Una speranza bambina. È questa la speranza di Papa Francesco, che riprende l’immagine usata dello scrittore francese Charles Peguy nel suo testo Il portico del Mistero della seconda virtù, in cui la speranza è la virtù di cui Dio più si sorprende. Il fatto che i suoi poveri figli vedano come vanno le cose e credano che domani andrà meglio è sorprendente per il Signore. E la speranza è rappresentata come una piccola bimba, una bambina da nulla, ma con una grande forza in grado di spingere le due sorelle più grandi, la fede e la carità.
Mettersi in cammino, accogliendo con fedeltà e coraggio una promessa di felicità
Cos’è la speranza cristiana? Da dove proviene tutta la sua forza? E verso dove trascina le sue sorelle? Papa Francesco risponde a queste domande richiamando la figura biblica di Abramo. Un uomo che si mette in cammino seguendo una promessa di bene, di futuro, di vita piena, che spinge un uomo di 75 anni insieme a sua moglie a lasciare tutto, i propri beni, le proprie certezze, la terra dove aveva vissuto, e a mettersi in cammino partendo senza sapere dove sarebbe andato (Ebrei 11, 8-10). Chi di noi, giovane o anziano, sarebbe disposto a partire e a lasciare tutto per una promessa?
La speranza è dunque innanzitutto un mettersi in cammino, accogliendo con fedeltà e coraggio una promessa di felicità che Dio ci pone nel cuore. La speranza cristiana fa tendere verso ciò che non è ancora visibile, ed è perciò uno sperare ‘contro ogni speranza’, che contraddice la realtà del mondo, come le beatitudini rovesciano la visione comune, come la resurrezione contraddice la croce. Ancora: è vedere al di là dell’esistente e riconoscere nell’oggi i segni del futuro possibile.
Una pro-missio che è missio
Un cammino con tanti nemici, i vizi laici che possono ‘uccidere’ la speranza e farci sprofondare nelle tenebre durante la vita di tutti i giorni: dalla paura, che trasfigura in angoscia, e dalla nostalgia, intesa come chiusura nel passato, alla pigrizia, spirituale e materiale. Possono venirci in supporto nel cammino gli alleati della speranza, delle virtù da esercitare e allenare: la fiducia, il desiderio, la pazienza, ma anche l’allegria e la creatività.
La promessa di Dio ad Abramo, e a tutti gli uomini, è una pro-missio che è missio[1]: è il mandato ad annunciare la speranza nell’avvento del Regno, a essere ‘pronti sempre a rispondere della speranza che è in voi’ (1 Pietro 3,13-16). Il legame tra speranza e annuncio è un filo rosso che attraversa tutta le parole di Francesco sul tema della speranza. Un annuncio da rendere con una testimonianza credibile e vivibile della speranza cristiana in tutti i campi della vita, nel lavoro, nello studio, in famiglia, nel volontariato, in politica, nel servizio pastorale, nello sport, nella cultura, nella preghiera, etc.
Abbiamo tanti testimoni di speranza che ci precedono
Difficile? Sicuramente. Ma nel cammino non siamo soli. Abbiamo tanti compagni di strada che ci precedono e illuminano il percorso: da Pier Giorgio Frassati, che ci ricorda che l’importante è vivere, e non vivacchiare, e che l’allegria è il segno visibile della fede, ad Armida Barelli, nella cui vita vediamo la promessa di ciò che non è ancora, e per questo fa la storia.
Cristiani in ricerca, con un cuore inquieto, che non si fanno contagiare dai germi di rassegnazione ma che sanno vedere, riconoscere, e coltivare quei semi di bene, di verità, di giustizia, di pace che sono segni del Regno. Che danno una testimonianza gioiosa di fede ed educano alla speranza con una testimonianza credibile di vita cristiana, e che nella speranza vedono la molla, la trazione che cambia la storia. Che tra resistenza e resa, pur nella sofferenza e nella difficoltà, sanno che direzione prendere. Impossibile? Forse. Ma per riprendere le parole di Kierkegaard, citate da Francesco a Ulaan Bator, in Mongolia, “Ognuno fu grande secondo quello che sperò. Uno fu grande sperando il possibile; un altro sperando l’eterno; ma chi sperò l’impossibile fu il più grande di tutti”.
SPERANZA – Le parole di Francesco – Introduzione di Chiara Finocchietti, Editrice Ave 2025
[1] Jürgen Moltmann, Teologia della speranza, cit., p. 229.