AL CARCERE DI TORINO LO SPETTACOLO “OTTANTAQUATTRO PAGINE”

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AL CARCERE DI TORINO LO SPETTACOLO “OTTANTAQUATTRO PAGINE” 

martedì 13 maggio 2025

La rappresentazione ispirata a una lettera di richiesta di perdono del 1919, 
dal 19 al 22 maggio presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

 

Parole e musica, suoni ed effetti speciali per accompagnare una storia di dolore e riscatto. Protagonisti e autori sono un gruppo di detenuti-attori, guidati dalla regia di Claudio Montagna, in scena con OTTANTAQUATTRO PAGINE, lo spettacolo in programma nel teatro della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” dal 19 al 22 maggio. Dopo l’anteprima a Torino nel dicembre dello scorso anno, la rappresentazione ritorna in carcere dove testi e scenografie hanno preso vita nel laboratorio teatrale che ha coinvolto in tutto 37 detenuti, nell’ambito del progetto “PER ASPERA AD ASTRA” supportato da ACRI e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, realizzato da Teatro e Società con la collaborazione del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e della Direzione e degli operatori della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”. Quattro serate aperte al pubblico esterno (tutte sold out), con un’importante presenza delle istituzioni per proporre, attraverso il teatro, una riflessione più ampia sul ruolo del carcere all’interno della comunità.

«E’ molto importante mantenere vivo il legame espressivo che la Città di Torino offre costantemente al Carcere attraverso le iniziative teatrali. Sono momenti in cui si sperimenta una condivisione emotiva che rende tutti i presenti ugualmente partecipi - sottolinea Elena Lombardi Vallauri, Direttore Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Torino - Il carcere ha bisogno di essere conosciuto e la cittadinanza ha bisogno di conoscere davvero chi sono le persone che abitano l’Istituto penitenziario. Chi si mette in gioco nella realizzazione di uno spettacolo teatrale offre al pubblico una autentica opportunità di incontro. Per i singoli partecipare alla realizzazione di uno spettacolo teatrale, spesso esperienza inedita, avvia riflessioni e ricerche interiori fondamentali. La costruzione di uno spettacolo teatrale permette anche di coinvolgere molteplici progetti attivi nel carcere attivando una virtuosa collaborazione delle scuole e dei laboratori di formazione anche artigianale ed offre quindi un’opportunità didattica in più legata ai mestieri del teatro. La coesione e la collaborazione tra le diverse agenzie che portano il proprio contributo formativo, culturale ed educativo negli Istituti Penitenziari è un elemento indispensabile per la migliore riuscita di ciascun progetto».

 

LO SPETTACOLO

OTTANTAQUATTRO PAGINE trae ispirazione dalla richiesta di perdono scritta in un mese di cella da un giovane detenuto ai figli della donna uccisa. A più di cent’anni di distanza la lettera è riemersa dall’archivio del Museo Lombroso dell’Università di Torino per giungere all’attenzione del regista Claudio Montagna: «La lettera di 84 pagine termina con la data 4 maggio 1919, non si sa se sia servita al suo scopo.  Del ragazzo non si hanno altre notizie – spiega Montagna – ma quella testimonianza di cui ci siamo appropriati senza poter chiedere l’autorizzazione, ha ispirato la rappresentazione. Con un salto temporale di sessant’anni un vecchio che vive il tormento di non poter rimediare a un’antica colpa, perché chiedere perdono non basta, trova un’occasione. Nella rappresentazione immaginiamo così che l’esile filo di un gesto oggi possa ancora opporre una traccia di vita all’irreparabile». Dalla lettera emergono il dolore, il pentimento, il desiderio di spiegare la sfortunata china di un giovane che, fragile, si era perso nel buio della disonestà. Infine, il desiderio di essere perdonato, per poi scontare tutta intera la sua pena. La testimonianza è diventata terreno di confronto per i partecipanti del laboratorio teatrale condotto da Franco Carapelle, Elisabetta Baro e Diego Coscia e ha dato vita a pensieri e proposte, molte delle quali trasformate in poesia, da restituire al pubblico in forma di haiku, insieme a brani della lettera e video proiezioni. 


In scena, insieme al gruppo di detenuti-attori, gli attori Claudio Montagna e Margherita Data-Blin, con l’accompagnamento musicale di Alberto Occhiena e Paolo Morella e la suggestiva scenografia creata da cinque macchine teatrali per riprodurre gli eventi atmosferici: il tuono, la pioggia, la neve, il vento e il mare. Le macchine sono state realizzate dagli studenti del Padiglione B (IPIA Plana – Casa Circondariale di Torino) per ricreare una scena teatrale d’altri tempi, seguendo le indicazioni dei classici manuali di scenotecnica, sotto la guida del responsabile della parte scenotecnica Claudio Cantele per il Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e con la collaborazione del Primo Liceo Artistico di Torino e dell’IIS Giulio. Le parole nel contesto carcerario sono diventate anche strumento di formazione e studio per il tirocinio su “teatro e carcere” che ha coinvolto alcuni studenti del Corso di tecniche d’insegnamento dell’italiano per stranieri, sotto la guida di Silvia Sordella, prof.ssa del Dipartimento di Culture, Politica e società dell’Università degli Studi di Torino.


Il progetto Per Aspera ad Astra
Con “PER ASPERA AD ASTRA come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”, la Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene il teatro in carcere come strumento di crescita personale e reinserimento sociale. Il progetto ha dato vita a una rete nazionale di 14 compagnie teatrali attive in 16 istituti di pena, che lavorano per valorizzare il teatro sia nel suo ruolo culturale ed estetico sia nella sua funzione trattamentale. L’iniziativa non solo favorisce il riscatto individuale attraverso l’arte, ma contribuisce anche a una più ampia riflessione sul sistema penitenziario, promuovendo un dialogo tra istituzioni, detenuti e comunità nel rispetto dei principi sanciti dall’articolo 27 della Costituzione italiana.

 

PER GLI GIORNALISTI E OERATORI DEI MEDIA 

 

E' possibile seguire lo spettacolo del laboratorio "Per Aspera ad Astra" nelle serate del 21 e 22 maggio, date in cui la Direzione del Carcere ha previsto l'accesso degli operatori dei media.

Per partecipare è necessario inviarmi all'indirizzo press@kamiweb.it nominativo e dati (documento d’identità + codice fiscale+ n.ro di tessera dell'OdG) del giornalista partecipante e, nel caso di troupe, degli operatori.

 

Invitandovi calorosamente a partecipare, rimango a disposizione per chiarimenti, grazie per l'attenzione. 

 

Roberta Dho - ufficio stampa mob. 339 6076861.

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