Il Monitoraggio Trasparenza e Influencer Marketing 2024, realizzato dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) in collaborazione con Almed (Università Cattolica del Sacro Cuore), ha analizzato oltre 300 influencer italiani attivi in un semestre nei settori fashion, beauty, family e finance con l’obiettivo di verificare il livello di trasparenza della comunicazione degli influencer in Italia.
L’indagine, condotta da marzo a luglio 2024 su 144.831 contenuti pubblicati su Instagram, TikTok e YouTube, ha selezionato e approfondito 8.120 contenuti pubblicitari per valutarne la trasparenza.
I dati mostrano un panorama generalmente positivo: il 76% dei contenuti analizzati rispetta le normative di trasparenza, il 20% presenta comunicazioni non pienamente conformi, mentre solo il 4% risulta in violazione delle regole. La piattaforma più conforme risulta essere Instagram, seguita da YouTube, mentre TikTok registra il tasso più elevato di contenuti non completamente trasparenti (6,1%).
Dal punto di vista dei formati, le stories di Instagram e i video su TikTok risultano i più problematici per la corretta segnalazione dell’advertising, complici sia l’immediatezza dei contenuti sia la minore maturità di alcuni creator nel gestire le normative.
Il report evidenzia anche importanti differenze tra i settori:
- Il settore Fashion emerge come il settore più trasparente, con il 90% di contenuti conformi, grazie alla maturità comunicativa degli influencer. Instagram risulta essere la piattaforma più problematica per il settore con il 18,6% dei contenuti non trasparenti e il 49,2% dei contenuti solo parzialmente conformi;
- Il settore Beauty mostra una zona grigia significativa, con il 26% dei contenuti non pienamente conformi, soprattutto i formati short video su TikTok e Instagram, spesso per errori nella visibilità dell’hashtag #adv.
- I settori Finance e Family risultano i settori più critici. In particolare, il settore Family presenta l’11% di contenuti senza alcuna indicazione di promozione, concentrati soprattutto nelle stories di Instagram (75%). Molti family influencer, spesso micro-influencer, sembrano non aver ancora consolidato le pratiche di trasparenza, anche per timore di compromettere il rapporto di fiducia con il pubblico.
In conclusione, il Report sottolinea che, pur essendoci una crescita generale della trasparenza nell’influencer marketing in Italia, persistono criticità specifiche legate ai formati brevi e ai settori emergenti. È necessario un ulteriore impegno formativo per aiutare gli influencer, soprattutto quelli più giovani o attivi in nuovi segmenti, ad adottare pratiche comunicative corrette e trasparenti.