Con il messaggio n. 1401 del 5 maggio 2025, l’INPS ha fornito indicazioni in merito ai controlli effettuati dalle strutture territoriali sui requisiti necessari per l’accesso agli arretrati legati alla Prestazione universale, destinata alle persone anziane non autosufficienti. L’intervento si inserisce nel contesto della fase sperimentale della misura, attiva dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, e mira a chiarire le modalità di gestione delle domande in seguito a controlli automatizzati centralizzati che abbiano dato esito negativo o risultino incompleti, nonché le procedure per il riconoscimento degli eventuali arretrati spettanti ai beneficiari.
Possono accedere alla Prestazione universale le persone anziane non autosufficienti che soddisfano congiuntamente quattro requisiti:
- almeno 80 anni di età;
- grave bisogno assistenziale;
- ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro;
- titolarità (o diritto) all’indennità di accompagnamento.
Dopo la presentazione della domanda, il sistema effettua controlli automatizzati su ISEE, indennità, composizione del nucleo familiare e documentazione di disabilità. Le strutture territoriali ricevono solo le domande per cui almeno uno dei controlli ha esito negativo o risulta incompleto, avviando così l’istruttoria manuale.
In merito all’ISEE che il richiedente deve presentare, per gennaio e febbraio 2025 è valido anche l’ISEE 2024. Dal marzo 2025 è obbligatorio l’ISEE aggiornato al 2025; in caso contrario, la prestazione viene sospesa. Il pagamento riprende retroattivamente solo se la nuova DSU conferma un ISEE entro i limiti e restano validi gli altri requisiti. Se l’ISEE 2025 supera i 6.000 euro, il beneficio decade da marzo.
Il controllo sull’indennità di accompagnamento è svolto in automatico dall’INPS tramite i propri archivi. Se risulta il pagamento il controllo è positivo, altrimenti la struttura territoriale effettuerà ulteriori verifiche.
La Prestazione universale prevede due pagamenti distinti: la quota fissa, erogata come l’indennità di accompagnamento, e la quota integrativa, versata tramite il “Sistema di pagamenti”. Per la rendicontazione della quota integrativa, è necessario allegare documentazione specifica: buste paga e contratto per lavoro domestico, oppure fatture e ricevute per servizi di assistenza. Gli allegati vanno inseriti nella sezione “Variazioni e integrazioni” della domanda online.
Redazione redigo.info