Nota stampa della seduta n. 56 | Consiglio regionale della Sardegna

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Ufficio Stampa

Nota stampa della seduta n. 56 Antimeridiana

Martedì 8 aprile 2025

Approvato con la risoluzione n. 1 il  DOCUMENTO N. 14/XVII/A “Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029; Il Consiglio si riunisce alle 17 La seduta è stata aperta dal presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. Dopo le formalità di rito, il presidente ha aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: l’esame del  Documento N. 14/XVII/A. Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029. Il presidente ha dato subito la parola al relatore di maggioranza, il presidente della III commissione Alessandro Solinas (M5S). Nella sua relazione ha ripercorso le tappe dell’esame del testo in commissione, ricordando che “è stato licenziato dalla Terza Commissione permanente nella seduta del 27 marzo 2025 con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e il voto contrario dei gruppi di opposizione”. “L’esame del documento, unitamente al disegno di legge di stabilità per il 2025 (D.L.n. 85/S) e al disegno di legge relativo al Bilancio di previsione 2025-2027 (D.L. 86), è iniziato nella seduta del 13 marzo 2025 con l’illustrazione da parte dell’Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio. Nelle successive sedute, tenutesi nelle giornate del 19 e del 20 marzo, la Commissione ha audito quali portatori di interesse i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle categorie produttive, degli enti locali, delle università, del mondo finanziario e creditizio e del terzo settore, i quali hanno rappresentato le rispettive posizioni e istanze. Le Commissioni di merito, cui il documento è stato trasmesso in data 13 marzo 2025, hanno espresso il parere di competenza, richiesto ai sensi dell’articolo 33 bis, comma 1, del Regolamento interno, tra il 18 e il 25 marzo 2025. Nella seduta del 25 marzo 2025 la Commissione ha concluso la discussione generale sul provvedimento, approvato poi, senza modifiche, nella seduta del 27 marzo 2025. Il Programma regionale di sviluppo 2024-2029, che costituisce il documento di programmazione regionale con il quale vengono definite le strategie e le politiche da realizzare nell’arco della XVII legislatura, come illustrato dall’assessore della Programmazione, è suddiviso in quattro parti: Contesto, Ambiti strategici, strategie e obiettivi strategici, Monitoraggio dello stato di attuazione del PRS e dell’efficacia delle politiche, Le risorse finanziarie del programma”. Il testo, ha spiegato Solinas “individua dieci ambiti strategici sui quali la Regione intende intervenire attraverso azioni strutturali e mirate: Sanità e Salute; Politiche sociali; Buon lavoro; Conoscenza e Cultura; Governo del territorio; Ambiente e Paesaggio; Mobilità e Trasporti; Transizione energetica; Sviluppo economico e sociale; Nuovo Sistema Sardegna”. Il relatore ha continuato: “Per ogni ambito strategico di intervento sono state definite strategie e obiettivi strategici. Tra gli obiettivi che la Regione intende raggiungere da qui al 2029 si evidenziano, per importanza e significativo impatto sul tessuto economico e sociale, i seguenti:  Sanità e Salute: rafforzare razione dei medici di base e l’integrazione tra assistenza territoriale e ospedaliera; ridurre le liste d’attesa e riorganizzare il centro unico di prenotazione (CLIP); attivare l’Ospedale dei bambini; attenzione ai lavoratori della sanità; potenziamento dell’accesso alle cure e della prevenzione; Politiche sociali: adozione di un piano straordinario di manutenzione degli edifici Area in uso a persone in condizioni economiche disagiate; rafforzamento del Reddito di inclusione sociale (Reis); psicologo di base e per le scuole; interventi efficaci di prevenzione della violenza sulle donne e presa in carico delle vittime; Buon lavoro: riqualificazione professionale dei soggetti disoccupati; bonus di sostegno al lavoro dignitoso, con premialità previste per le piccole e medie imprese (PMI) che si adoperino nell’offrire lavoro tutelato, adeguatamente retribuito e duraturo; incentivare il rientro dei lavoratori (sardi e non) con alte qualificazioni e specializzazioni e favorire contestualmente lo sviluppo tecnologico, scientifico e culturale della nostra regione (c.d. “rientro dei cervelli”); Conoscenza e Cultura: diritto allo studio, politiche a favore dei disabili, borse di studio e abbattimento del costo degli affitti, dei libri e dei trasporti; sostegno ai settori cinema, teatro, musica e cultura; legge quadro sull’istruzione;  Governo del territorio: aggiornamento del Piano paesaggistico regionale (PPR) con stanziamenti per progetti di sviluppo urbano sostenibile e di rigenerazione urbana e per le aree interne dell’lsola; Ambiente e Paesaggio: efficientamento delle risorse idriche; interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; conservazione e tutela degli ecosistemi costieri; realizzazione della nuova scuola forestale a Nuoro; realizzazione della cittadella della Protezione civile; Trasporti e reti tecnologiche: nuova continuità territoriale; aiuti sociali per il trasporto aereo e nuove rotte aeree; realizzazione di nuovi tronchi di rete ferroviaria (Abbasanta – Nuora e Nuora – Olbia); messa in sicurezza e la manutenzione delle strade; Transizione energetica: istituzione dell’Agenzia energetica regionale; incentivi alla produzione di energia rinnovabile e per la realizzazione di comunità energetiche; interventi per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati; Sviluppo economico e sociale sostenibile: interventi per l’attrazione degli investimenti e la competitivita; misure di sostegno per produzioni agricole, alimentari, forestali e la pastorizia; azioni per lo sviluppo industriale, l’economia del mare (pesca, ambiente, portualità, turismo), l’internazionalizzazione, promozione, e valorizzazione dell’immagine della Sardegna; valorizzazione del settore dell’artigianato artistico; e infine,  Nuovo Sistema Sardegna: riforma dello Statuto, revisione della Legge statutaria, della legge elettorale, della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 (Norme sull’organizzazione amministrativa della Regione sarda e sulle competenze della Giunta, della Presidenza e degli Assessorati regionali) e della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione) in materia di organizzazione della Regione; regia unitaria della programmazione per la gestione e l’impiego dei fondi provenienti da diverse fonti di finanziamento”. Nei due allegati, l’Allegato tecnico e l’Allegato indicatori, ha spiegato che sono contenute “rispettivamente, le linee di azione progettuale individuate ai fini dell’attuazione del programma e gli indicatori di output (capacità dei prodotti e dei servizi erogati di essere adeguati alle finalità perseguite) e di outcome (impatto che il programma di spesa, insieme ad altri enti e a fattori esterni, produce sulla collettività e sull’ambiente). l valori degli indicatori sono stati calcolati in ragione della dotazione finanziaria esistente e delle linee progettuali individuate e saranno monitorati e rimodulati in occasione dell’aggiornamento annuale attraverso il Documento di economia e finanza regionale (DEFR). Il PRS non si limita, quindi, a individuare ambiziosi obiettivi di sviluppo in campo economico, sociale e territoriale, ma si propone di attuarli attraverso un processo che, da un lato, prevede l’utilizzo unitario ed efficace di tutte le risorse disponibili, così da facilitare la massima complementarietà tra risorse regionali e statali, fondi strutturali e risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e, dall’altro, un sistema innovativo di misurazione e valutazione dei risultati ottenuti dall’Amministrazione in termini dì prodotti erogati e impatti raggiunti”. Solinas ha poi concluso ricordando che è trascorso un anno e quattro giorni dall’insediamento del Consiglio e della Giunta regionale e “se si ripercorrono i punti che ho elencato nella relazione di maggioranza, si può scorgere l’azione portata avanti da questa Giunta nell’ultimo anno” dalle comunità energetica alle risorse stanziate con la legge per le aree idonee, ma anche, ha continuato la vertenza con lo Stato portata avanti dalla Giunta. “Vista l’importanza e la condivisibilità dei punti e dei traguardi contenuti all’interno di questo Piano regionale di sviluppo, se ne auspica una quanto più celere e condivisa approvazione da parte di quest’Aula”, ha concluso Solinas. Per la relazione di minoranza è intervenuto il vice presidente della III commissione, Giuseppe Talanas (FI), che non ha gradito la retorica e la conclusione del presidente Solinas, recepita come un rimprovero per la minoranza. “Ci soffermiamo – ha detto Talanas – solo un attimo per fare riferimento a quanto emerso sulla stampa in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale del suddetto Piano regionale di sviluppo (PRS) “…un cambiamento epocale rispetto al passato”.  Quindi quello che abbiamo fatto noi non andava bene e va bene quello che state facendo con quattro mesi di ritardo. Molto bene, direbbe un qualsiasi lettore estraneo alla nostra realtà regionale. Ma noi consiglieri regionali, chiamati nell’Aula della massima Assemblea sarda ad esaminare e approvare tale documento, ci rendiamo conto che, dopo più di un anno di “rodaggio”, la maggioranza che governa la Sardegna ha dimostrato di saper produrre solo delle promesse che sono però lontane dal poter essere realizzate concretamente”. Talanas ha poi proseguito: “Entrando nel merito, iniziarne esaminando quella che oggi, come da sempre, è la principale causa di preoccupazione per i cittadini Sardi: la sanità. Nel redigere il presente documento riportiamo alcune delle frasi che emergono in questo periodo anche sulla stampa: “Medici di base, il sistema collassa; bandi deserti e ambulatori vuoti nei paesi; i medici scappano; liste d’attesa infinite; carenza di personale; servizi inadeguati; serve un cambio di rotta”. Non sono, si badi bene, considerazioni della controparte politica, ma affermazioni dei rappresentanti di categoria, operatori quotidianamente impegnati in prima linea nell’erogazione di servizi socio-sanitari e anche tutti i privati cittadini che sperano in una sanità migliore. Il documento in esame quest’oggi presenta un Piano di sviluppo dentro un range temporale di cinque anni, con la consapevolezza che quasi due sono già trascorsi senza che si possa intravedere una, seppur piccola, luce in fondo al tunnel. Negli animi dei cittadini sardi la flebile fiammella di speranza si sta inesorabilmente spegnendo, visto che l’ultima riforma in ambito sanitario, presentata anch’essa come “epocale”, non risolve i veri problemi sopra citati della sanità. Leggiamo nel documento: “sarà favorito il coinvolgimento diretto dei professionisti sanitari nelle decisioni, cliniche ed amministrative, così da aumentare l’efficienza complessiva, superare i limiti burocratici mediante una gestione trasparente, tale da favorire una maggiore condivisione dei problemi e delle soluzioni”. Un auspicio, questo, che è stato ampiamente disatteso malgrado, durante le audizioni nelle varie Commissioni, i portatori di interesse abbiano rilevato lacune dell’ultima riforma. Infatti, si è voluto proseguire con i paraocchi e i paraorecchie.  La quasi certa bolla di incostituzionalità della riforma sanitaria, alla fine produrrà l’ennesima legge annullata. Nel documento leggiamo che “la crisi pandemica avrebbe richiesto piuttosto un rafforzamento delle strutture ospedaliere ed un maggiore coordinamento tra i diversi livelli di assistenza, territoriale e ospedaliera”, ma nella realtà quotidiana non si riesce a stabilizzare operatori sanitari e amministrativi che durante il Covid hanno dedicato anima e corpo all’emergenza”. Talanas poi si sofferma sul punto denominato “II buon lavoro”: “sorprende il dato sul trend di fuga dei laureati e delle nuove generazioni. A subire questo fenomeno sono soprattutto i piccoli centri, in particolar modo quelli delle zone interne. Malgrado ciò, nella tabella tecnico-finanziaria troviamo un miserrimo stanziamento di appena 5 milioni di euro per la “Promozione della vita nei piccoli centri”.  Ci saremmo aspettati – ha continuato – molta più attenzione anche riguardo le politiche culturali e della pubblica istruzione, in particolare sulla difesa delle sedi di istruzione secondaria superiore. Assistiamo inermi alla chiusura di importanti presidi, dai licei agli istituti alberghieri e professionali che sino a ieri costituivano importanti punti di riferimento di diversi centri e territori dell’interno. Nelle tabelle economiche del PRS non troviamo nulla di significativo riguardo a ciò. Così come sono assenti i tanto attesi interventi per i centri storici, che subiscono una decadenza e un abbandono perché non sufficientemente sostenuti da politiche che tornerebbero tanto utili anche in un’ottica di sviluppo dell’industria turistica e dell’accoglienza, oltreché della salvaguardia architettonica di un patrimonio di enorme importanza culturale e identitaria”.  Il relatore si è soffermato anche sull’Einstein Telescope e ha aggiunto: “A riguardo rileviamo inoltre la mancanza di un’ampia visione per dare maggiore impulso a tutto il territorio interessato al progetto scientifico europeo “Einstein Telescope”. Non è una mera critica ma una segnalazione che facciamo alla maggioranza. Data l’universalmente riconosciuta importanza sotto numerosi profili strategici e di sviluppo (non solo di ricerca scientifica, infrastrutturale e in ambito universitario, ma anche turistico ed economici produttivi che interagiscono con l’accoglienza in generale) ci attendevamo un interesse maggiore all’interno del documento dedicando un apposito capitolo a favore delle comunità e degli operatori attivi nel territorio che insiste intorno al sito di Sos Enattos. Ormai l’Einstein – ha detto – sta diventando una certezza”. Sul piano Salva casa ha poi aggiunto: “Siamo in ritardo di almeno un anno sul recepimento del piano “Salva casa” e, come accennato sopra, malgrado nel piano ritroviamo un indirizzo generale sulle politiche di rigenerazione e sviluppo urbano, nel particolare riscontriamo poca attenzione per contrastare il degrado dei centri storici nei paesi.  Così come appare sproporzionata, con un gap troppo grande sempre a svantaggio delle aree periferiche, la programmazione per il sistema trasporti e mobilità. A fronte di uno stanziamento totale di 7 miliardi e 400 milioni per infrastrutture, crediamo che quelli destinate alla percorribilità per migliorare i collegamenti da e per l’interno dell’lsola non siano assolutamente sufficienti. Percepiamo un forte sbilanciamento, l’ennesimo, a favore delle aree metropolitane a discapito di quelle rurali che, se non verranno adottate misure specifiche e finanziariamente più robuste, subiranno sempre più un gap di crescita e si accentuerà quel travaso demografico conosciuto come fenomeno “ciambella” e la conseguente desertificazione del centro Sardegna”. Sulla continuità territoriale ha poi proseguito: “Ci appare inoltre esiguo lo stanziamento di 388 milioni in aumento per il quinquennio 2025-2029 da destinare alla continuità territoriale, non sufficienti comunque ad impostare una seria e più ampia visione di sviluppo dei trasporti aerei per chi volesse raggiungere l’isola durante tutti i 12 mesi dell’anno e non esclusivamente per i 3 o 4 mesi estivi. A fronte di una costante crescita di interesse verso la Sardegna quale destinazione turistica all’interno del bacino del Mediterraneo, non ne potremo mai cogliere appieno le potenzialità e i vantaggi in termini di Pil finché non ragioneremo come centro motore autonomo, così da avere nel futuro una maggiore libertà di manovra per i collegamenti”. Sull’ultimo punto ha aggiunto: “Pertanto riteniamo che il “Nuovo Sistema Sardegna” proposto con il Piano Regionale di Sviluppo 2024-2029, è lacunoso sotto molti aspetti, in particolare in quello determinante dell'”azione”, che trasforma le idee e le proposte in atti reali e quindi, in risultati concreti. Riteniamo ci sia anche una discrasia tra le parti del documento che presentano i vari settori di intervento in termini teorici e le schede tecniche-economiche che dovrebbero poi dare gambe agli interventi. Continueremo perciò a vigilare su entrambe, analizzando le proposte, i progetti e gli indirizzi e verificando poi l’effettiva realizzazione degli stessi, sempre nel solo ed esclusivo interesse dei sardi e della Sardegna”. Per Talanas, comunque, nulla è perduto e c’è ancora la possibilità, con i giusti tempi, di colmare le lacune di questo testo. Il relatore ha sottolineato, in conclusione, che il compito di tutti è quello di governare bene la Sardegna e programmare le risorse per raggiungere obiettivi importanti. E’ quindi intervenuta la consigliera del gruppo Misto, Alice Aroni, che ha criticato l’atteggiamento della Giunta e il documento definito a “spot” e ha auspicato che sia l’occasione per avere un dibattito aperto, con un’attenzione per la minoranza nei confronti della quale finora c’è stato “un atteggiamento antidemocratico”. Per Aroni il testo, arrivato in aula con quattro mesi di ritardo, non presenta idee concrete per realizzare azioni a favore del popolo sardo. La consigliera parla di un testo scarno, che non esprime un’idea di sviluppo ma elementi slegati tra loro frutto dei “desiderata presidenziali”. La parola che dovreste usare, ha detto, è rispetto nei confronti degli stakeholder e dei sindacati. “Siamo noi che resistiamo al vostro comportamento antidemocratico”, ha aggiunto. Aroni ha chiesto a cosa siano destinate le risorse per transizioni energetica e ha chiesto più attenzione per la mobilità e le infrastrutture, sottolineando l’urgenza di intervenire sulla situazione viaria, specialmente nell’area di Cagliari. La consigliera ha evidenziato, infine, la difficoltà di riscontrare in questo teso una coerenza e un disegno strategico complessivo. Per il consigliere di FdI, Fausto Piga “il tempo dello scaricabarile è finito” e ha parlato di una legislatura che deve iniziare a risolvere i problemi della Sardegna. “Oggi continueremo a ripetere le cose che diciamo da quattro mesi perché da quattro mesi voi state facendo sempre gli stessi errori”. Piga ha accusato la maggioranza “di una politica irresponsabile e incosciente”, che ha lasciato per quattro mesi la Sardegna senza un bilancio. “Non succedeva da 12 anni”. Piga ha poi proseguito: “Preciso che l’opposizione non sta facendo ostruzionismo, l’ostruzionismo ve lo state facendo da soli” e ha ricordato che l’opposizione aveva proposto di approvare subito una Finanziaria tecnica, perché erano evidenti le difficoltà all’interno della maggioranza. Piga ha poi spiegato che anche se la Finanziaria sarà approvata ad aprile, prima di giugno non sarà possibile avere una macchina regionale con capacità di spesa. “Un ritardo devastante, mezzo anno se ne è andato e questo ritardo ricadrà sui Comuni e sui  cittadini”. Sul Prs, Piga ha detto che sembra scritto molto velocemente, senz

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