7 libri sul "vizio di scrivere" che dovresti proprio leggere | Libri Mondadori

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Scrivere per necessità: 7 libri che raccontano il vizio della scrittura

La scrittura non sempre nasce da una decisione. A volte si presenta come una spinta inevitabile, una forma di attenzione che si rivolge al mondo ma anche a sé stessi. Chi scrive lo fa per cercare senso, per resistere, per rimanere in contatto con qualcosa che spesso sfugge. È un’attività che mette alla prova e richiede tempo, pazienza, precisione, ma che offre in cambio una prospettiva diversa sulla realtà.

Scrivere è anche un modo per restituire ordine a ciò che sembra opaco. Non è solo un esercizio di stile o un'esibizione di talento: è un modo di pensare. Talvolta è una scelta consapevole, altre volte un’abitudine che si radica e accompagna, giorno dopo giorno. Può trasformarsi in mestiere, diventare responsabilità, ma non perde mai la sua natura ambigua: tra introspezione e apertura, rigore e libertà.

I libri che seguono non insegnano semplicemente a scrivere. Offrono uno sguardo ampio su cosa significhi farlo. Alcuni esplorano il rapporto con la lingua, altri osservano da vicino il lavoro dello scrittore. Altri ancora raccontano come la letteratura possa essere uno strumento per leggere il presente, o per costruire una memoria. Non si tratta solo di capire perché si scrive, ma anche da dove nasce questo impulso, come prende forma, cosa lascia.

Sette percorsi diversi, ma tutti legati da una stessa consapevolezza: scrivere non è mai un gesto neutro.

1. Un richiamo quotidiano alla scrittura – Ogni maledetta mattina di Alessandro Piperno

“Si scrive perché si sente il dovere di farlo” sosteneva Philip Larkin, con un’ironia che non trascura l’aspetto etico della questione. A dispetto della più immediata delle motivazioni, il piacere che si può trarre dal fare quello che si fa, è indubbio che la scrittura per taluni somigli più a un vizio che non a un passatempo. E come ogni vizio che si rispetti, è molto difficile, se non impossibile, farne a meno.

In Ogni maledetta mattina Alessandro Piperno s’interroga sul senso del proprio mestiere, su quella specie di richiamo al tavolo da lavoro, non meno potente del richiamo della foresta, che costringe ogni santo giorno chi scrive a passare ore chino su una tastiera nel tentativo di portare a casa il necessario per sopravvivere. E così facendo ci regala un’irresistibile riflessione sull’arte di scrivere: cos’è quel “brivido ai polpastrelli” a cui è impossibile resistere? La smania che porta gli scrittori, nei secoli, a gioire e disperarsi davanti al foglio bianco, alla macchina da scrivere, alla tastiera del computer?

In cerca di risposte, o forse soltanto di itinerari artistici esemplari, l'autore si affida all’esperienza di alcuni grandi scrittori del passato, immaginando per ciascuno di essi una motivazione preliminare all’atto di scrivere. Ambizione. Odio. Responsabilità. Piacere. Conoscenza. Cinque buone ragioni per mettersi al lavoro, a cui i vari Montaigne, Flaubert, Woolf, Fitzgerald, Capote, Kafka, Bernhard – solo alcuni degli autori chiamati a testimoniare in questo libro – aderirono per realizzare se stessi e il proprio mondo poetico.

2. Mettersi alla prova con la lingua – Sbagliando s’impari dell’Accademia della Crusca

Esiste il plurale di “latte”? Che cosa vuol dire “onusto”? E “mullo”, invece? Da quale lingua straniera deriva “babbuino”? È più corretto scrivere “tutt’ora”o “tuttora” oppure vanno bene entrambe le forme? Si dice “àmaca” o “amàca”? Se non sapete rispondere a queste domande non disperate, è normale. Se, invece, non avete dubbi, non preoccupatevi perché l’Accademia della Crusca ha pensato e formulato altre centinaia di esercizi che troverete in queste pagine e su cui potrete testare la vostra effettiva conoscenza della lingua italiana.

Scrivere bene significa anche conoscere la lingua, accettarne la complessità e mettersi alla prova con le sue sfumature. Sbagliando s'impari è strutturato in quattro sezioniPronuncia e Ortografia, Morfologia, Sintassi e Testualità, Lessico – e alterna esercizi a riflessioni e spiegazioni. È un invito a confrontarsi con l’italiano come organismo vivente, pieno di regole e di eccezioni. Più che un manuale, è un percorso di consapevolezza linguistica per chi scrive, legge, parla e vuole farlo meglio.

Del resto, la nostra lingua è un essere vivente: è complessa, meravigliosa, sfuggente e proprio per questo è quasi impossibile da conoscere in ogni sua minima sfumatura, in ogni regola, eccezione e in ogni storia che l’ha resa quella che parliamo e scriviamo tutti i giorni. Per farlo c’è solo un modo: mettersi alla prova, anche correndo il rischio di sbagliare.

7. Dentro i grandi romanzi – Scrivere per dire sì al mondo di Leonardo Colombati


Leggere è uno dei più piacevoli vizi solitari, in grado di farci ricordare, immaginare, commuovere con un’intensità che prescinde da dove lo si fa (a letto o su un treno) e quando; Italo Calvino sosteneva che quando leggi, "il tempo sei tu che lo decidi". I grandi autori, da Dante a Flaubert, da Tolstoj a Proust, da Kafka a Joyce, attraverso i loro privilegiati punti di vista, potenziano la nostra percezione e il nostro sguardo, e così ci insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi.

Leonardo Colombati in Scrivere per dire sì al mondo ci guida in una rilettura dei grandi romanzi per decifrare i meccanismi della scrittura letteraria. Ogni elemento – la voce narrante, la creazione dei personaggi, la gestione del tempo, il ruolo della memoria – viene analizzato con cura e passione. Il libro è anche una dichiarazione d’amore per la lettura come esperienza trasformativa, capace di cambiare lo sguardo su noi stessi e sul mondo. Una biblioteca ideale da cui attingere idee, modelli e ispirazioni.

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Redazione Mondadori Libri