Contesto economico globale e prospettive europee
Il quadro economico internazionale è segnato da profonde incertezze, acuite dalle persistenti tensioni commerciali e dai conflitti geopolitici. Gli Stati Uniti hanno imposto significativi aumenti tariffari, ai massimi livelli dalla Seconda guerra mondiale. Questo scenario, secondo il Governatore della Banca d’Italia Panetta, potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita globale nei prossimi due anni, considerando la stretta integrazione delle economie mondiali.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), con Kristalina Georgieva, ha sottolineato la necessità, per l’Europa, di intraprendere riforme strutturali per sfruttare appieno il potenziale di crescita e affrontare gli ostacoli posti da un contesto esterno frammentato e volatile.
Indicatori economici nell’Eurozona
Ad aprile 2025, il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell’Eurozona (Eurostat) è sceso al 6,2%, rispetto al 6,3% del mese precedente, evidenziando un trend positivo nel mercato del lavoro. Contemporaneamente, l’inflazione annuale dell’area euro, secondo una stima preliminare di Eurostat, si attesta all’1,9% a maggio 2025, in calo rispetto al 2,2% del mese precedente, grazie soprattutto al rallentamento dei prezzi energetici regolamentati.
Manifattura e commercio internazionale: criticità e segnali contrastanti
Il settore manifatturiero europeo, rilevato tramite l’HCOB PMI®, mostra a maggio 2025 una leggera crescita della produzione con un valore PMI di 49,4, il più alto degli ultimi 33 mesi.
In Italia, invece, la situazione è caratterizzata da una lieve contrazione (PMI a 49,2), indicando persistenti difficoltà, seppur accompagnate da un miglioramento dell’ottimismo degli operatori. L’andamento manifatturiero italiano riflette la più ampia situazione internazionale, dove le tensioni commerciali e geopolitiche, descritte dal Governatore della Banca d’Italia Panetta, generano profonde incertezze e rallentano il commercio globale. Il commercio extra-UE, fonte Istat, registra ad aprile 2025 una marcata riduzione delle esportazioni italiane (-7,5%), bilanciata parzialmente da una crescita moderata delle importazioni (+1,6%).
Economia italiana (ISTAT)
Nel primo trimestre del 2025, secondo l’Istat, il PIL italiano è cresciuto moderatamente dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, con un incremento dello 0,7% annuo.
Nonostante la stabilità generale del mercato occupazionale, con 24 milioni 200 mila occupati ad aprile 2025, emergono criticità legate alla contrazione dei contratti permanenti e alla crescita degli autonomi e dei lavoratori temporanei. I prezzi alla produzione industriale registrano un calo mensile significativo (-2,2%), pur mantenendo una crescita annua del 2,6%, a testimonianza di un contesto economico incerto.
Inflazione
Questo scenario economico si accompagna a una riduzione generale dell’inflazione che scende all’1,7%, grazie al calo dei prezzi energetici, mentre gli alimentari lavorati e il carrello della spesa mostrano una risalita.
Secondo il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, “l’azzeramento dall’inflazione congiunturale a maggio è un ulteriore testimonianza del buon funzionamento del sistema produzione, ingrosso, distribuzione dei beni e dei servizi finali. Permangono gravi indizi d’incertezza, ma, nel complesso, si può ben sperare per il prosieguo dell’anno, attraverso il consolidarsi dei positivi segnali emersi sul versante della fiducia che si tradurrebbe nella riattivazione del normale circuito reddito-consumi”.
Territori e settori
A livello locale, le differenze territoriali e settoriali sono ben marcate, come dimostrano le recenti indagini sul terziario e sul lavoro sportivo.
Il settore terziario torinese mostra segnali di ripresa, distinguendosi positivamente rispetto ad altre aree del Paese, secondo l’Osservatorio di Ascom Torino e Format Research.
In Friuli-Venezia Giulia, invece, l’occupazione resta stabile ma cresce il disagio sociale a causa dei costi energetici. La formazione, pur in calo, si conferma utile, come risulta dalla ricerca per EBTER FVG presentata da Pierluigi Ascani, Format Research a Pordenone.
Sul fronte sportivo, secondo l’indagine FIPE, realizzata con Format Research, il 50% dei tecnici opera nei club sportivi, il 22,3% come liberi professionisti e il 20,6% nelle associazioni dilettantistiche.