Rimini, 1 Apr.

“Il mondo del lavoro sta attraversando trasformazioni profonde e rapide. L’innovazione tecnologica, la digitalizzazione, le nuove forme di impiego e la transizione ecologica stanno ridisegnando le dinamiche occupazionali, creando nuove opportunità ma anche nuovi rischi di precarietà e disuguaglianza. In questo scenario, il ruolo del sindacato e della responsabilità pubblica assume un valore cruciale: non possiamo limitarci a subire il cambiamento, dobbiamo esserne protagonisti, guidandolo verso un modello più giusto e sostenibile.

Non si tratta solo di difendere i diritti acquisiti, ma di ridefinire il concetto stesso di tutela e rappresentanza. Il sindacato deve essere capace di rispondere alle esigenze di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale o dal settore di appartenenza. Il lavoro non può essere sinonimo di incertezza, né di sfruttamento: deve tornare a essere un elemento centrale di dignità, emancipazione e crescita collettiva.È necessario un nuovo patto sociale che metta al centro il valore del lavoro e della persona. Un patto che garantisca tutele universali, promuova la formazione continua come strumento per affrontare la transizione digitale ed ecologica, e rafforzi la qualità dell’occupazione, contrastando il dilagare di precarietà e sottoccupazione. Non possiamo permettere che il progresso tecnologico diventi un fattore di esclusione, né che la flessibilità richiesta dal mercato si traduca in insicurezza strutturale per i lavoratori.L’azione sindacale deve evolversi, aprendosi a nuove forme di rappresentanza, rafforzando la partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle imprese e promuovendo una cultura della corresponsabilità tra istituzioni, imprese e società civile.

“È necessario un impegno concreto per garantire condizioni di lavoro dignitose, equità salariale, conciliazione tra vita professionale e personale, e il diritto a un ambiente lavorativo sicuro e rispettoso della salute fisica e mentale.La qualità del lavoro è il riflesso della qualità della nostra democrazia. Se il lavoro viene svalutato, precarizzato, reso instabile, tutta la società ne risente. Il sindacato ha la responsabilità di difendere i diritti di chi lavora, ma anche di costruire un futuro del lavoro in cui nessuno venga lasciato indietro. Un futuro in cui la crescita economica sia accompagnata da giustizia sociale, in cui la produttività non sia ottenuta a scapito delle persone, e in cui l’innovazione diventi un’opportunità per tutti e non solo per pochi.”

“Le sfide che abbiamo di fronte sono complesse, ma il nostro impegno è chiaro: il lavoro deve tornare a essere un pilastro di progresso e coesione sociale. Solo attraverso un’azione collettiva, consapevole e determinata potremo affrontare le trasformazioni in atto senza subirle, ma governandole con responsabilità e visione. Perché il futuro del lavoro non è solo una questione economica, ma il cuore stesso di una società più giusta, inclusiva e democratica.”

Così a Rimini intervenendo al Congresso della FAILP Cisal, Walter de Candiziis, segretario confederale con delega alle comunicazioni, e segretario generale uscente della FAILP.

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