Avezzano (AQ), un protocollo di intesa per la mediazione culturale nei consultori - Migrantes Online

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

13 Maggio 2025 – Lunedì 12 maggio, nella Sala riunioni del Consultorio di Avezzano è stato firmato il protocollo d’intesa tra l’Area Marsica della Asl 1 Abruzzo e la Diocesi di Avezzano per l’integrazione della mediazione culturale nei servizi Socio Sanitari offerti dai consultori familiari. Il protocollo è stato firmato dalla dottoressa Antonella Busico per la Asl 1 Abruzzo e dal vescovo, S.E. mons. Giovanni Massaro, per la Diocesi.

L’intesa mette a sistema prassi operative già consolidate dalla collaborazione realizzata tra gli enti nei mesi precedenti e intende favorire l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari delle persone con background migratorio, migliorare la comunicazione tra gli operatori sanitari e gli utenti stranieri, promuovere la conoscenza e la consapevolezza dei diritti sanitari tra le comunità migranti e in particolare le opportunità di diagnosi, cura, prevenzione ed educazione offerte dai consultori.

I mediatori culturali, selezionati dal servizio Migrantes della diocesi di Avezzano, saranno coinvolti oltre che nell’affiancamento degli operatori sanitari nelle prestazioni consultoriali anche in attività di educazione, sensibilizzazione e promozione della salute materno-infantile, dell’affettività e della prevenzione e il contrasto della violenza di genere.

I servizi sanitari e le cure mediche non sono facilmente accessibili a tutti coloro che risiedono più o meno stabilmente nel territorio nazionale. Ciò purtroppo vale in particolar modo per chi proviene da paesi non comunitari e si trova in una condizione socio-economica di marginalità. L’intento dell’iniziativa è quello di accompagnare gli utenti che, con il percorso migratorio, hanno perso la rete di rapporti sociali  e il supporto di esperienze e pratiche familiari, al confronto con gli usi e i costumi italiani, anche nel contesto sanitario e socio-sanitario.

«È un segno concreto di un impegno condiviso per l’umanizzazione della cura – ha detto mons. Massaro -, per una sanità che si fa prossimità, ascolto, inclusione. Il servizio di mediazione culturale – con spirito evangelico – vuole essere proprio questo: un ponte. Un gesto concreto per dire a ogni donna, a ogni famiglia, a ogni migrante: “Tu sei il benvenuto, tu sei atteso, la tua dignità è riconosciuta”».

Recapiti
Simone Sereni