La stagione del progetto guidata dal Direttore della GAMeC Lorenzo Giusti e dalle curatrici Ilaria Gianni e Alice Labor si arricchisce ora di una serie di nuovi episodi che ne ampliano il contesto narrativo: il percorso a tappe proseguirà nelle prossime settimane attraverso il racconto di artiste e artisti internazionali che hanno vissuto in prima persona esperienze legate a eventi significativi dal 1989 al 2024.
Se la caduta del Muro di Berlino ha segnato simbolicamente la fine di un’epoca e l’inizio di nuovi equilibri geopolitici, gli avvenimenti più recenti pongono interrogativi inediti su scala planetaria: il riscaldamento globale con gli anni più caldi mai registrati, l’accelerazione dell’intelligenza artificiale, le crisi migratorie e ambientali, le pandemie e le sfide poste dalla digitalizzazione dei sistemi economici e sociali.
Questa estensione dell’arco temporale di riferimento intende offrire una continua lettura della storia recente da molteplici prospettive: riflettere su questi fenomeni e interrogarsi sul ruolo dell’arte nella comprensione dei grandi mutamenti del nostro tempo consente di esplorare non solo ciò che è già stato storicizzato, ma anche ciò che intuiamo essere un evento epocale pur non avendo ancora una distanza critica sufficiente per definirlo pienamente.
Il trentunesimo episodio è dedicato alla Pandemia di COVID-19 del 2020, e vede protagoniste la filosofa, scrittrice e regista brasiliana Denise Ferreira da Silva e l’artista e ricercatrice italiana Valentina Desideri, in conversazione con la curatrice Alice Labor.
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Puntate precedenti:
(Podcast in lingua inglese)
1991 – La nascita del World Wide Web (Puntata 1)
Ospite: Olia Lialina
Condotta da Lorenzo Giusti
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Il lavoro dell’artista russa Olia Lialina (Mosca, 1971) è incentrato sul web e sulle sue implicazioni. Pioniera della net art, artista e critica di cinema e new media, Olia Lialina è nota per i suoi lavori sperimentali realizzati nella seconda metà degli anni ’90, oltre che per aver utilizzato la sua immagine come modella in esperimenti con GIF animate. È fondatrice di una delle prime web gallery, Art Teleportacia.
1992 – La guerra in Bosnia (Puntata 11)
Ospite: Šejla Kamerić
Condotta da Lorenzo Giusti
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La ricerca di Šejla Kamerić (Sarajevo, 1986) riprende i temi che emergono da narrazioni storiche e storie personali non lineari, concentrandosi sulla politica della memoria, sulle modalità di resistenza della vita umana e sulle idiosincrasie della lotta delle donne. Insistendo sull’empatia come meccanismo comunicativo fondante tra lei, i suoi soggetti e gli spettatori, Kamerić crea arene politiche in cui mette in guardia dai luoghi del potere.
1993 – Il muro di confine tra Messico e Stati Uniti (Puntata 4)
Ospite: Héctor Zamora
Condotta da Lorenzo Giusti
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Le opere dell’artista Héctor Zamora (Città del Messico, 1974) trascendono lo spazio espositivo convenzionale per reinventare lo spazio stesso, partendo da una serie di inversioni e contrasti, come quelli tra pubblico e privato, esterno e interno, organico e inorganico, o anche reale e immaginario.
Nel 2020 a Zamora viene commissionata una scultura da collocare temporaneamente sul tetto del Metropolitan Museum of Art di New York. L’opera, Lattice Detour, è un muro di mattoni ondulato, lungo trenta metri, che molti hanno interpretato come un riferimento al muro di confine tra Messico e Stati Uniti. Per questa e per altre ragioni abbiamo deciso coinvolgere Héctor Zamora per parlare di vecchie e nuove barriere, dello spazio pubblico e del futuro.
1994 – La fine dell’Apartheid (Puntata 12)
Ospite: Dineo Seshee Bopape
Condotta da Lorenzo Giusti
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Dineo Seshee Bopape (Polokwane, 1981) è un’artista multimediale sudafricana la cui ricerca “si confronta con potenti nozioni socio-politiche di memoria, narrazione e rappresentazione”, mescolando montaggi video, suoni, oggetti trovati, fotografie e installazioni scultoree.
1995 – Valeri Polyakov: Il volo spaziale più lungo (Puntata 27)
Ospite: Luca Pozzi
Condotta da Ilaria Gianni
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Luca Pozzi (Milano, 1983) è un artista visivo e mediatore interdisciplinare. Ispirato dai mondi dell’arte, della fisica, della cosmologia multimessaggera e dell’informatica, dopo essersi laureato in pittura e specializzato in computer grafica e sistemi, collabora con comunità scientifiche visionarie, tra cui Loop Quantum Gravity (PI), Compact Muon Solenoid (CERN) e il Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA).
Studiando la gravità quantistica, il teletrasporto, i viaggi nel tempo, la cosmologia e la fisica delle particelle, la sua ricerca teorica viene convertita in una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetizzate, oggetti levitanti, disegni luminosi, esperienze di realtà incrociata AR/VR e un uso performativo della fotografia basato su una strana sensazione di tempo congelato e multidimensionalità. Le sue opere sono state esposte in importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private. Attualmente sta collaborando con l’INFN all’integrazione di rivelatori di particelle nelle sue opere d’arte, per espandere la sensorialità del corpo umano verso le nuove frontiere dell’informatica quantistica e dell’intelligenza artificiale.
1996 – La clonazione della pecora Dolly (Puntata 3)
Ospite: Eduardo Kac
Condotta da Ilaria Gianni
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L’artista e teorico brasiliano Eduardo Kac (Rio de Janeiro, 1962) è il fondatore della “Transgenic Art”, una nuova forma d’arte basata sull’uso di tecniche di mutazione genetica per creare esseri viventi unici.
Gli interventi sul genoma permettono a Kac di riflettere su quelle forze che sono in grado di modificare silenziosamente l’ambiente e il corpo che abitiamo, come l’ingegneria genetica o la biotecnologia. Il suo lavoro analizza i sistemi di comunicazione e le potenziali interazioni tra il naturale e l’artificiale, riproducendo un mondo simile al nostro, all’interno del quale coesistono organismi autentici e geneticamente modificati. L’artista propone un nuovo approccio alla biodiversità e alla natura, in cui l’uomo, come Dio, è responsabile della creazione.
1997 – La sovranità di Hong Kong (Puntata 17)
Ospite: Linda Chiu-han Lai
Condotta da Ilaria Gianni
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Linda Chiu-han Lai (Hong Kong, 1957) è un’accademica, artista, curatrice e storica dell’arte con sede a Hong Kong che lavora alle intersezioni tra videoarte sperimentale, media interattivi e storia culturale. Come ricercatrice critica sulla storia della vita quotidiana, le sue opere sono esperimenti storiografici, in cui sviluppa discorsi sull’auto-etnografia, l’urbanità e la cultura popolare. I temi della sua ricerca artistica includono l’identità culturale di Hong Kong e il genere. Senza limitarsi ai mezzi artistici, trasforma il fare arte in critica, scrittura della storia, gioco e viaggio di scoperta.
1998 – Ruanda: la prima condanna per genocidio (Puntata 26)
Ospite: Francis Offman
Condotta da Lorenzo Giusti
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Francis Offman (Butare, 1987) è un artista di origine ruandese di base a Bologna. Interessato alle storie degli oggetti e degli elementi su cui lavora nei suoi dipinti, costruisce narrazioni che uniscono esperienze umane e non umane.
1999 – L’avvento del Movimento No-Global (Puntata 2)
Ospite: Thomas Hirschhorn
Condotta da Lorenzo Giusti
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Thomas Hirschhorn (Berna, 1957) è uno dei principali artisti della sua generazione. Conosciuto per le sue costruzioni scultoree composte da manufatti usa e getta prodotti in serie, Hirschhorn combina riferimenti e immagini raccolte dai media popolari con il lavoro di teorici radicali come Gilles Deleuze, Georges Bataille e Antonio Gramsci. Le sue opere mirano a stimolare lo spettatore a prendere coscienza del proprio bagaglio visivo e a sentire la necessità di un pensiero critico elaborato sulla realtà geopolitica e sulle condizioni sociali contemporanee.
2000 – Il primo WorldPride (Puntata 14)
Ospite: Jacopo Miliani
Condotta da Ilaria Gianni
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Jacopo Milani (Firenze, 1979) è un artista visivo. La sua pratica guarda alla performance come metodologia di ricerca per osservare le connessioni tra linguaggio e corpo. È fondatore del progetto editoriale indipendente “Self Pleasure Publishing”, che si occupa di sessualità e linguaggio. La sua ricerca ha la stessa struttura delle sue opere: ampia, fluida e inclusiva. Media, persone e saperi diversi si incontrano, sviluppando narrazioni che creano ed espandono un archivio del reale.
2001 – Gli attacchi dell’11 settembre (Puntata 21)
Ospite: Cheryl Dunn
Condotta da Ilaria Gianni
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Cheryl Dunn è una fotografa e regista di New York. Ha iniziato a lavorare in uno studio a Lower Manhattan alla fine degli anni Ottanta, dedicando la sua carriera a documentare le strade della città e le anime eclettiche che la frequentano, dai graffitari e gli artisti agli skaters, ai pugili, ai motociclisti, ai manifestanti e altri personaggi enigmatici.
2002 – Il muro tra Israele e Palestina (Puntata 9)
Ospite: Emily Jacir
Condotta da Ilaria Gianni
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Emily Jacir (Betlemme, 1972) vive e lavora tra Roma e Ramallah, in Cisgiordania. Utilizzando diversi tipi di media come il video, la performance e la fotografia, Jacir dà voce alla storia e alla memoria palestinese attraverso materiali d’archivio e testimonianze personali che illustrano efficacemente la condizione precaria, ormai normalizzata, vissuta dal suo popolo. Filmati e documenti personali tessono una narrazione che rende conto dei cambiamenti politici, sociali e urbani di una striscia di terra gradualmente confiscata ai suoi abitanti.
2003 – La nascita di Second Life (Puntata 18)
Ospite: Jon Rafman
Condotta da Ilaria Gianni
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Jon Rafman (Montreal, 1981) è un artista visivo il cui lavoro esplora l’impatto della tecnologia sulla coscienza contemporanea, incorporando la ricchezza dell’immaginario dei mondi virtuali per creare narrazioni poetiche che coinvolgono criticamente il presente. Utilizzando linguaggi e media diversi, dalla fotografia al video, dalla scultura all’installazione, Jon Rafman indaga la fusione sempre più labile tra la realtà e la sua simulazione nella società contemporanea attraverso opere che sfumano i confini tra il materiale e il virtuale. Fin dagli esordi, l’artista si è concentrato sulle conseguenze dell’uso della tecnologia sulla nostra percezione della realtà.
2004 – La nascita di Facebook (Puntata 15)
Ospite: Amalia Ulman
Condotta da Lorenzo Giusti
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Amalia Ulman (Buenos Aires, 1989) è un’artista e regista di base a New York, la cui pratica comprende performance, installazioni, video e produzioni web. La sua ricerca indaga il rapporto tra consumismo e identità e l’intersezione tra classe ed estetica.
2005 – L’Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile (Puntata 29)
Ospite: Ana Vaz
Condotta da Alice Labor
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Ana Vaz (Brasilia, 1986) è un’artista e regista, il cui cinema sperimentale affronta le storie coloniali tra Brasile ed Europa. La sua voce e la sua attenzione alle narrazioni di violenza e repressione nei confronti delle comunità indigene e dell’ambiente ci guidano attraverso la complessa storia del Brasile per riflettere insieme su come organizzazioni come l’APIB – Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile siano oggi attori fondamentali nella scena politica brasiliana e internazionale.
2006 – La Convenzione sui Diritti della Persona con Disabilità (Puntata 19)
Ospite: Chiara Bersani
Condotta da Lorenzo Giusti
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Chiara Bersani (San Rocco al Porto, 1984) è un’artista e attivista italiana, impegnata nel campo delle arti performative e visive.
Come interprete e come regista/coreografa, si muove attraverso linguaggi e visioni diverse. Le sue opere, presentate in circuiti internazionali, nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura, puntando al coinvolgimento dello spettatore.
2007 – La Rivoluzione Zafferano (Puntata 22)
Ospite: Chaw Ei Thein
Condotta da Lorenzo Giusti
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Chaw Ei Thein (Rangoon, 1969) è un’artista visiva e performer attualmente in esilio negli Stati Uniti. La sua ricerca indaga i conflitti dell’ambiente birmano e si interroga sui processi di identificazione da una prospettiva femminista.
Laureatasi in Giurisprudenza all’Università di Rangoon nel 1994, ha ricevuto riconoscimenti artistici fin da giovane attraverso numerosi premi d’arte internazionali, mostre in musei e gallerie, e residenze.
Ha ottenuto una borsa di studio in relazione all’Asian Cultural Council (ACC) in residenza presso l’International Studio & Curatorial Program (ISCP) dal 2009 al 2010. Finalista del Premio Joseph Balestier 2017 per la libertà dell’arte. È stata inoltre nominata finalista per il GOLD Art Prize 2021.
2008 – Il Deposito globale di semi delle Svalbard (Puntata 13)
Ospite: Amy Franceschini
Condotta da Ilaria Gianni
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Amy Franceschini (Patterson, 1970) è un’artista e designer il cui lavoro facilita l’incontro, lo scambio e le forme di indagine tattile mettendo in discussione le “certezze” di un determinato tempo o luogo in cui un’opera è situata. Un tema centrale del suo lavoro è il conflitto percepito tra uomo e natura. I suoi progetti rivelano la storia e le correnti di contraddizioni legate a questa divisione, mettendo in discussione i sistemi di scambio e gli strumenti che usiamo per “cacciare” e “raccogliere”.
Nel 1995 ha fondato Futurefarmers, un gruppo internazionale di artisti, antropologi, agricoltori e architetti che lavorano insieme per proporre alternative all’organizzazione sociale, politica e ambientale dello spazio. Futurefarmers utilizza vari media per decostruire i sistemi e visualizzarne e comprenderne le logiche intrinseche: sistemi alimentari, trasporti pubblici, istruzione.
2009 – La crisi finanziaria mondiale (Puntata 30)
Ospite: Alexandra Pirici
Condotta da Alice Labor
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