anna è il capo indiscusso, decide di organizzare una serie di iniziative per sensibilizzare le persone sulla necessità di modificare alcuni comportamenti per cercare di ridurre l’impatto sull’ambiente. La Banda definisce un vero e proprio piano d’azione: l’“Operazione Salva Pianeta”.
Anna, aiutata dalla sua Banda, trasforma il tranquillo borgo di campagna dove abitano i nonni in un “campo di battaglia”. Grazie alle loro iniziative i bambini portano l’attenzione dei grandi su alcuni problemi come, per esempio, l’eccessivo utilizzo della plastica usa e getta, l’importanza di dare nuova vita a quelli che vengono considerati rifiuti…
Nonostante alcune delle azioni della “Banda del ghiacciolo sciolto” non hanno il successo sperato, il bilancio finale è più che positivo: dopo una serie di avventure Anna e i suoi amici riescono a convincere tutti che il cambiamento è necessario…
Il messaggio di Anna e dei suoi amici è chiaro: tutti dobbiamo modificare le nostre abitudini perché non basta chiedere alle istituzioni, alla scuola, alle imprese di impegnarsi per lo sviluppo sostenibile.
I bambini, ne sono convinta, possono suggerire ai grandi come modificare i propri comportamenti.
Rossella Sobrero