Venerdì, 6 giugno oltre 500 tra professionisti e genitori in presenza (ed altrettanti collegati online) sono giunti a Calambrone per il convegno nazionale dal titolo “Prevenire l’autismo? Prospettive di intervento nei bambini a rischio o con primi segni di autismo” organizzato dall’IRCCS Fondazione Stella Maris e Università di Pisa.
Si è trattato di una prima assoluta, perché per la prima volta si è scelto di puntare il focus di un convegno su un tema delicatissimo, che anima il dibattito della comunità scientifica: è possibile “prevenire” l’autismo? Su questo tema gli specialisti della Stella Maris (che ogni anno compiono 900 nuove diagnosi di autismo) sono a lavoro da tempo: al centro dei loro studi, la possibilità di intercettare i bambini appartenenti a fasce di popolazione a rischio per attivare tempestivamente strategie terapeutiche che possano migliorare l’evoluzione del disturbo.
“Oggi infatti è possibile identificare popolazioni a rischio – spiega la dottoressa Raffaella Tancredi, responsabile dell’Unità operativa di Psichiatria dello Sviluppo della Stella Maris – Si tratta di bambini prematuri, o di bambini che hanno un fratello o sorella maggiore con autismo, o che mostrano difficoltà socio-comunicative che possono far pensare a un disturbo dello spettro autistico: complessivamente la letteratura ci dice che hanno un rischio del 20-30% di sviluppare autismo”.
Di qui, l’obiettivo di condurre studi con questo target: “Il fine è proprio quello di intercettare i segni precoci e prenderli in carico, già dalla fascia 9-15 mesi, per attivare una promozione dello sviluppo, con coinvolgimento delle famiglie, che possa avere ripercussioni positive sulla plasticità cerebrale, che sappiamo essere massima a questa età” – continua il professor Andrea Guzzetta, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze dell’Età Evolutiva della Stella Maris.
“La ricerca degli ultimi anni mostra infatti come i primi segni di autismo emergano spesso già nel primo anno di vita e che i bambini che iniziano l’intervento nei primi due anni presentano in media traiettorie evolutive migliori, rispetto a quelli che lo iniziano successivamente” – aggiunge il professore.
La possibilità di intercettare precocemente i segni di rischio per questo disturbo del neurosviluppo e mettere in atto interventi abilitativi precoci è dunque stata tra i temi al centro del congresso:
“Siamo al lavoro, primi in Italia, su due progetti, FIRRST (Progetto Finanziato dal PNRR, che si svolge in collaborazione con l’Università e il CNR di Messina e con l’IIT di Rovereto) e PROTECT-A (Finanziato da Fondazione Italiana Autismo), dedicati proprio al riconoscimento dei segni precoci e alla loro presa in carico, sia in bambini provenienti dalla popolazione generale, sia in specifici gruppi di bambini considerati a rischio per disturbo dello spettro autistico” – spiega la professoressa Sara Calderoni, neuropsichiatra infantile della Stella Maris, esperta dei Disturbi dello Spettro Autistico in età evolutiva.
Il ruolo delle famiglie, in questo senso, è fondamentale: nell’ambito di questi due progetti, attraverso un programma messo a punto dalla dottoressa Costanza Colombi, psicologa ricercatrice presso l’IRCCS Stella Maris, esperta del metodo ESDM (Early Start Denver Model), riconosciuto a livello internazionale nell’ambito dell’autismo, fruibile anche a distanza, i genitori, attraverso sessioni di ‘gioco’ supervisionate da clinici esperti, vengono guidati nella stimolazione appropriata delle competenze socio-comunicative dei bambini, per promuovere il loro neurosviluppo.
Il comitato scientifico del convegno era composto dal professor Andrea Guzzetta, dalla dottoressa Costanza Colombi, dalla professoressa Sara Calderoni e dalla dottoressa Eugenia Conti. Hanno partecipato alla tavola rotonda conclusiva anche importanti associazioni del territorio: Talenti Autistici, Tarta Blu e Autismo Livorno. Prezioso il contributo del Lions International – Multidistretto 108 Italy, nell’ambito del Service Nazionale del Club dedicato quest’anno all’autismo, che ha permesso la realizzazione del convegno anche come Formazione a Distanza (FAD) e così la partecipazione da remoto a tante famiglie ed operatori sanitari impossibilitati a partecipare in presenza.
FIRRST
UNA NUOVA RISORSA DIGITALE
Da poche settimane, grazie al sostegno dell’Associazione Amici della Fondazione Stella Maris, è online il sito www.fiirrst.com, una nuova risorsa digitale dedicata proprio al progetto FIRRST: si tratta di uno strumento importante, perché propone informazioni accessibili e scientificamente validate sul tema sullo sviluppo psicomotorio dei bambini nel primo anno di vita, con particolare attenzione a quei segnali precoci che potrebbero indicare un rischio di disturbi dello spettro autistico.
Attraverso video comparativi tra bambini con sviluppo tipico e bambini a rischio, il sito consente di osservare in maniera diretta differenze comportamentali sottili ma significative, contribuendo a sensibilizzare e formare genitori, insegnanti, pediatri e terapisti.
UFFICIO STAMPA – FONDAZIONE STELLA MARIS
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