La Pubblica Amministrazione Centrale è in burnout: altro che benessere organizzativo USB PI: “Dati preoccupanti, servono interventi urgenti per tutelare salute e sicurezza dei lavoratori”

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Unione Sindacale di Base 

 

La Pubblica Amministrazione Centrale è in burnout: altro che benessere organizzativo
USB PI: “Dati preoccupanti, servono interventi urgenti per tutelare salute e sicurezza dei lavoratori”

 

8 aprile 2025

 

USB Pubblico Impiego, in collaborazione con Rete Iside, ha avviato un’indagine sullo stress lavoro correlato nella Pubblica Amministrazione centrale. I primi dati, raccolti attraverso un questionario anonimo somministrato a oltre 1.000 lavoratori e lavoratrici delle Funzioni Centrali, restituiscono un quadro allarmante: i dipendenti pubblici sono sottoposti a ritmi insostenibili, privi di autonomia e sempre più esposti a rischi per la salute psicofisica.

L’indagine, condotta secondo le Linee Guida INAIL, analizza cinque macroaree fondamentali: carichi e velocità di lavoro, autonomia decisionale, consapevolezza del ruolo, coinvolgimento nei cambiamenti organizzativi, valutazione della performance.

I principali dati emersi:

  • Oltre il 90% lavora con intensità eccessiva, l’82% a ritmi troppo elevati.
  • L’85% è costretto a trascurare compiti importanti; 59% non ha libertà decisionale.
  • Il 69% non ha autonomia sui tempi di lavoro.
  • Il 49% non comprende il proprio ruolo rispetto agli obiettivi dell’amministrazione.
  • Il 65% denuncia l’arbitrarietà nell’assegnazione degli incarichi.
  • Il 72% non può accedere alla formazione in orario di lavoro, l’83% non riceve adeguata formazione digitale.
  • L’83% non è coinvolto nei cambiamenti organizzativi, il 65% non può chiedere spiegazioni.
  • L’80,25% ritiene il sistema di valutazione della performance opaco e arbitrario; il 67% denuncia effetti negativi sul proprio benessere.

“Dati preoccupanti, servono interventi urgenti per tutelare salute e sicurezza dei lavoratori.

Dalla nostra indagine emergono anche gravi carenze in termini di sicurezza e condizioni ambientali. Ci sono stati segnalati spazi inadeguati, perfino con presenza di amianto in sede, assenza di luoghi comuni per pause e assemblee, mancata manutenzione delle strutture. Particolarmente gravi i casi di molestie personali e discriminazioni di genere, un fenomeno che USB sta affrontando con una rete di sportelli dedicati, sempre in collaborazione con Rete Iside.

Questo è il risultato di anni di spending review, blocco del turnover e campagne di delegittimazione dei dipendenti pubblici: i dati che abbiamo raccolto con i primi mille questionari, per questo, non ci stupiscono. L’aver escluso l’organizzazione del lavoro, carne viva di lavoratrici e lavoratori, dalla contrattazione sindacale ha lasciato mano libera alla dirigenza, acuendo la crisi interna e alimentando un modello autoritario.

Il Ministro Zangrillo, che ha fatto di valutazione e formazione i pilastri della sua riforma, dovrebbe ora confrontarsi con una realtà ben diversa da quel mondo dorato ideale e invertire repentinamente la rotta. La realtà della PA, infatti, è quella di valutazione utilizzata in modo arbitrario e che non ha niente a che fare con il merito ma è tesa a mettere in competizione i lavoratori su parametri soggettivi, tesi alla misurazione del grado di subordinazione espressa nei confronti della dirigenza. La formazione, altro mantra della riforma, non viene garantita dalle stesse amministrazioni per carenza di personale e non risulta, comunque, compatibile con i carichi attuali di lavoro.

USB PI continuerà la rilevazione, portando i risultati all’attenzione del Ministro, delle Istituzioni e delle singole amministrazioni, richiedendo l’aggiornamento immediato dei Documenti di Valutazione dei Rischi (DVR) e l’attuazione di misure concrete a tutela della salute, della sicurezza e della dignità dei lavoratori pubblici.”

Per Contatto Ufficio Stampa USB:

+39 345 671 2454 

Link all'articolo su usb.it 

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Recapiti
Emilio Banchetti
e.banchetti@usb.it
3456712425
https://www.usb.it/
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