Il Tavolo Asilo e Immigrazione annuncia la ripresa delle missioni di monitoraggio indipendente presso il CPR di Gjader, in Albania, a partire da mercoledì 16 aprile. Anche questa volta la delegazione della società civile sarà affiancata da parlamentari ed europarlamentari italiani, con l’obiettivo di continuare a documentare e denunciare le condizioni del centro e le modalità di attuazione del Protocollo tra Italia e Albania.
Il Protocollo è stato recentemente modificato per consentire il trasferimento coatto di persone detenute nei CPR italiani verso il centro albanese, secondo modalità ancora poco chiare e prive di adeguate garanzie, sia sotto il profilo giuridico che operativo. A preoccupare è in particolare l’assenza di criteri trasparenti nella selezione delle persone trasferite e la debolezza degli strumenti di tutela previsti.
La prima missione, conclusasi nei giorni scorsi, ha permesso di raccogliere testimonianze, accedere ai luoghi di detenzione, incontrare le autorità locali e osservare direttamente le criticità emerse nella fase iniziale di operatività del CPR, alla luce del nuovo quadro normativo introdotto con il Decreto Legge 37/2025, che pone seri dubbi di legittimità.
Sono stati rilevati elementi allarmanti: trasferimenti forzati privi di comunicazione preventiva, ostacoli all’accesso all’assistenza legale, episodi di autolesionismo, modalità di trasporto degradanti – tra cui l’utilizzo di fascette per legare le mani alle persone deportate – e l’assenza di basi giuridiche chiare per la selezione del primo gruppo di 40 persone inviate nel centro.
Il Tavolo ribadisce la propria valutazione fortemente critica sull’intero impianto del Protocollo, che rappresenta una violazione dei diritti fondamentali delle persone migranti e pone gravi interrogativi sul piano della legalità costituzionale ed europea. A fronte di una prova di forza istituzionale, emerge un quadro organizzativo e normativo fragile e contraddittorio, già messo in discussione da casi specifici: una delle persone trasferite è stata ricondotta in Italia poche ore dopo lo sbarco, non essendoci più i presupposti per il trattenimento.
Con questa nuova missione, il Tavolo Asilo e Immigrazione conferma la volontà di mantenere alta l’attenzione pubblica e politica sul tema, garantendo un monitoraggio costante, indipendente e trasparente. All’azione legale per tutelare le singole persone coinvolte, si affianca la richiesta urgente di dismissione del Protocollo, che aggrava un sistema di detenzione amministrativa già fallimentare e incompatibile con i principi democratici e dello stato di diritto.