Uscire in mountain bike è una delle esperienze più totalizzanti che un biker possa vivere. Ma chi pratica questo sport su trail tecnici, in alta montagna o in bike park remoti, lo sa bene: la linea sottile tra adrenalina e rischio può svanire in un attimo. Basta una curva presa troppo veloce, un ostacolo imprevisto, una distrazione. Ed è lì che la differenza non la fa il miglior tempo in discesa, ma la preparazione a gestire l’imprevisto.
Come reagire se qualcuno del gruppo si procura un trauma cranico? O se si sospetta una frattura esposta in mezzo al nulla, a chilometri dal primo centro abitato?
Nel mondo del fuoristrada, saper intervenire in caso di emergenza è parte integrante delle competenze di una Guida MTB professionale. È ciò che distingue un semplice appassionato da chi si forma con serietà all’Accademia Nazionale del Ciclismo, in grado di gestire la sicurezza del gruppo prima, durante e dopo l’imprevisto.
Vediamo dunque le linee guida operative, le competenze che fanno la differenza e come la formazione avanzata dell’Accademia prepara i suoi allievi a essere veri operatori outdoor, non solo conduttori di escursioni.
🧭 Cosa fare nei primi secondi: il protocollo essenziale per incidenti gravi in MTB
🏔️ Immagina di essere a 1.500 metri, in un singletrack sassoso. Una caduta: il tuo compagno urla, non riesce ad alzarsi. Il tempo si ferma. Ma tu no.
✅ 1. Messa in sicurezza dell’area
Prima di tutto: stop. Calma. Allontana il gruppo, valuta l’ambiente circostante. Evita frane, animali, rischio di nuove cadute. Nessun altro deve farsi male. Solo dopo puoi avvicinarti all’infortunato.
✅ 2. Valutazione primaria
Controlla coscienza (chiamalo per nome), respiro, circolazione. Attiva i tuoi sensi: odore di sangue, deformità, movimenti anomali. Se c’è trauma cranico, immobilizza la testa. Se sospetti una lesione alla colonna, non muovere l’infortunato.
✅ 3. Stabilizzazione con mezzi di fortuna
Usa rami, camere d’aria, guanti per steccare. Il tuo zaino da guida dovrebbe già contenere: bendaggi, stecche modulari, coperta termica, forbici da trauma, guanti nitrile, lacci emostatici.
✅ 4. Chiamata ai soccorsi: precisa e professionale
112, ma non solo. Usa Garmin Edge, inReach Mini, radio PMR o dispositivi satellitari. Comunica:
📍 posizione GPS
💬 tipo di trauma
💤 stato di coscienza
⏱️ tempo dell’incidente
✅ 5. Assistenza continua fino all’arrivo dei soccorsi
Parlagli. Tranquillizzalo. Coprilo dal freddo. Tieni monitorati battito e respirazione. Se la situazione evolve (per esempio sopraggiunge uno shock), aggiornati con i soccorsi via radio.
🎓 La formazione dell’Accademia Nazionale del Ciclismo: non solo sport, ma sicurezza operativa
Nel Corso Guida MTB Avanzato dell’Accademia Nazionale del Ciclismo, la gestione degli infortuni è una skill centrale, affrontata in modo professionale e con standard elevati, anche in collaborazione con personale sanitario ed esperti del Soccorso Alpino.
💼 Cosa viene insegnato?
🔍 ▶ Valutazione del rischio attivo: impari a leggere il sentiero prima ancora di entrarci. Sapere dove è più probabile che qualcuno cada. Valutare il meteo. Stimare i limiti del gruppo.
🏕️ ▶ Gestione delle emergenze: simulazioni su campo, in bosco o in montagna, in condizioni reali, per testare la prontezza decisionale. I partecipanti imparano a non farsi prendere dal panico, a prendere il comando del gruppo e a trasformare una crisi in una procedura.
🧰 ▶ Uso avanzato del kit di pronto soccorso: ogni guida è formata per saper usare stecche, collari, defibrillatori portatili, sistemi di comunicazione satellitare, corde da ancoraggio per barelle improvvisate.
🎭 ▶ Simulazioni realistiche: incidenti notturni, in condizioni meteo avverse, in zone senza segnale. Lo scopo è uno: trasformare la teoria in riflessi condizionati, perché in caso di emergenza, non si pensa. Si agisce.
🌧️ Curiosità professionale: cosa succede quando tutto va storto?
Nel mondo reale non c’è mai la “situazione ideale”. Ecco 3 scenari avanzati trattati nei moduli specialistici dell’Accademia:
🌨️ 🧊 Infortunio in condizioni di gelo o pioggia battente
→ Tecniche di isolamento termico, igloo da emergenza, gestione dell’ipotermia da trauma. Coperta termica? Sì. Ma anche sacco bivacco e teli termoriflettenti.
🛰️ 📡 Zona senza segnale mobile né satellitare
→ Strategie di triangolazione, comunicazione col team, invio staffette, costruzione di segnali visivi per elicotteri.
🛻 🚧 Evacuazione improvvisata su lunga distanza
→ Barelle di fortuna con rami e camere d’aria, trascinamento su terreni scoscesi, gestione del dolore in mancanza di analgesici.
🧗♂️ Diventare guida MTB: molto più di saper condurre una discesa
Formarsi con l’Accademia Nazionale del Ciclismo significa entrare in una nuova mentalità. Non sei più solo biker. Sei responsabile di altre persone. La tua figura diventa simile a quella di un accompagnatore alpino, con competenze di orientamento, psicologia del gruppo, soccorso.
📌 I vantaggi di questa formazione:
✔️ Prevedere per prevenire
✔️ Gestire per proteggere
✔️ Intervenire per salvare
Una guida MTB professionale non si limita a scegliere il sentiero più bello. Ma prepara, monitora, forma il gruppo e sa esattamente cosa fare quando qualcosa va storto. Ed è proprio lì che si vede il valore di una formazione tecnica, operativa e certificata.
🏁 Conclusione: non basta sapere andare forte, serve sapere cosa fare
Un vero professionista della mountain bike non è solo un atleta o un amante della natura. È una figura chiave della sicurezza outdoor, un riferimento nei momenti più difficili, un leader.
🎒 Saper soccorrere non è un optional, è parte del tuo zaino professionale.
Formarsi con l’Accademia Nazionale del Ciclismo vuol dire acquisire competenze vere, utili anche per chi lavora con bambini, turisti stranieri, disabili, o in percorsi avventura.
🟢 E la prossima volta che sentirai un urlo nella valle, saprai se sei solo un biker… o una guida MTB davvero preparata.