Maggio 2025 - Della formazione europea fatta e di quella da fare - Ordine dei Giornalisti

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Già qualche tempo fa vi avevamo detto che una delle cose a cui teniamo di più qui all’Ordine è rafforzare lo standard qualitativo della nostra formazione continua. Uno degli strumenti in questi ultimi anni è stato progettare corsi su scala internazionale, utilizzando i fondi Erasmus+, il programma dell’Unione Europea che finanzia anche la formazione professionale adulta. Il primo di questi soggiorni studio si è appena concluso. Per noi era un test su vari aspetti: la consistenza della proposta formativa; gli aspetti logistici e organizzativi; la capacità di creare e alimentare un lavoro di gruppo; la possibilità di formare e coinvolgere colleghi da inserire stabilmente come relatori esperti nel nostro sistema di formazione continua. Oggi possiamo dire che è andata bene. Molto bene. 

Dal 12 al 23 maggio 2025, diciotto giornalisti iscritti all’Ordine della Lombardia hanno partecipato a un programma di formazione a Bruxelles, nel quadro del programma Erasmus+ con il supporto della Media Services Unit del Parlamento Europeo. Il corso si proponeva di rafforzare la conoscenza delle politiche ambientali dell’Unione europea, sviluppare competenze avanzate nel data journalism e offrire un’esperienza sul campo in ambienti istituzionali europei. Nel calendario della formazione avevamo previsto visite al Parlamento europeo, a centri di ricerca, a redazioni di testate estere, a organizzazioni che si occupano di clima e di ambiente. Tutto questo per dire che non era esattamente un viaggio vacanza (chiedere, in caso, ai partecipanti).

Il motivo per cui diciamo oggi che «è andata bene» deriva dai feedback dei colleghi che vi hanno preso parte (bisognerebbe scorrere la chat whatsapp del gruppo, ma può dare un’idea leggere i post sull’account linkedin dell’OgL) e alcuni risultati. Uno su tutti: le proposte che sono da loro arrivate per realizzare corsi di formazione (qui in Italia) su temi ambientali nei prossimi mesi. È un indicatore importante, ed è un approccio che vorremmo rafforzare: fare in modo che le competenze di chi partecipa a queste formazioni internazionali siano messe a disposizione degli altri, in una logica di reciprocità che ci sembra opportuna per fare insieme delle cose utili a tutti. Dopo l’esperienza di Bruxelles sono dunque già in lavorazione diverse proposte di corsi, in scaletta da fine settembre in poi su alcuni dei temi più critici del climate change e delle sfide ambientali più attuali. Rendere i viaggi Erasmus+ un’occasione per elaborare idee e proposte che rafforzino il nostro sistema formativo vuol dire spendere bene i soldi che l’Europa ci ha dato.


Il corso Erasmus sulle SLAPP

Ci riproviamo adesso con un corso di formazione che sta per partire. Si svolgerà a Lipsiadal 16 al 23 giugno, e lo abbiamo organizzato con lo ECPMF (European Centre for Press and Media Freedom) per approfondire i temi delle SLAPP (Strategic Lawsuits AgainstPublic Participation), del monitoraggio delle violazioni alla libertà di stampa e delle strategie di resilienza. Le SLAPP rappresentano una minaccia crescente: abusano del sistema legale per intimidire e mettere a tacere chi denuncia fatti di interesse pubblico. Il fenomeno è in aumento in tutto il continente, e si sta diffondendo anche in Italia, con gravi ripercussioni per chi esercita il diritto-dovere di informare. È un tema su cui l’Ordine della Lombardia ha ovviamente una grande attenzione, come vi racconteremo anche tra poco. Altri due versanti del corso riguarderanno la gestione del rischio fisico e legale in contesti di conflitto armato e la sicurezza digitale, cioè i modi per proteggere il proprio lavoro da interferenze e intrusioni informatiche. 
Oltre alle sessioni teoriche il programma prevede workshop, sessioni interattive e visite ad alcune testate tedesche: MDR (network pubblico radiotelevisivo); Mephisto (radio universitaria), con una tappa finale a Berlino presso il quotidiano Tagesspiegel. Alla fine del corso i partecipanti saranno in grado di: analizzare una SLAPP; conoscere strumenti di difesa legale e digitale; monitorare minacce alla libertà di stampa; muoversi con maggiore consapevolezza in contesti di conflitto armato; avviare progetti o iniziative di advocacy in Italia su questi temi. 
Quello di Lipsia sarà il secondo e ultimo corso del 2025. Il programma Erasmus continuerà per altri quattro anni e a breve vi informeremo sui corsi in arrivo nell’anno prossimo, per selezionare come abbiamo già fatto quest’anno i gruppi che vi parteciperanno secondo le modalità che vi abbiamo già raccontato qui.

Alcuni tra i prossimi corsi (in Italia):

• 9 giugno: L’Africa non è un paese. All’Università Statale di Milano un incontro per superare stereotipi e riflettere sulla narrazione mediatica dell’Africa, con esperti come Nello Scavo (Avvenire), Paola Barretta (Carta di Roma) e Alberto Magnani (Sole 24 Ore).

• 21 giugno: La pace può fare notizia. A Palazzo Marino, ci si confronterà su come raccontare storie di convivenza pacifica, con un focus speciale sull’esperienza israelo-palestinese di Neve Shalom Waḥat as-Salām.

• 1 luglio: Morti bianche e sicurezza sul lavoro. Al MADE di Milano un corso per giornalisti sulla narrazione mediatica degli incidenti sul lavoro, con Claudio Micalizio (Radio Roma), esperti del Politecnico e dell’Università Cattolica.


Il servizio di consulenza legale: un bilancio

A proposito di difesa della libertà di informazione, circa un anno fa abbiamo avviato un servizio di consulenza legale gratuita per i nostri iscritti. L’obiettivo era fornire un parere relativo a un contenuto giornalistico per ridurre i rischi di SLAPP e querela temeraria, e più in generale di fornire assistenza giuridica sul lavoro giornalistico, soprattutto per chi alle spalle non ha una redazione e dunque un ufficio legale. Grazie ai dati raccolti dalla nostra consulente, l’avvocata Luisella Nicosia, è ora possibile tracciare un bilancio: in un anno abbiamo ricevuto circa 60 richieste, in maggioranza richieste di pareri preventivi suinchieste in corso di pubblicazione, ma anche informazioni a propria tutela per pressioni o minacce ricevute da politici locali, consulti sul diritto di cronaca e i suoi limiti, azioni a propria tutela circa il plagio o la manomissione di un articolo. Le richieste sono pervenute via mail e si sono tradotte spesso in colloqui presso la sede dell’Ordine. 

Sono numeri elevati, segno che il bisogno a cui dare seguito è importante e rilevante.L’indirizzo a cui inviare una richiesta di consulenza legale è il seguente: luisella.nicosia@odg.mi.it

Il nuovo Tabloid

Abbiamo rimesso mano anche a Tabloid, la rivista dell’Ordine che tre anni fa avevamo ristrutturato nella grafica e nei contenuti. L’obiettivo è farne sempre di più e meglio una rivista di informazione sull’informazione. Tabloid diventerà un progetto multimediale (lo abbiamo chiamato Tabloid Project). In sintesi: un articolo a settimana (sul sito dell’ordine); una newsletter al mese; una rivista cartacea ogni sei mesi. E dopo l’estate un podcast al mese. 

A breve vi arriverà la prima newsletter. 

Naturalmente, chi non fosse interessato può annullare l’iscrizione. 

Ovviamente, ci piacerebbe che non lo facesse
Ma questo dipende anche da noi, dalla qualità di ciò che vi proporremo. 

A presto.

Recapiti
Francesco Gaeta