20 ANNI DI INDIPENDENTI

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Lo scorso martedì 20 maggio, alla Cascina Nascosta di Milano, abbiamo festeggiato i primi 20 anni di PMI.

Nata nel 2005, con l’obiettivo fondamentale di rafforzare il ruolo delle etichette indipendenti a livello nazionale, oggi PMI rappresenta oltre 140 etichette italiane, con una quota complessiva dell’intero mercato discografico superiore al 25%; fa parte di Confindustria Cultura Italia; è presente nel board di IMPALA (l’Associazione europea della discografia indipendente) di cui esprime la Presidenza ed è impegnata nel favorire lo sviluppo di un settore sostenibile ed inclusivo. 

La giornata di martedì scorso, dedicata a tutti gli addetti ai lavori e ai media di settore, ha ospitato gli incontri volti a raccontare il passato, il presente e il futuro delle etichette indipendenti e non solo.

Durante il primo incontro dal titolo: “Indipendenti per davvero: valore, business e identità delle etichette oggi” a cui hanno partecipato Claudio Ferrante (CEO Artist First), Luca Cecchi (Label Director Nar International) e Tommaso Fobetti (Founder e General Manager Undamento) si è discusso del ruolo delle etichette indipendenti nella filiera musicale contemporanea, tra sostenibilità economica, identità artistica e capacità di adattamento. Al centro del confronto, i modelli di business alternativi allo streaming, che integrano live, merchandising e una gestione più snella e modulabile delle risorse. 
È stata evidenziata l’importanza di costruire percorsi su misura per ogni artista, valorizzandone l’unicità anziché piegarla alle logiche degli algoritmi. Le etichette indipendenti si confermano realtà agili e innovative, capaci di reagire rapidamente alle crisi e di operare lungo una filiera corta e controllabile. Si è riflettuto anche sul potenziale dell’intelligenza artificiale come strumento creativo e sul rischio di omologazione portato dai meccanismi social. A fare la differenza, oggi più che mai, è la capacità di fare rete e condividere competenze per affrontare insieme le sfide di un mercato in costante trasformazione.

Il secondo incontro aveva come tema “Tra piattaforme, algoritmi, AI e vecchie sfide, come sta cambiando l’industria musicale?” Ha visto protagonisti Carla Armogida (Artist Manager Exit Music Management), Dario Giovannini (Managing Director Carosello Records) e Alessandro Massara (Presidente Universal Music Italia) che hanno affrontato i cambiamenti profondi che stanno ridefinendo l’industria musicale, dalle nuove skill richieste agli attori del settore fino alla trasformazione radicale del concetto stesso di carriera artistica. 
Si è discusso del ruolo sempre più centrale degli algoritmi – da Spotify a TikTok – e di come questi abbiano modificato la scoperta della musica spostando la pressione sugli artisti e rendendoli a tratti dei content creator. È emersa la necessità di rallentare, accompagnare i progetti nel tempo e lavorare su un numero più contenuto di artisti per garantire percorsi autentici e duraturi. Il dibattito si è poi spostato sul tema dell’intelligenza artificiale, considerata una rivoluzione in atto, con grandi potenzialità ma anche forti implicazioni legali ed etiche. Tutti concordano sull’urgenza di una regolamentazione chiara per tutelare i diritti e il lavoro creativo. Il futuro della discografia richiede consapevolezza, cooperazione e la capacità di affrontare le nuove sfide senza cedere al panico tecnologico.

La giornata si è poi conclusa con un aperitivo con il djset di GIMA e uno showcase acustico che ha visto come protagonisti: Diodato, Cristiano Godano, Fast Animals and Slow Kids, Vale LP e Lil Jolie e Alex Wyse.

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