Le prime parole di papa Leone XIV - Azione Cattolica Italiana

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La pace. Ponti da costruire, con il dialogo e l’incontro tra i popoli. La Chiesa che cerca la giustizia, la Chiesa missionaria. E una Chiesa sinodale. Le prime parole di Leone XIV hanno appassionato la piazza gremita di gente che era venuta per vedere dal vivo l’habemus papam. Parole semplici e profonde, che vanno diritte al cuore, ricordando diverse volte l’esempio profetico di papa Francesco. Uno stile, quello di Robert Francis Prevost, da ieri sera papa Leone XIV, che è già entrato nel cuore di molti.

Ma chi è papa Leone XIV?

Primo Papa statunitense, ha quasi 70 anni. Già prefetto del Dicastero per i vescovi, è il 267° Papa della storia. Primo Papa agostiniano, nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois. Si laurea in matematica e studia Filosofia, ma nel 1977 entra a Saint Louis nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (Osa), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni.

Teologo, matematico, filosofo, canonista e missionario. Riceve la formazione presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia, e poi, all’età di 27 anni, viene inviato dai suoi superiori a Roma per studiare Diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Prevost consegue la licenza nel 1984 e l’anno dopo viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perù. Raggiunge poi la missione di Trujillo, sempre in Perù. Non mancano gli impegni per il giovane Prevost. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità, direttore della formazione e insegnante dei professi, e professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore “San Carlos e San Marcelo”. Nel 1999 è eletto priore provinciale della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Chicago, e due anni e mezzo dopo, al Capitolo generale ordinario dell’Ordine di Sant’Agostino, i suoi confratelli lo scelgono come priore generale, confermandolo nel 2007 per un secondo mandato.

Vescovo e cardinale

Il 26 settembre 2015 è nominato da Francesco vescovo di Chiclayo. Il 30 gennaio 2023 il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. E nel Concistoro del 30 settembre dello stesso anno lo crea cardinale, assegnandogli la diaconia di Santa Monica. Prevost ne prende possesso il 28 gennaio 2024 e, come capo dicastero, partecipa agli ultimi viaggi apostolici di papa Francesco e alla prima e alla seconda sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità. 

Il 6 febbraio di quest’anno, dal Pontefice argentino è stato promosso all’ordine dei vescovi, ottenendo il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano.

Le prime parole

Nella sua prima benedizione “Urbi et Orbi” subito dopo la sua elezione, Leone XIV ha proclamato parole di pace: «La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi! Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente». Uno stile immediato, profondo, una Chiesa già immersa nella complessità di un mondo in frantumi.

Una benedizione chiara, rivolta al presente ma anche al futuro, con parole di amore incondizionato verso l’umanità: «Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace». Ma anche parole per una Chiesa unita che cerca sempre la pace, la giustizia, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari. Non sono sfuggite al popolo di Dio riunito in piazza san Pietro il suo riferimento a una Chiesa missionaria, «che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore. A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono». 

Così Leone XIV si è presentato al mondo intero. Le prime parole empatiche di un Papa con il suo popolo.

Quasi un anticipo del suo magistero.

Recapiti
Gianni Di Santo