Ultimo miglio: soluzioni efficaci per la logistica urbana - Open Gate Italia

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L’ultimo miglio come snodo strategico

Nel panorama attuale della logistica urbana, l’ultimo miglio si conferma come una delle sfide più complesse e rilevanti. È il tratto finale del percorso che una merce compie per raggiungere il consumatore, spesso nel cuore congestionato delle città. Breve in termini di distanza, ma critico in termini di impatto economico, ambientale e operativo, l’ultimo miglio può rappresentare fino al 50% dei costi totali della e-commerce delivery.

Il boom dell’e-commerce, la diffusione dei servizi on demand e l’aspettativa crescente di consegne rapide e tracciabili rendono imprescindibile un ripensamento dei modelli distributivi. Non si tratta più solo di “portare a destinazione” un pacco, ma di farlo in modo efficiente, sostenibile e compatibile con la complessità urbana.

Le principali criticità dell’ultimo miglio

Gestire l’ultimo miglio all’interno delle città comporta sfide strutturali che coinvolgono sia la logistica sia la pianificazione urbana. Il traffico congestionato ostacola la puntualità delle consegne, mentre le limitazioni alla circolazione nelle zone a traffico limitato o nei centri storici complicano ulteriormente l’accesso. A ciò si aggiungono l’elevato tasso di resi, l’aumento dei costi operativi legati al personale e ai carburanti, e l’impatto ambientale di un sistema ancora troppo centrato sul trasporto su gomma.

La logistica dell’ultimo miglio, nella sua forma tradizionale, è spesso inefficiente: percorsi non ottimizzati, veicoli sottoutilizzati, tentativi di consegna falliti. Tutti elementi che richiedono soluzioni intelligenti e coordinate.

Verso una micro-logistica più efficiente

L’evoluzione delle tecnologie digitali e delle pratiche sostenibili ha reso disponibili strumenti e modelli innovativi per affrontare le criticità dell’ultimo miglio. Tra le soluzioni più diffuse si segnalano l’uso di veicoli elettrici e cargo bike, in grado di ridurre le emissioni e adattarsi meglio ai contesti urbani. Gli hub urbani di prossimità, integrati nei quartieri o in aree semi-periferiche, permettono di disaccoppiare il trasporto su lunga distanza dal delivery urbano.

Anche i locker automatizzati e i punti di ritiro condivisi stanno cambiando le abitudini dei consumatori, riducendo la necessità di consegne porta a porta e aumentando l’efficienza della rete. Inoltre, l’uso di algoritmi di ottimizzazione consente la pianificazione dinamica dei percorsi e la gestione in tempo reale dei flussi, elemento essenziale nella micro-logistica moderna.

Alcuni operatori stanno sperimentando anche modelli di consegna collaborativa, in cui più attori condividono risorse e dati per ridurre il numero di mezzi circolanti e minimizzare i tempi di percorrenza.

Il ruolo strategico delle politiche urbane

Perché queste soluzioni si diffondano su larga scala, è necessaria una governance urbana coerente. Le amministrazioni comunali sono chiamate a pianificare e regolare la logistica urbana attraverso strumenti come i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS), incentivando l’adozione di veicoli a basse emissioni, agevolando l’accesso agli spazi di carico/scarico e promuovendo piattaforme digitali per la gestione dei permessi e del traffico merci.

La digitalizzazione dei flussi logistici – attraverso sistemi di prenotazione dinamica, sensori e piattaforme dati – rappresenta un passo fondamentale per garantire una consegna urbana intelligente, in grado di coniugare esigenze commerciali e sostenibilità ambientale.

Lobbying e co-progettazione: la voce delle imprese

Le aziende della logistica e del trasporto chiedono con forza che le regole dell’ultimo miglio siano chiare, stabili e armonizzate tra città diverse. L’assenza di uno standard normativo nazionale o europeo complica l’adozione di modelli scalabili, rallenta gli investimenti e crea inefficienze.

Occorrono inoltre incentivi per l’innovazione tecnologica, semplificazioni burocratiche per l’utilizzo degli spazi urbani e un maggiore coinvolgimento degli operatori privati nella co-progettazione delle politiche pubbliche.

In questo contesto, il ruolo del lobbying istituzionale è essenziale. Portare ai tavoli decisionali la prospettiva delle imprese e dei fornitori di servizi logistici significa contribuire attivamente alla definizione di modelli più equi, efficienti e sostenibili. Organizzazioni come Open Gate Italia possono facilitare questo dialogo, fungendo da interfaccia tra attori pubblici e privati.

L’ultimo miglio come laboratorio della mobilità sostenibile

Ottimizzare la logistica dell’ultimo miglio significa affrontare una sfida concreta di efficienza, sostenibilità e innovazione urbana. Ma significa anche contribuire alla costruzione di città più vivibili, dove la mobilità delle merci sia integrata a quella delle persone, e dove la tecnologia diventi alleata nella riduzione dell’impatto ambientale.

Nel prossimo decennio, le scelte compiute sul delivery urbano influenzeranno non solo la competitività delle imprese, ma anche la qualità della vita nei contesti metropolitani. Per questo è necessario un approccio sistemico, che tenga insieme regolazione, innovazione e partecipazione degli stakeholder.

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