Via Francigena: guida agli ultimi 100km di cammino da Viterbo a Roma - Le avventure di Anna Pernice - Travel Fashion Tips

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Lo sai che da Viterbo puoi iniziare a percorrere gli ultimi 100km della Via Francigena fino a Roma per ritirare il Testimonium?

Sono appena rientrata da 5 giorni di cammino lungo la Via Francigena. Ho percorso gli ultimi 100km da Viterbo a Roma in occasione del Giubileo 2025. È stato un viaggio sfidante, diverso dai soliti a cui sono abituata.
L’ho percorso in solitaria, anche se con il supporto di Sloways , tour operator specializzato in cammini in Italia, che mi ha fornito supporto e assistenza 24/24 in caso di necessità, prenotato tutti gli hotel (no ostelli) e trasporto bagagli.
Sono partita da sola da Viterbo e la pioggia non mi ha abbandonato lungo tutto il percorso, rendendo tutto molto impegnativo.
Ho percorso una media di 20km al giorno ed è stata una sfida innanzitutto con me stessa. Purtroppo non sono mancati gli imprevisti. Ho trovato strade sbarrate, fango scivoloso e pioggia continua, ma non mi sono persa d’animo, continuando fino alla fine!


In alcuni tratti non prendeva il telefono, in altri la strada era scivolosa a causa del fango, qualche volta ho pianto ed ero tentata quasi di tornare indietro, ma alla fine ho resistito e non vi dico l’emozione di arrivare a San Pietro, varcare la Porta Santa e ritirare il testimonium!
È stato un dire a me stessa: ce l’hai fatta, hai superato anche questa sfida! 😍È stato un progetto lavorativo, capitato però nel momento in cui ne avevo più bisogno.
Come molti di voi che mi seguono da tempo avranno capito, sto attraversando un grande periodo di crisi personale (e il taglio netto e improvviso ai capelli lo testimonia). Ho cercato risposte nel cammino, ma le risposte sono solo dentro di me…

Ma voglio raccontarvelo nel dettaglio, giorno per giorno, in modo tale da potervi aiutare nell’organizzazione di un viaggio simile al mio.

Giorno 1: da Viterbo a Vetralla (18 km)

Il mio viaggio è iniziato da Viterbo, che ho raggiunti in treno da Napoli, approfittando degli sconti e convenzioni che ci sono tra Trenitalia e l’Associazione delle Vie Francigene per i pellegrini.

Li ho soggiornato all’Hotel Palazzo Riario, un B&B in pieno centro, con camera con bagno privato dove ho messo il primo timbro sulla mia credenziale del pellegrino. Ho approfittato della prima giornata per  visitare il suggestivo Palazzo dei Papi di Viterbo, dove si conserva la pergamena del primo conclave della storia.

Infatti, molti non lo sanno, ma Viterbo nel 13esimo secolo è stata per 24 anni sede papale e ci sono numerose tracce del passaggio dei Papi.

Ho soggiornato qui una notte, e ne ho approfittato per provare un piatto tipico, l’acquacotta al ristorante la Chimera convenzionato con l’hotel, per prepararmi del cammino dell’indomani.

La mattina seguente, ho lasciato il trolley in hotel dove sarebbe venuto a ritirarlo il ritiro bagagli per consegnarmelo direttamente nella tappa successiva, ho indossato lo zaino con il necessario per la giornata di cammino (2 borracce d’acqua, una t-shirt di ricambio e il pranzo al sacco) e ho imboccato la Strada del Signorino, camminando lungo un’affascinante tagliata etrusca scavata nella roccia.

Nonostante la pioggia battente, il cammino ha avuto un fascino particolare. Mi sono trovata circondata da queste falesie immense che hanno reso il percorso molto suggestivo.

La tappa si è conclusa a Vetralla, un borgo medievale immerso tra uliveti e boschi, perfetto per una cena rustica e un po’ di riposo. Qui ho pernottato all’Antica Locanda della Via Francigena, un pò fuori dal centro, che però ha un ristorante interno, dove ho preso un pasto caldo per riscaldarmi dalla giornata di pioggia (sono arrivata in hotel completamente zuppa e infreddolita) e ne ho approfittato per riposarmi in vista della tappa successiva.

Giorno 2: da Vetralla a Sutri (24 km)

Questa tappa è un vero viaggio nel tempo. Attraverso boschi ombrosi e strade romane, si arriva alla Via Cassia, su cui si affaccia Capranica, un grazioso borgo arroccato su una rupe lungo la Via Francigena tra i monti Cimini e i Colli Sabatini, che nel 1300 fu la dimora di Petrarca. Da qui ho attraversato un bellissimo tratto di campagna romana fino a Sutri. La pioggia non mi ha abbandonato nemmeno oggi e tra fango e pioggia me la sono vista brutta!Lungo il tragitto ho incontrato altri pellegrini, alcuni sorpresi nel vedermi da sola.

Ma con l’assistenza telefonica e via app di Sloways dove si trova tutto il percorso tappa per tappa della Via Francigena, mi sentivo accompagnata e sicura.

 

Arrivata a Sutri, una delle perle della Tuscia: ho visitato l’anfiteatro romano scavato nel tufo, il suggestivo Mitreo, e la chiesa della Madonna del Parto, incastonata nella roccia. All’interno del Mitreo si trova il dipinto del 1300 dei pellegrini che hanno ispirato il logo della via Francigena.

Ho messo un nuovo timbro sulla mia credenziale del Pellegrino, come se fosse una piccola medaglia al valore per il coraggio di aver attraversato una zona di campagna senza connessione sotto la pioggia battente e ritirato un primo Testimonium realizzato in occasione del Giubileo.

Giorno 3: da Sutri a Campagnano di Roma (27 km)

In questa terza tappa il cammino diventa più rurale, tra campi coltivati, noccioleti e piccoli corsi d’acqua. Sono arrivata alle cascate di Monte Gelato, un angolo paradisiaco perfetto per una sosta (e qualche foto!), prima di continuare il mio percorso. Da qui, dopo un tratto sulla Cassia, si entra nel Parco di Veio, una delle sorprese naturalistiche del Lazio.

Recapiti
Anna Pernice