Il Comune di Roma prima in Italia nel concedere aree pubbliche per promuovere comunità energetiche solidali (CERS), con ricadute sociali sul territorio
Il Comune di Roma ha compiuto un passo pionieristico approvando con la delibera n. 174/2024 un regolamento che consente alle CERS – Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali – di ottenere in comodato gratuito spazi e tetti pubblici (scuole, mercati, sedi amministrative) per installare impianti fotovoltaici. L’esecutivo, guidato da Riccardo Troisi (Coordinamento Cers Roma e Lazio), specifica che i proventi provenienti dagli incentivi e dalla vendita dell’energia in eccesso devono essere reinvestiti in progettualità sociali e welfare all’interno del territorio.
Regolamento innovativo e inclusivo
Il nuovo regolamento della Capitale estende il coinvolgimento ai soggetti del Terzo Settore (non solo imprese o condomìni), permettendo loro di beneficiare dei tetti comunali per promuovere la sostenibilità energetica. Questa norma riconosce ufficialmente le CERS con finalità sociali, distinte dalle Cer tradizionali: qui la priorità non è tanto la riduzione della bolletta privata, quanto la riqualificazione urbana e la coesione territoriale.
Coordinamento, standard e trasparenza per le Comunità Energetiche
Il Coordinamento Cers Roma e Lazio, di cui Troisi è presidente, raggruppa attualmente 17 comunità in attività o in costituzione. Questo network assicura scambio di competenze e una governance condivisa. All’interno delle CERS, la destinazione dei ricavi viene decisa collettivamente dai soci, in azioni concrete come borse lavoro, riduzione della povertà energetica o rigenerazione urbana.
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Per scoprire:
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Le modalità operative previste dal regolamento comunale
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Le differenze tra CER tradizionali e CERS solidali
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Le potenzialità future per il Terzo settore e cittadini
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La composizione attuale del Coordinamento e i progetti in pipeline
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