Questa la cifra stanziata per il 2024. Ecco da dove arrivano i fondi e come saranno ripartiti
Pubblicato il decreto interministeriale che prevede la cifra di 30 milioni di euro, quota parte del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, destinata a finanziare interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare per l’anno 2024. Ad annunciarlo è stato il Ministero della Disabilità, con un comunicato pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale.
“Le risorse iscritte nel Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità – spiega il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli – sono destinate alle Regioni per sostenere e dare sollievo al caregiver familiare, dando priorità agli interventi di sostegno e sollievo destinati ai caregiver di persone con disabilità gravissima. Il sostegno alle persone che amano e curano i propri cari è un aspetto fondamentale delle politiche che stiamo portando avanti e, in tale ottica, stiamo lavorando insieme al Ministero del Lavoro per presentare il disegno di legge per il riconoscimento del caregiver familiare, a partire da quello convivente e prevalente, e con la previsione di tutele e sostegni differenziati anche per tutti i soggetti coinvolti nel compito di cura”.
QUALI AZIONI SARANNO FINANZIATE?
Il decreto (qui disponibile in versione integrale) stabilisce che saranno le Regioni a individuare nel dettaglio i progetti da attuare, nell’ambito di queste tipologie di azioni finanziabili:
a) interventi di assistenza diretta in favore dei caregiver familiari mediante l’erogazione di contributi di sollievo o assegni di cura;
b) interventi di assistenza diretta o indiretta tramite la predisposizione di bonus sociosanitari utilizzabili per prestazioni di assistenza sociosanitaria;
c) assistenza diretta o indiretta per la fruizione di prestazioni di tregua dall’assistenza alla persona con disabilità, attuabili con interventi di sollievo, ad esempio per il fine settimana, che favoriscano una sostituzione nell’assistenza o un ricovero in struttura residenziale aventi carattere di temporaneità;
d) attivazione e sviluppo di progetti finalizzati a percorsi di sostegno psicologico individuale o di gruppo;
e) interventi volti ad attività di formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disabilità grave e gravissima o comunque rientranti nella definizione di cui all'articolo 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
f) interventi già programmati e che si pongono in continuazione dei decreti 27 ottobre 2020, 28 dicembre 2021, 17 ottobre 2022 e 30 novembre 2023, recanti i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare.
Le Regioni hanno tre mesi per trasmettere al Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità la richiesta delle risorse, congiuntamente alla delibera di Giunta regionale e ai dati di monitoraggio dell’annualità 2022 (Decreto 17 ottobre 2022). Tale termine decorre dalla data della pubblicazione del comunicato nella Gazzetta Ufficiale e scadrà il 7 agosto 2025.
Ecco di seguito lo schema di ripartizione previsto dal decreto.
|
Regioni |
Percentuale di riparto |
Importi assegnati |
|
Abruzzo |
2,37 |
711.000 |
|
Basilicata |
1,05 |
315.000 |
|
Calabria |
3,42 |
1.026.000 |
|
Campania |
8,54 |
2.562.000 |
|
Emilia-Romagna |
7,75 |
2.325.000 |
|
Friuli-Venezia Giulia |
2,34 |
702.000 |
|
Lazio |
9,15 |
2.745.000 |
|
Liguria |
3,28 |
984.000 |
|
Lombardia |
15,93 |
4.779.000 |
|
Marche |
2,8 |
840.000 |
|
Molise |
0,65 |
195.000 |
|
Piemonte |
7,91 |
2.373.000 |
|
Puglia |
6,68 |
2.004.000 |
|
Sardegna |
2,92 |
876.000 |
|
Sicilia |
8,19 |
2.457.000 |
|
Toscana |
7,02 |
2.106.000 |
|
Umbria |
1,71 |
513.000 |
|
Valle d’Aosta |
0,25 |
75.000 |
|
Veneto |
8,04 |
2.412.000 |
|
TOTALI |
100,00 |
30.000.000 |
DA DOVE ARRIVANO I FONDI?
Come esplicitato sia dal decreto che dal comunicato diffuso dal Ministero della Disabilità i 30 milioni di euro rappresentano una quota parte del Fondo Unico per l’Inclusione della Disabilità, che per il 2024 dispone di una dotazione di 552 milioni di euro.
Nel Fondo unico confluiscono i Fondi per la disabilità iscritti nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri e quindi: il «Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità», il «Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità», il «Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare» e il «Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia».
Il Fondo unico per l'inclusione delle persone con disabilità offre finanziamenti per vari progetti, finalizzati a raggiungere i seguenti obiettivi:
1. Miglioramento dei servizi di supporto: Sostegno all'autonomia e alla comunicazione per gli studenti con disabilità nelle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado, con particolare riferimento all'introduzione del nuovo bonus per i trasporti degli studenti disabili.
2. Sviluppo di infrastrutture: Promozione e realizzazione di strutture, incluse quelle digitali, che favoriscano l'inclusione delle persone con disabilità, comprese iniziative per attività ludico-sportive.
3. Inclusione nel lavoro e nello sport: Iniziative volte a garantire opportunità di inserimento lavorativo e partecipazione sportiva.
4. Turismo accessibile: Sviluppo di pratiche e progetti per garantire un turismo accessibile per tutti, come evidenziato in una comunicazione del 2 agosto 2024.
5. Supporto per disturbi del neuro-sviluppo: Attività dedicate a persone con disturbi del neurosviluppo e dello spettro autistico.
6. Valorizzazione del caregiver familiare: Interventi che riconoscano l'importanza sociale ed economica delle attività di assistenza non professionale fornite dai familiari.
7. Inclusione delle persone sorde e ipoacustiche: Promozione dell'inserimento sociale delle persone con disabilità uditive attraverso progetti innovativi, come servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e videointerpretariato a distanza, oltre all'uso di tecnologie che superino le barriere comunicative.
8. Progetti nazionali per l'accessibilità: Sviluppo di iniziative di rilevanza nazionale per promuovere l'accessibilità e l'inclusione delle persone con disabilità.