Imprese femminili: più piccole, più giovani, più straniere, più del Sud
Sono 1,3 milioni le attività guidate da donne in Italia, che stanno crescendo e diventando più forti
Sono più piccole, più giovani, più straniere, più dislocate nel Mezzogiorno.
Sopravvivono anche un po’ meno delle altre, ma si stanno strutturando, puntano sui settori a maggior contenuto di conoscenza e in molte provano a fare il salto alla “taglia” superiore.
Proprio per questo, il milione e 307mila imprese femminili registrate, che rappresentano a fine 2024 oltre un quarto (il 22,2%) del totale delle imprese italiane, sono state al centro di un evento digital organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore, destinato a far luce sulle caratteristiche, le peculiarità e l’approccio alle fonti di finanziamento di questo segmento importante del sistema produttivo nazionale.
“Creare opportunità a favore dell’imprenditoria femminile è un obbligo per chiunque si ponga come obiettivo lo sviluppo del Paese”. Lo ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete.
“Per questo il sistema camerale è impegnato nel Piano nazionale imprenditoria femminile, gestito da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Tra le iniziative condotte anche grazie ai Comitati per l’imprenditorialità femminile, presenti in tutte le Camere di commercio, il Giro d’Italia delle Donne che fanno Impresa, la diffusione della cultura imprenditoriale femminile attraverso azioni di accompagnamento, informazione e formazione. A questo si aggiunge l’impegno per la certificazione della parità di genere”.
(Impese femminili – Foto da Unsplash)