Il CNCA organizza il 4 giugno a Trento un evento sul massacro di Srebrenica - CNCA

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Anteprima Assemblea nazionale del CNCA
A 30 anni dal genocidio di Srebrenica
Trento, mercoledì 4 giugno 2025
(luogo da definire)

“che il dolore si tramuti in speranza, la vendetta in giustizia,
che le lacrime di madre diventino preghiera,
che a nessuno mai si ripeta Srebrenica”.

Il CNCA organizza, in collegamento con l’Assemblea della federazione che si tiene nella città di Trento il 5 e 6 giugno, la proiezione del film I diari di mio padre del regista Ado Asanovic.

L’evento è gratuito e aperto a tutti.

Programma

Ore 20.00 Proiezione del film I diari di mio padre e incontro con il regista Ado Asanovic.

Ore 21.3023.00 Dibattito con:

  • Ado Asanovic, regista
  • Lejla Mesic Smaijc, portavoce Emmaus Bosnia
  • giornalista da definire
  • cooperatore da definire

Perché questo evento

Un evento che sia la memoria dei 30 anni passati dal massacro a Srebrenica e che abbia una connessione con l’attualità del riaccendersi di conflitti nei Balcani.

Con un pensiero a tutte le crudeltà verso le popolazioni civili che subiscono le atrocità di chi, forte dei mezzi per fare le guerre, perpetua segregazioni, massacri, stermini, genocidi generando insanabili ferite nell’umanità.

Usare la parola come ricordo per riflettere sui temi della pace, della giustizia, della vittimizzazione che non restituisce dignità ai sopravvissuti.

La memoria è dolore ma è anche condanna di un conflitto permanente che si ripete e che nei Balcani si sta riaccendendo spinto dalla crisi mondiale.

Per riallacciare un filo tra cosa è lontano e cosa è vicino. Per chiedere a gran voce di rafforzare il servizio civile in un’ottica nonviolenta e sviluppare sempre più i corpi civili di pace.

Sinossi film

È il 1993 quando Bekir Hasanović scambia una moneta d’oro con la videocamera che userà per filmare la vita di ogni giorno a Srebrenica, nei giorni della guerra. Le immagini che registra con la sua troupe improvvisata, chiamata Dzon, Ben & Boys, dà vita al ritratto inaspettato di una popolazione smarrita, ma che mantiene un fiero legame con la realtà senza rinunciare alla giusta dose di umorismo. Ado, figlio di Bekir, parte da queste immagini e dalle pagine dei diari tenuti dal padre per ricostruire, insieme alla madre Fatima, la sua immagine e riuscire finalmente a sapere come ha fatto a sopravvivere alla Marcia della Morte e al genocidio di Srebrenica.

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Mariano