Il sisma del 2012 in Emilia ha danneggiato gravemente numerosi edifici storici vincolati, rendendo necessario un delicato equilibrio tra sicurezza strutturale e tutela del patrimonio.
La ricostruzione post sisma in Emilia-Romagna ha visto l’istituzione di una Commissione Congiunta che ha semplificato e qualificato il processo di approvazione dei progetti di restauro. Coinvolgendo le Soprintendenze e gli uffici della sismica, la Commissione ha garantito pareri condivisi e interventi coerenti. L’esperienza è considerata virtuosa ma finora unica in Italia ed ha evidenziato l’importanza di una governance culturale integrata nei contesti post-catastrofe.
Il rilievo del danno al patrimonio culturale post-sisma è stato svolto da squadre coordinate dal Ministero della Cultura, con oltre 800 gruppi impegnati nel censimento di circa 2.000 beni. Attraverso schede ufficiali, sono state raccolte informazioni tecniche ed economiche cruciali per stimare i costi di ripristino e restauro. Le squadre, composte da architetti, ingegneri, storici dell’arte e archeologi, hanno garantito un’analisi interdisciplinare dei danni. L’attività ha inoltre portato alla creazione di una banca dati georeferenziata del patrimonio culturale. Questo lavoro ha fornito le basi per la successiva fase di progettazione e ricostruzione.
La fase di analisi ha permesso di comprendere il valore e la struttura dei beni danneggiati, includendo studi storici, indagini diagnostiche e analisi strutturali per orientare correttamente il progetto. Tale fase di studio è risultata dunque essenziale per una ricostruzione consapevole e rispettosa del patrimonio.
La fase progettuale della ricostruzione ha infine richiesto l’integrazione di numerosi dati e interventi pregressi, compresi quelli di messa in sicurezza.
L’esperienza maturata in Emilia ha così portato a un miglioramento nella gestione delle ricostruzioni, anche quelle più complesse, con soluzioni adatte al contesto e al patrimonio locale.
ISBN: 978-88-5491-228-1
Ultimo aggiornamento: 26-05-2025, 11:19