Karima ha 34 anni, è madre di tre figli e proviene dallo Stato di Sennar, in Sudan. Viveva una vita familiare stabile a Khartoum, fino a quando lo scoppio del conflitto, nel 2024, ha costretto lei, il marito e i bambini a fuggire. La loro è stata una traversata pericolosa nel deserto, a bordo di camion merci sovraffollati, affrontando fame, caldo estremo e gravi rischi per la sicurezza.
Senza prospettive di pace, la guerra civile in Sudan è diventata la più grave crisi umanitaria al mondo: oltre la metà della popolazione – 25,6 milioni di persone – è oggi esposta a fame, distruzione e gravi livelli di insicurezza. Dopo un anno vissuto tra pericoli e paura, Karima e la sua famiglia hanno preso la difficile decisione di lasciare il Paese per cercare rifugio in Libia. Si sono stabiliti ad Ajdabiya, nella Libia orientale, dove il marito di Karima ha trovato un impiego e la famiglia ha potuto accedere a un riparo di base. Ma le ferite invisibili del conflitto hanno continuato a farsi sentire. Karima e i suoi figli sono rimasti a lungo chiusi in casa, segnati da ansia, paura e trauma. Karima, in particolare, soffriva di forte disagio emotivo, insonnia e un crescente senso di isolamento.
Un giorno, Karima è venuta a conoscenza del Centro Comunitario di INTERSOS ad Ajdabiya, dove i nostri operatori e operatrici sociali offrono supporto psicosociale e organizzano attività per lo sviluppo delle competenze personali rivolte a donne e ragazze colpite dalla crisi. Nonostante una iniziale esitazione, Karima ha iniziato a partecipare agli incontri di gruppo e ai laboratori. Attraverso questi percorsi strutturati ha imparato tecniche per la gestione dello stress, ha sviluppato strategie per affrontare le difficoltà quotidiane e ha creato legami con altre donne che, come lei, hanno vissuto esperienze traumatiche.
“Lo spazio sicuro per donne e ragazze offerto dal centro INTERSOS ad Ajdabiya ha cambiato la mia vita. I rumori della guerra nella mia mente si sono affievoliti. Ora riesco a godermi di più il tempo con la mia famiglia e a prendermi cura di loro, come facevo prima.”– Karima
Anche le figlie di Karima hanno preso parte alle attività psicosociali del Centro, trovando uno spazio protetto e accogliente in cui giocare, imparare e iniziare il loro percorso di recupero emotivo.
Attraverso attività espressive come la decorazione con l’henné, Karima ha riscoperto il piacere della creatività e ha rafforzato le sue relazioni sociali. Con il tempo, ha riportato miglioramenti significativi nel suo benessere emotivo: l’ansia è diminuita e i legami familiari si sono rafforzati. Anche il marito ha notato un cambiamento positivo, raccontando che Karima stava ritrovando sé stessa.
I Centri Comunitari svolgono un ruolo fondamentale nel favorire la ripresa e la resilienza delle popolazioni colpite da conflitti. Offrendo supporto psicosociale, percorsi di rafforzamento personale e spazi sicuri per la guarigione, queste iniziative permettono a donne e ragazze di ricostruire le proprie vite con dignità e speranza.